I demoni non sono mica tutti uguali. Eh no, ci sono quelli «seri» con i quali i popoli del Libro hanno dimestichezza, quelli di Dan Brown che hanno reso un sacco di grana al loro autore, e ci sono quelli che vivono con un quindicenne apprendista Custode di demoni appena succeduto al suo antico maestro. Molti di questi demoni in un certo senso li conosciamo anche noi; chi non ha mai incontrato Deleterio, il demone delle brutte sorprese, personificazione di quell’aura maligna che ci perseguita nelle giornate nate male, pervase di cose che si rompono, auto che finiscono in panne, recipienti che si rovesciano sul tappeto nuovo, pietanze che bruciano sui fornelli e arnesi che si ribellano alle nostre mani impazienti? E Nikolai, demoniotto alto quanto un grosso puffo ma fortissimo, pieno di buone intenzioni ma capace di spaccare la casa, non sarà il demone che possiede figli e nipotini quando ci aiutano in cucina? I demoni che …. Deve custodire sono quasi tutti così e pur senza rappresentare vere e proprie iatture gli danno il suo bel daffare, mettendo a rischio le sue possibilità di frequentare quelle creature misteriose chiamate «ragazze». Ma i demoni e le ragazze sono niente a paragone della Bestia, l’unico vero demone del romanzo, fornito di un fiuto finissimo e sintonizzato sui bambini sperduti e senza famiglia di cui si ciba. Ed è proprio la bestia che un antico e perverso condiscepolo di Jan intende asservire per seminare il caos fra gli umani.

Royce Buckingham
Carino e fantasioso Demon-sitter si legge velocemente e anche piacevolmente e ha un’unica pecca tutta ascrivibile all’editore: è un grazioso juvenilia, adatto a dodicenni svegli, che sicuramente sapranno apprezzare la divertente perfidia dell’autore nei confronti di un’odiosa squinzietta snob o la «triste» fine del classico ragazzino carogna. A dirla tutta credo a che molti docenti abbiano sognato qualche volta un servitore come la bestia!
Demon-sitter è una lettura gradevole, che dovrebbe precedere testi più ponderosi e complessi come il solito Harry Potter e, a maggior ragione, i vari cicli di Pullman (Bussola d’oro, Rubino di fumo ecc.). Perché mai Salani non l’ha dichiarato chiaramente in copertina? Probabilmente per sfruttare l’onda ancora abbastanza alta di entusiasmo per il gothic fantasy. Ma conosco numerosi lettori sedicenni che si inferocirebbero di aver speso 13 euro solo per passare il libro ai cuginetti più piccoli. Insomma, o acquisto mirato o dono da riciclare.
Royce Buckingham, Demon-sitter, Salani, 2009, pp. 136, € 13,00, trad. Luca Canu
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