Uwe Johnson
I giorni e gli anni. Dalla vita di Gesine Kresspahl, seconda parte
Feltrinelli
€ 32,00
trad. D. Angiolini, N. Pasqualetti
Continua, con una parentesi durata la bellezza di quattro anni, la pubblicazione della principale opera di Uwe Johnson, I giorni e gli anni, giunta al secondo volume.
Un’osservazione preliminare.
Se da un lato sono felice che Feltrinelli abbia intrapreso la pubblicazione di uno dei più importanti romanzi tedeschi del XX secolo, dall’altro fatico a contenere il disappunto per vederlo apparire con intervalli tanto dilatati. Tenendo conto che l’opera di Johnson è formata da un totale di quattro volumi si può ipotizzare, con i ritmi finora tenuti, che la pubblicazione dell’opera, avviata nel 2002, terminerà nel 2018.
Nel 2018?!?
Sinceramente mi auguro di rimanere in buona salute fino a quella data, ma non ne sono né posso esserne certo…
Ma che cos’è I giorni e gli anni?
Riprendo la mia recensione apparsa nel medioevo di LN, ovvero nel numero 25 della vecchia serie:
il lungo racconto (quattro volumi nell’edizione originale tedesca) di vite annidate l’una dentro l’altra, le vite di Heinrich, di Lisbeth, di Gesine, di Marie [e] insieme anche la cronaca, condotta in parallelo, della vita quotidiana in uno sperduto paese della Germania e nella New York degli anni sessanta. […] Un romanzo corale nel senso più proprio e completo, un raccontare ampio, quasi vertiginoso nel tentativo di afferrare e riferire di vite e tempi separati nel tempo e nello spazio.
e constato che, in realtà, c’è ben poco da aggiungere a quella prima descrizione.
I grandi romanzi, che costruiscono lentamente e pazientemente narrazioni potenti e ambiziose non sono oggetti adatti a una recensione, anche la più attenta e pignolescamente completa.
Il loro tempo è diverso, come è diverso il tempo richiesto – anzi preteso – per la lettura. A compenso della fatica la sensazione di essere lungamente e felicemente accompagnati, di vivere quasi una seconda vita.
A quattro anni di distanza (la lingua batte…) ho fatto non poca fatica a «rientrare» nel romanzo di Johnson, a orizzontarmi nuovamente, a ricostruire mentalmente la figura di Gesine – la madre – e di Marie – la figlia. Così come ho faticato a riabituarmi all’andamento peculiare della sua prosa. Un procedere complesso, ricco di soste, rimandi, riferimenti e soltanto in parte cronologico. Un romanzo fatto di eventi quanto di ricordi, di interpretazioni e reinterpretazioni.
Insomma, le prime sessanta-settanta pagine della seconda parte del romanzo sono state un vero calvario, un brancolare cercando di riafferrare riferimenti nel frattempo cancellati dalla memoria. Mi sono interrotto, scoraggiato, per un paio di mesi.
Poi, il miracolo. Ho ripreso la lettura e quella è ripresa spedita, felice, potrei dire appassionante.
Merito di qualche neurone felicemente risvegliatosi nel frattempo, certo, ma anche merito del libro e della felice (ri)comparsa del personaggio di Heinrich Kresspahl, il padre di Gesine, intorno al quale ruota tutta la seconda parte del libro.
Heinrich Kresspahl, in apparenza un semplice carpentiere che ha «a lungo lavorato a Londra», ritornato in Germania per rimanere accanto alla moglie, Lisbeth Kresspahl. Uomo silenzioso, spiccio, per nulla incline alla retorica e del tutto impermeabile alla retorica nazista. Animato da un curioso e inestirpabile pudore. Per se stesso, per i suoi sentimenti per la figlia, come per quelli che prova per il mondo e per quanto vi accade. Si muove sullo sfondo di Jerichow, una piccola città posta tra Amburgo e Lubecca, non si sa quanto semplice testimone degli eventi di quegli ultimi, affannosi anni di guerra e non, piuttosto, almeno in parte artefice.
Il mistero della vita di Heinrich Kresspahl resisterà tenacemente fino all’ultima pagina e oltre. La soluzione racchiusa in una nota finale, ordinariamente biografica. Un ultimo lungo brivido per il lettore.
Un grande libro.
Ma ho comunque delle sincere difficoltà a consigliare la lettura de I giorni e gli anni a qualche innocente che voglia imbarcarsi in una lettura costosa (i due primi volumi usciti costano la bellezza di 60 euro complessivi senza essere oggetti particolarmente pregiati – semplici brossure su carta giallastra) e il cui possibile termine si perde nelle nebbie del futuro.
Volendo considerare la lunga parabola della storia personale di Heinrich Kresspahl come parte a sé dell’intero complesso dell’opera, allora, forse, potrebbe essere concepibile e ragionevole procedere all’acquisto.
In quanto all’attendere un’eventuale edizione economica… potrebbe essere una soluzione. Solo che, in genere, le edizioni economiche escono a opera completata…