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    Magazzino · Grigio

    Guardami di Yrsa Sigrurdardóttir

    • di Silvia Treves
    • Luglio 3, 2016 a 9:02 pm

    guardami sigurdardottir

    L’avvocato islandese Thóra Gudmundsdóttir, protagonista dei romanzi di Yrsa Sygurdardóttir, viene assunta per dimostrare l’innocenza del giovane Jakob, affetto da sindrome di Down, rinchiuso in una struttura psichiatrica di sicurezza. Secondo la legge islandese, Jakob è responsabile dell’incendio doloso scoppiato nella residenza sperimentale per giovani disabili nella quale era ospitato due anni prima provando la morte di quattro disabili e un custode. Thóra ha accettato l’incarico con riluttanza perché sarà difficile ottenere la revisione del processo e perché tollera a fatica il suo temporaneo datore di lavoro: arrogante, malevolo, violento e soprattutto pedofilo, condannato e rinchiuso nella medesima struttura psichiatrica.

    La lunga indagine della protagonista presenta anche questa volta personaggi interessanti e occasioni per riflettere sulla società islandese. Il tema più impegnativo e di maggiore spessore etico del romanzo è la difficile integrazione dei disabili, la percezione che la popolazione ha di loro e le difficoltà incontrate da loro e dalle loro famiglie: la madre vedova di Jakob, che vive ai margini della povertà, i genitori facoltosi di Tryggvi, il ragazzo autistico morto nell’incendio, e una giovane scampata al fuoco che è affetta dalla terribile sindrome locked-in. Attraverso gli occhi di Thóra il lettore scopre, descritte con sensibilità ma senza pietismo, situazioni che ignorava o delle quali aveva una visione superficiale ed edulcorata; già per questo, onestamente, Guardami meriterebbe la lettura.

    Nonostante lo scalpore destato all’epoca, il caso di Jakob aveva perso rapidamente l’attenzione deei media, sostituito dalla lunga e perdurante crisi economica, che aveva colpito l’Islanda, creando disoccupazione e abbassando drasticamente il livello del welfare islandese. Anche la famiglia di Thóra ne è stata colpita: il rovescio economico dei genitori e le difficoltà economiche del figlio, della sua giovanissima compagna e del loro bambino costringe tutti sotto lo stesso tetto, quello della protagnoista, e impedisce al suo compagno Matthew, funzionario bancario di alto livello, di trovare un altro posto di lavoro dopo il ridimensionamento dl personale della sua banca.

    yrsa

    Yrsa Sigurdardóttir

    Thóra Gudmundsdóttir è caparbia e devota ai suoi assistiti, ma anche a un concetto superiore di giustizia, l’indagine è lunga e si snoda tra indizi e misteri; pagina dopo pagina la protagonista e Matthew, suo aiutante a causa della forzata “vacanza”, incontrano un gran numero di personaggi secondari, compresi gli abitanti di una casa “infestata” dal fantasma di una baby sitter incapace di staccarsi dal bimbo che le era stato affidato. Comprimari e caratteristi sono seguiti con curiosità e attenzione e consentono all’autrice di offrirci un’immagine a tutto tondo della sua Islanda gelida e ammaliante e dei suoi connazionali. Il finale non delude.

    Leggere un libro di Sygurdardóttir mi spiazza ogni volta: i suoi romanzi sono densi, lunghi e inevitabilmente pieni di intrecci famigliari e sociali, una caratteristica accentuata dalla popolazione poco numerosa dell’isola, fatalmente tutta o quasi imparentata alla lontana. Nonostante l’interesse che provo per la vicenda, alla fine della lettura sono incapace anche solo di abbozzare un riassunto senza finire in un labirinto. Così provata, rinuncio a tentare subito una recensione. Prima di reincontrare Thora, ho bisogno di un periodo di disintossicazione, finito il quale finalmente vedo chiari i pregi del libro.

    Ormai considero Yrsa e Thóra come due amiche che non riesco a smettere di frequentare ma con cui, per salvaguardare la mia sanità mentale di lettrice, devo passare solo un paio di intensi periodi ogni anno. A occhio e croce, il nostro prossimo incontro potrebbe avvenire verso fine anno. Voi però provateci prima, alla fine ne vale la pena.

    A proposito, ho scritto la recensione ascoltando i Sigur Rós; vi consiglio di imitarmi leggendo Guardami.

    Yrsa Sigurdardóttir, Guardami, Il Saggiatore Piccola Cultura 62, 2015 [ed. or. 2009], pp. 509, € 22,00, trad. Silvia Cosimini

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