LN | librinuovi.net

    Quello che vale la pena leggere. E qualcosa che no.

    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore
    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore

    0

    TerraNova

    Pianeta d’acqua di Jack Vance

    • di Silvia Treves
    • Febbraio 1, 2018 a 6:30 pm

    Pianeta d’acqua (Blue world) è un mondo suggestivo, interamente coperto dal mare, nel quale le uniche «isole» sono lussureggianti piattaforme vegetali che galleggiano sull’acqua come gigantesche foglie di ninfea. Spesse, ricoperte da membrane impermeabili e sufficientemente robuste da sorreggere interi villaggi e i loro abitanti, le foglie sono la parte emersa di piante acquatiche i cui tronchi e rami si perdono per chilometri nelle profondità marine. La gente delle isole discende da un gruppo di terrestri naufragati qualche secolo prima e vive in un arcipelago di foglie distanti qualche qualche chilometro tra loro, spostandosi su imbarcazioni di vimini impermeabilizzato e comunicando attraverso ingegnosi sistemi di lampade. Gli isolani sono divisi in caste chiamate con nomi surreali: malversatori, mascalzoni, pataccari, incendiari, falsari, pubblicitari…

    Seguendo i comandamenti dei loro «pacifici» antenati, gli umani di Blue World aborrono la violenza, si riuniscono periodicamente in assemblee nelle quali discutono tra loro con il formalismo barocco tipico dei personaggi di Vance e, per pigrizia e buona grazia, rispettano tradizioni ormai vecchie di secoli. Il sistema delle caste è ormai residuale, anche se i vari membri sono tradizionalmente legati a determinati mestieri: ad esempio, i rispettatissimi pataccari – come l’eroe del romanzo – si occupano di manovrare le lampade, ossia le patacche.

    Ogni risorsa del popolo delle isole deriva dal mare ed è di origine organica: i vimini, praticamente l’unico materiale da costruzione, sono ottenuti dai lunghi steli delle piante acquatiche, così come le vernici, le membrane impermeabilizzate, le farine; il cibo è costituito da baccelli e polline delle piante, pesci, frutti di mare e spugne… tutto viene riciclato, compresi i cadaveri umani che forniscono ossa robuste, ottime per fabbricare attrezzi. Sull’intero pianeta non esiste un milligrammo di metallo alla portata di una tecnologia semplice. Ma le cose stanno per cambiare.

    Benchè Blue World venga considerato un’opera minore dal sapore vagamente fantasy, in realtà poggia su alcune ipotesi scientifiche per nulla campate per aria. Per prima la rete alimentare del pianeta che ha al suo vertice i kragen, predatori simili a enormi squali; territoriali, intelligenti e voracissimi, questi animali solcano il mare pattugliando le isole per scacciare i loro cospecifici e devastano sistematicamente i graticci di spugne degli isolani. Per difendersi dalle incursioni i discendenti degli antichi naufraghi hanno scelto un metodo pericoloso: nutrire il kragen più grosso e potente, il Re, consentendogli di divorare le spugne purché tenga lontano tutti gli altri. Chiamare la bestia a difendere l’arcipelago è compito dell’unica vera casta religiosa e potente, gli Intercessori… Ma il Re Kragen diventa sempre più grosso, mangia molto più di tutti i suoi cospecifici minori messi insieme. Sarebbe bene liberarsene una volta per tutte. Ma allora gli Intercessori, al momento onoratissimi e molto agiati, diventerebbero inutili. E qui la biologia si mescola alla sociologia e alla politica, perché alcuni isolani stanno covando una rivoluzione.

    Oltre che una intrigante ecologia aliena, il romanzo presenta un’ipotesi astronomica per nulla banale, soprattutto considerando l’epoca in cui fu scritto: gli anni Sessanta: quella del«pianeta oceano» singolare anche se non unico esemplare della SF. Oggi l’esistenza dei pianeti oceano è un’ipotesi piuttosto accreditata; secondo i suoi sostenitori i pianeti che si formano oltre il “limite della neve”, cioè lontano dal loro protosole, possiedono, in forma ghiacciata, molte sostanze volatili come acqua, metano e ammoniaca, fino a 50% del loro peso; secondo numerose simulazioni, tali pianeti potrebbero migrare dalla loro orbita verso l’interno del sistema planetario spostandosi verso regioni dalla temperatura compatibile con acqua liquida. Si creerebbero così mondi intermente ricoperti da oceani profondi centinaia di chilometri. GJ 1214 b e Kepler-22 b – due delle superterre scoperte in questi anni – paiono buoni candidati a essere Mondi blu.

    Oltre ai notevoli pregi il romanzo ha, ovviamente, qualche pecca: Meril, l’unica donna del libro, per quanto intelligente e libera pensatrice, compare solo qua e là, soprattutto nella mente innamorata del protagonista, senza avere parti di rilievo. In compenso la giovane ha le idee chiare: intanto sta per inventare la filologia d’autore, esaminando minuziosamente le diverse versioni dei diari dei naufraghi, vere miniere di informazioni tecnologiche per combattere il Kragen e, decide di fondare una università. Niente male.

    Pianeta d’acqua fu pubblicato nel 1966, all’epoca della guerra del Vietnam, pochi mesi dopo il suo autore firmò la petizione dei falchi della SF che incoraggiavano il governo Usa a continuare la guerra. Eppure questo romanzo sorprendente contrappone alla rigidità sociale, alla corruzione e al potere religioso il sogno di vivere liberi, in maniera onorevole e democratica, e sostiene la guerriglia di chi si ribella alla dittatura. Una dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che Vance era uomo di destra ma autore di razza.

    Jack Vance, Pianeta d’acqua, Fanucci Bib. Fantascienza, 1976 [ed.or. 1966], 1988, pp. 196, trad. Maurizio Gavioli

    Jack Vance, Pianeta d’acqua (Blue World + The Kragen), Mondadori Urania Classici 2010, pp. 348, trad. M.Gavioli, F. Alessandrini

    Condividi!

    • Facebook
    • LinkedIn
    • Tumblr
    • Pinterest
    • Stampa

    Correlati

    Tag: FantascienzaistantaneeRecensioniJack VanceSuperterre

      Potresti trovare interessante anche...

    • La ragazza meccanica di Paolo Bacigalupi Maggio 9, 2016
    • Stelle umane di Giulia Abbate Giugno 28, 2023
    • Retrofuturo di Vittorio Curtoni Ottobre 13, 2015
    • Affrettando il paradiso Febbraio 4, 2013
    • Articolo precedente Torpore di Mario Giorgi
    • Articolo successivo Il pendolo di Foucault di Umberto Eco
    • Facebook

    • In primo piano

      • Come costruire un alieno di Marco Ferrari09/21/2023
      • Un’analisi de «I simulacri», il capolavoro postmoderno di Philip K. Dick09/12/2023
      • Un oscuro scrutare di Philip K. Dick06/20/2023
      • Il Ministero per il Futuro di Kim Stanley Robinson05/14/2023
      • L’Era degli scarti di Marco Armiero02/08/2023
      • Torino Nouvelle Vague di Franco Ricciardiello01/12/2023
      • Un Drago per Ted Sturgeon12/07/2022
      • Silenziosa sfiorisce la pelle di Tlotlo Tsamaase09/18/2022
      • Specchi neri di Arno Schmidt05/11/2022
      • Le tre stigmate di Palmer Eldritch di P.K.Dick03/02/2022
    • Ultimi articoli

      • Come costruire un alieno di Marco Ferrari
      • Un’analisi de «I simulacri», il capolavoro postmoderno di Philip K. Dick
      • Sirene di Laura Pugno
      • Dottor Futuro di Philip K. Dick
      • Coloni dell’Universo
      • Ghost Story di Peter Straub
      • Stelle umane di Giulia Abbate
      • Un oscuro scrutare di Philip K. Dick
      • Sunset Limited di Cormac McCarthy
      • La Stazione di Jacopo De Michelis
      • Il Ministero per il Futuro di Kim Stanley Robinson
      • Shadowbahn di Steve Erickson
      • La pista di ghiaccio di Roberto Bolaño
      • L’Era degli scarti di Marco Armiero
      • Un giorno come un altro di Shirley Jackson
      • Una seconda natura di Michael Pollan
      • Epepe di Ferenc Karinthy
      • Torino Nouvelle Vague di Franco Ricciardiello
      • Il villaggio dei dannati di John Wyhdham
      • Un Drago per Ted Sturgeon
    • Tag

      Antologia biografia biologia Cina cinema cyberpunk distopia donne evoluzione Fantascienza fantastico fantasy Fascismo giappone gotico horror Istantanea istantanee J.G.Ballard Mappe Napoli narrativa americana narrativa cinese narrativa fantastica Narrativa francese narrativa giapponese narrativa inglese narrativa italiana Narrativa russa narrativa statunitense narrativa tedesca Nazismo P.K. Dick Poliziesco recensione Recensioni Redazionale Seconda guerra mondiale Speciali steampunk Storia della scienza Storia naturale letteratura fantastica Thriller ucronia Vampiri
    • Archivio

    • I nostri redattori

      • Andrea D'Urso
      • Claudia Cautillo
      • Consolata Lanza
      • Davide Mana
      • Emilio Patavini
      • Enrico Barbero
      • Franco Pezzini
      • Giulio Maria Artusi
      • Gordiano Lupi
      • Massimo Citi
      • Massimo Soumaré
      • Melania Gatto
      • Morgana Citi
      • Nicola Parisi
      • Sara Passannanti
      • Silvia Treves
    • Leggere altrove

      • Carmilla
      • Corriere della Fantascienza
      • CS_libri Torino, il catalogo
      • Flanerì. Rivista di cultura e narrativa
      • L'Indice dei libri
      • LIberi di scrivere
      • Rivista fralerighe
      • Sagarana
    • Letture raccomandabili in scienza e letteratura

      • Crack, dis/connessioni letterarie Crack, dis/connessioni letterarie
      • La natura delle cose La natura delle cose
      • MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino
    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore

    © Copyright 2023 LN | librinuovi.net. Newsroom Theme by WPBandit.

     

    Caricamento commenti...
     

    Devi effettuare l'accesso per postare un commento.