
Continuazione di Fanta-Scienza, sempre a cura di Marco Passarello, edita dal medesimo editore nell’ottobre 2019, la presente antologia continua il confronto tra ricercatorə dell’Istituto Italiano di Tecnologia, e autorə di fantascienza. Il patto fra i due gruppi è ancora quello della raccolta precedente: i racconti devono porre in primo piano i temi scientifici spiegati nelle interviste.
Al di là dei buoni esiti dell’esperimento precedente, racconta il curatore, il merito di questa seconda parte va a Bruce Sterling:
quando […] lo incontrai di persona in occasione di Lucca Comics, mi disse: “Se ne farai un secondo volume, voglio esserci
E così è stato.
Sterling è il primo autore della raccolta e, con Mare Nostrum, si cimenta con il tema dell’integrazione uomo-robot, sia dal punto di vista riabilitativo, sia da quello della possibilità di “abitare” un robot comandandolo da remoto per interventi pericolosi.
In un Mediterraneo salvaguardato dagli effetti della crisi climatica grazie alla costruzione della Diga di Gibilterra, naviga da molto tempo una grande nave di lusso progettata da un ricchissimo oligarca. Continuamente riparata da robot efficientissimi la nave tocca uno dopo l’altro i principali porti del mare nostrum, trasportando merci e passeggeri. Passano gli anni e la nave passa dal nonno al nipote, che la governa interfacciandosi al sistema di bordo e vivendo incontri onirici in un mondo sempre più distopico.

A seguire, Conservare e tramandare, nel quale Clelia Farris si cimenta con il tema delle tecnologie presenti e future per la conservazione dei beni culturali. Farris non solo sviluppa il tema, ma lo allarga, reinterpretando in modo suggestivo e appassionato le possibilità di usare braccia robotiche per digitalizzare e riassemblare frammenti di affreschi antichi. In un mondo disastrato dalla crisi climatica, nel quale la fauna acquatica è ormai sparita da tempo, l’incontro fra Aline, giovane figlia di un archeologo, e Trecuori, il polpo che impara a utilizzare i tentacoli per ripulire aree affrescate, è un soffio di speranza.
Alfa Centauri è il racconto che l’intervista sui nuovi materiali bidimensionali ha ispirato a Paolo Aresi, veterano della raccolta precedente. Partendo dalle prospettive aperte dal grafene e altri materiali sottilissimi, Aresi racconta il progetto ambiziosissimo di Mark, un ricco imprenditore convinto che soltanto raggiungere le stelle potrà offrire a una umanità sfiancata dalla dalla crisi climatica e dalla mancanza di speranza una possibilità di sopravvivere come specie.
Io non sono nessuno, come tutti noi. Ma non mi fermo, non mi fermo mai. E credo nell’impossibile.
Riuscirà Mark, aiutato da alcuni spiriti inquieti e dal fedele nipote, a raggiungere le stelle e dare una chance agli umani?
Il racconto suggestivo, Zeroemission di Fabio Aloisio, prende vita da un’intervista dedicata all’economia della sostenibilità, ovvero a uno dei problemi più difficili da risolvere per il nostro futuro. Il racconto di Aloisio apre una finestra su questo possibile domani, descrivendo un enorme spazio dedicato alla riforestazione elettrica, con fotoalberi connessi per mezzo delle radici. Anche la fauna è trasformata in un modo sorprendente, uccelli con creste solari, farfalle con ali fotoelettriche… Mantenere l’equilibrio fragile di quel frammento di mondo, è molto difficile, tanto più che la Zeroemission, che lo gestisce, non intende limitarsi a qualche progetto pilota. Racconto stimolante e coraggioso.

Nell’intervista successiva viene affrontato il tema della complessità del genoma umano. Oltre a 25.000 geni codificanti proteine e a 35.000 geni che non ne codificano e che potrebbero, in futuro, consentire di condurre una medicina personalizzata per malattie rare e tumori, un 50% del nostro genoma è ancora poco conosciuto, solo altri studi potranno spiegarci il significato informativo di quello che un tempo veniva considerato “DNA spazzatura”. Questi studi, tanto fondamentali per noi, hanno risvolti etici che richiedono regole condivise. Junk Boulevard, di Irene Drago, è un bel racconto che, evitando elegantemente l’infodump, accenna alle possibilità della medicina personalizzata, ma parla soprattutto di noi umani, della nostra unicità, data sì dal genoma ma anche dalla nostra eredità sociale, e trasmette la speranza che lì, nel DNA e nella nostra storia, risiedano le nostre molteplici potenzialità.
Lukha Kremo (che ha partecipato anche alla prima antologia) con Ti presto gli occhi, sviluppa il tema del miglioramento della disabilità visiva. Si tratta di una serie di tecnologie che in parte suppliscono e in parte sviluppano comportamenti consapevoli nelle persone ipovedenti. Lena, la protagonista della storia, affronta senza difficoltà la propria vita grazie a un sensore sulla fronte e un chip sottocutaneo che elaborano una mappatura continua del mondo circostante. Sconvolta da un sogno estremamente vivido nel quale è vittima di una aggressione fatale, la ragazza cerca di scoprirne la causa. Kremo svolge la vicenda come un’indagine che Lena affronterà aiutata da un’amica.
Anche il curatore, come già nella prima antologia, scrive un racconto, legato questa volta al tema delle interfacce cervello-macchina, già sviluppate per tecnologie riabilitative, ma che in futuro potranno essere usate da tutti, anche per comunicare pensieri ad altre persone. Un tema suggestivo, che però potrebbe avere anche sviluppi illeciti, ad esempio a livello militare. Con Ouija, Marco Passarello ci offre una storia suggestiva, complessa e ricca di risvolti etici, basata sul tentativo di un avvocato di ricostruire un raid compiuto nella colonia di Fidia una riserva dove umani ed elefanti conducono un’intensa esperienza di comunicazione mentale.
La penultima intervista affronta il problema dell’interazione umana con i robot. Che cosa rende gli umani così capaci di interagire tra loro? Sarà possibile traferire almeno in parte questa capacità alle macchine, rendendole più intuitive? In altre parole, i robot potranno divenire non macchine più sofisticate ma collaboratori migliori?
Il Morbo, di Serena Barbacetto (anche lei già presente nella precedente raccolta), ci mostra scenari diversi nei quali i robot sono in grado di prendere decisioni autonome e di stupirci: un artista che compone musica di alto livello, coinvolgendo intensamente la partner artistica umana; una ricca coppia che fugge, insieme a tante altre, da una Beverly Hills in crisi con la figlia piccola e la tata robotica che porta “in grembo” il loro futuro figlio; un vecchio imprenditore. Tutti quanti saranno testimoni e vittime del morbo, la pandemia delle macchine.
L’ultima intervista ruota intorno alla possibilità di elaborare farmaci per trattare i sintomi diagnostici di alcune malattie del neurosviluppo, in particolare i disturbi dello spettro autistico. Nel futuro più lontano, però, altri studi potrebbero essere indirizzati verso la possibilità di prendersi cura delle emozioni.
Manoscritto trovato in una pastiglia di Dario De Marco, scritto come lettera a una persona assente, è una riflessione sul concetto di normalità e sul tentativo di una società di abolire il concetto stesso di patologia mentale perché “siamo tutti neurodivergenti”. Nonostante le intenzioni il tentativo finisce per affondare in una dettagliatissima, soffocante, categorizzazione delle neurodiversità…

Fanta-Scienza 2 è disponibile da oggi, 11 ottobre 2022.
A cura di Marco Passarello, Fanta-Scienza 2, Delos-Digital coll. Odissea, pp. 264, € 17,00
Idem e-book: € 4,99
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