
Un giallo, un genere che non amo follemente ma che non mi dispiace ogni tanto frequentare.
Ma anche parlando di gialli, è inevitabile per me andare un po’ fuori dalle righe. Infatti quello che presenterò è in realtà un romanzo basato su un tema ucronico: SS-GB I nazisti occupano Londra di Len Deighton, [ed. or. 1978], non molto a che vedere con il poliziesco classico o con il noir contemporaneo, me ne rendo conto, ma sono sempre stato affascinato dall’ambiente nel quale i gialli maturano più che dai moventi dell’assassino o dai modi di procedere dell’investigatore.
Il romanzo di Deighton ha un’ambientazione ovviamente fantastica, ma un “fantastico” con salde radici nel reale. Come in tutti i testi di ucronia il romanzo è basato su un dato di fatto possibile – anche se non realmente accaduto – ovvero l’invasione della Gran Bretagna da parte dei nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale e la situazione degli inglesi in seguito all’invasione.
Protagonista Douglas Archer, ispettore di Scotland Yard affiancato dal suo sergente, Harry Woods, – entrambi sottoposti a un capo dell’intero sistema poliziesco: il Gruppenführer SS (generale) Fritz Kellerman.
A sorprendere nel romanzo di Deighton è il punto di vista di Archer, che, pur senza esserne entusiasta, accetta come un dato di fatto l’occupazione tedesca e cerca innanzi tutto di continuare onorevolmente il suo lavoro. Il vero problema, come l’ispettore presto scoprirà, è che il caso al quale sta lavorando – la morte di un antiquario dedito anche a traffici non del tutto legali – finirà per coinvolgerlo in una complessa vicenda, che riguarda il suo capo, Fritz Kellerman, lo Standardenfürher Huth dell’ufficio centrale per la sicurezza di Heinrich Himmler, l’SD, l’Abwehr e la [Ge]heim [Sta]at [Po]lizei, la presenza e le iniziative della resistenza britannica, gli agenti segreti americani, i fisici dediti allo studio di una misteriosa “nuova arma” e il Re Giorgio VI, da liberare e condurre negli USA. Ovviamente mantenere la barra a dritta in un simile intreccio di poteri e di manovre più o meno palesi o evidenti non è facile e la sensazione è che talvolta Deighton non sia riuscito a tenere insieme la successione degli eventi e le vicende del suo protagonista, chiamato a scelte via via più complesse. Nell’insieme, comunque, un testo gradevole anche se a tratti affannoso e con un numero talvolta eccessivo di personaggi, indubbiamente efficaci ma dai tratti non ben definiti, una conseguenza quasi inevitabile in un romanzo basato sulla necessità di raccontare in maniera credibile un frammento di storia mai realmente accaduta.

Da notare che comunque l’autore non ha voluto calcare la mano sul tema della persecuzione razziale a carico di ebrei e altre minoranze, probabilmente ritenendo che una Germania nazista vincente non avrebbe voluto condurre in porto la Soluzione Finale del problema ebraico, decisa nella realtà a Wannsee il 20 gennaio del 1942. Personalmente, avendo presente l’approccio di Adolf Hitler alle teorie antisemite, vissute come condizioni irrinunciabili per un futuro degno del Volk, ovvero degli ariani, mi permetto di avanzare qualche dubbio in proposito e, parlando per pura ipotesi, temo che il nazismo avrebbe tratto forza e maggiore convinzione da un’ipotetica vittoria contro la Gran Bretagna. Ma, per l’appunto, si tratta di semplici ipotesi. Buona lettura!

Len Deighton, SS-GB, I nazisti occupano Londra, Sellerio, coll. La Memoria 1107 [2018], pp.495, €15,00, trad. Simona Fefè.
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