L’avversario di Emmanuel Carrère è la ricostruzione di una parte della vita di Jean-Claude Romand che, per paura di vedersi smascherato dopo anni di bugie, uccide moglie, due figli e genitori, tentando invano il suicidio.
La mattina di sabato 9 gennaio, mentre Jean-Claude Romand uccideva sua moglie e i suoi bambini, io ero a una riunione all’asilo di Gabriel, il mio figlio maggiore, insieme a tutta la famiglia. Gabriel aveva cinque anni, la stessa età di Antoine Romand. Più tardi siamo andati a pranzo dai miei genitori, e Romand dai suoi. Dopo mangiato ha ucciso anche loro (…); mercoledì mattina ho letto il primo articolo di «Liberation» dedicato al caso Romand.
Romand si era sempre definito un medico pur senza essere laureato. Aveva sostenuto per 18 anni di essere qualcosa che non era. Le giornate in cui doveva essere al lavoro, le passava nei parcheggi o nei parchi. Romand è stato condannato all’ergastolo.
Carrère, abile biografo (autore di una biografia di P. K. Dick), ha seguito il processo, è entrato in contatto con l’assassino e ha ripercorso con lui, minuto per minuto, la drammatica vicenda.
Con oggettività, freddezza e lucidità, senza dare giudizio alcuno sulla persona o sui fatti, Carrère ci racconta che cosa faceva Romand nelle ore in cui avrebbe dovuto essere nei laboratori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra, come faceva a mantenere tutta la famiglia senza lavorare, come guardava in faccia moglie, figli, amici illudendoli di essere un altro, come conviveva ogni giorno con la paura di essere scoperto.
E quando rimani incastrato in questo ingranaggio, per non deludere, la prima bugia chiama la seconda, e poi vai avanti tutta la vita…
spiegherà Romand al processo.

Emmanuel Carrére
Emmanuel Carrère, L’avversario, Adelphi Fabula 2013, pp. 169, € 17,00, trad. Eliana Vicari Fabris
idem e-book, € 9,99
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