LN | librinuovi.net

    Quello che vale la pena leggere. E qualcosa che no.

    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore
    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore

    0

    Magazzino

    Il Re di Atlantide di Vincent de Swarte

    • di Silvia Treves
    • Maggio 14, 2018 a 9:17 am

    È in realtà un finto diario Il re di Atlantide di Vincent de Swarte (Adelphi – pp. 127). La vicenda è narrata da Geoffroy, il solitario e solipsistico guardiano di un faro situato nell’estuario della Gironda, ma il vero protagonista potrebbe essere lui, anzi esso, Cordouan,

    Quando minaccia di piovere lo si vede perfettamente. Si riescono quasi a distinguere i mascheroni a forma di scimmia, i delfini e le foglie di acanto delle aperture. E quando c’è bel tempo fluttua sull’orizzonte come un miraggio di nebbia.

    Il re dei fari. Ci vuole fegato per vivere a Cordouan, soprattutto d’inverno: soli per sei mesi, da ottobre ad aprile, compreso Natale. Ma la solitudine non spaventa Geoffroy, un tipo affidabile: «perché sono spericolato e non mi ammalo mai, e perchè ho un fisico alla Jean Valjean». Ed è anche un buon diavolo, forse: «Parlo poco, sono poco socievole, però sono gentile, davvero. La sento dentro di me questa gentilezza, calda e intatta, grande e spontanea».

    C’è un’unica cosa che gli fa davvero paura: la gente, la fatica di comunicare, le strane abitudini della persone comuni:

    Prego Dio che in questi sei mesi non venga nessuno, ma proprio nessuno, (…) neanche il rifornimento, mi accontenterò dei pesci e dei granchi fino ad aprile, al diavolo la verdura e la frutta fresca e al diavolo il dolce di Natale.

    Tra Geoffroy e Corduan è subito amore della forma più sublime: la voglia di essere l’altro, di appartenergli e di dargli tutto. L’uomo sente di trasformarsi, di diventare faro, il faro gli regala ricordi sepolti, passioni dimenticate, come quella della tassidermia. Perché Geoffroy è un imbalsamatore geniale, sa imbalsamare di tutto, dai granchi ai pesciolini, a creature molto più grosse. Anzi, è così che ha imparato, da due artisti pazzi, che come soggetti preferivano le persone.

    Corduan striscia dentro Geoffroy giorno per giorno, «ciascuna delle sue pietre bianche mi sbianca dentro» e l’uomo non vive più secondo il tempo e i bisogni umani. Gli estranei sono un disturbo, un pericolo da cui nascondersi, una tentazione troppo forte. L’unica a stabilire un vero rapporto con Geoffory è Lise, l’ingegnere dell’ Ispettorato. «una bella donna sui quarant’anni, rossa, molto rossa» e strana, molto strana, affamata di vita, di sesso, senza timore e senza pudore. È lei che sottrae Geoffroy al potere scabro di Corduan, è lei che accelera il suo scivolare dentro se stesso e fuori dal mondo.

    L’autore si cimenta, con molta abilità e discreto successo, in un’impresa quasi impossibile: rendere una vita vissuta a pelo d’acqua, senza scorgere il proprio io e senza sollevare gli occhi sul mondo. Geoffroy è acutissimo ma non sa essere profondo, si guarda vivere, si racconta in un diario sconnesso, che comincia col perdere i giorni, poi le stagioni, poi ogni connotazione temporale, ma non riesce mai a toccarsi. Il suo pensiero circolare, il suo orizzonte ha un raggio brevissimo. Nonostante il talento e la padronanza linguistica, l’asciuttezza dello stile, de Swarte riesce nel suo intento solo a metà. Il lettore si appassiona, legge fino in fondo, vede il faro meraviglioso e stregato. Ma continua a mantenere le distanze, ammira e non soffre. Geoffroy diventa pazzo sotto i suoi occhi in maniera troppo repentina e troppo elegante. Lo scarto è troppo brusco e lo lascia indietro. Ad apprezzare il «buon gusto» Adelphi, il suo fiuto. Ma senza, questa volta, sporcarsi le mani.

    Vincent de Swarte, Il Re di Atlantide, Adelphi Fabula, 2000 [ed.or. 1998], pp. 128, € 12,00, trad. dal francese di Giorgio Pinotti

    Condividi!

    • Facebook
    • LinkedIn
    • Tumblr
    • Pinterest
    • Stampa

    Correlati

    Tag: istantaneeRecensioniNarrativa franceseomicidioVincent de Swarte

      Potresti trovare interessante anche...

    • Clonare inconsapevolmente Giacomo Leopardi Marzo 14, 2013
    • Alla casa del gatto che gioca a palla Marzo 17, 2015
    • Ferito di Percival Everett Marzo 27, 2017
    • Un giorno come tanti Luglio 28, 2013
    • Articolo precedente Il tempo dei mutanti di Michael Swanwick
    • Articolo successivo Al di là del tempo di Connie Willis
    • Facebook

    • In primo piano

      • Come costruire un alieno di Marco Ferrari09/21/2023
      • Un’analisi de «I simulacri», il capolavoro postmoderno di Philip K. Dick09/12/2023
      • Un oscuro scrutare di Philip K. Dick06/20/2023
      • Il Ministero per il Futuro di Kim Stanley Robinson05/14/2023
      • L’Era degli scarti di Marco Armiero02/08/2023
      • Torino Nouvelle Vague di Franco Ricciardiello01/12/2023
      • Un Drago per Ted Sturgeon12/07/2022
      • Silenziosa sfiorisce la pelle di Tlotlo Tsamaase09/18/2022
      • Specchi neri di Arno Schmidt05/11/2022
      • Le tre stigmate di Palmer Eldritch di P.K.Dick03/02/2022
    • Ultimi articoli

      • Come costruire un alieno di Marco Ferrari
      • Un’analisi de «I simulacri», il capolavoro postmoderno di Philip K. Dick
      • Sirene di Laura Pugno
      • Dottor Futuro di Philip K. Dick
      • Coloni dell’Universo
      • Ghost Story di Peter Straub
      • Stelle umane di Giulia Abbate
      • Un oscuro scrutare di Philip K. Dick
      • Sunset Limited di Cormac McCarthy
      • La Stazione di Jacopo De Michelis
      • Il Ministero per il Futuro di Kim Stanley Robinson
      • Shadowbahn di Steve Erickson
      • La pista di ghiaccio di Roberto Bolaño
      • L’Era degli scarti di Marco Armiero
      • Un giorno come un altro di Shirley Jackson
      • Una seconda natura di Michael Pollan
      • Epepe di Ferenc Karinthy
      • Torino Nouvelle Vague di Franco Ricciardiello
      • Il villaggio dei dannati di John Wyhdham
      • Un Drago per Ted Sturgeon
    • Tag

      Antologia biografia biologia Cina cinema cyberpunk distopia donne evoluzione Fantascienza fantastico fantasy Fascismo giappone gotico horror Istantanea istantanee J.G.Ballard Mappe Napoli narrativa americana narrativa cinese narrativa fantastica Narrativa francese narrativa giapponese narrativa inglese narrativa italiana Narrativa russa narrativa statunitense narrativa tedesca Nazismo P.K. Dick Poliziesco recensione Recensioni Redazionale Seconda guerra mondiale Speciali steampunk Storia della scienza Storia naturale letteratura fantastica Thriller ucronia Vampiri
    • Archivio

    • I nostri redattori

      • Andrea D'Urso
      • Claudia Cautillo
      • Consolata Lanza
      • Davide Mana
      • Emilio Patavini
      • Enrico Barbero
      • Franco Pezzini
      • Giulio Maria Artusi
      • Gordiano Lupi
      • Massimo Citi
      • Massimo Soumaré
      • Melania Gatto
      • Morgana Citi
      • Nicola Parisi
      • Sara Passannanti
      • Silvia Treves
    • Leggere altrove

      • Carmilla
      • Corriere della Fantascienza
      • CS_libri Torino, il catalogo
      • Flanerì. Rivista di cultura e narrativa
      • L'Indice dei libri
      • LIberi di scrivere
      • Rivista fralerighe
      • Sagarana
    • Letture raccomandabili in scienza e letteratura

      • Crack, dis/connessioni letterarie Crack, dis/connessioni letterarie
      • La natura delle cose La natura delle cose
      • MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino
    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore

    © Copyright 2023 LN | librinuovi.net. Newsroom Theme by WPBandit.

     

    Caricamento commenti...
     

    Devi effettuare l'accesso per postare un commento.