Due incantevoli libri scritti da signore e che forse piaceranno di più alle signore, ma raccomandabilissimi anche a quella metà del cielo che all’amore ci pensa, eccome, ma non sempre ha le parole per dirlo, e teme un po’ di abbandonarsi a quelle femminili. Entrambi sono usciti in prima edizione italiana nel 2003, il primo da Corbaccio e il secondo da Guanda.
Mary Wesley (1912–2002) fa parte di quella schiera di intelligenti romanziere inglesi che, a partire dalla somma Jane Austen, ci raccontano la vita con acutezza, ironia, precisione, semplicità e un pizzico di felice anticonformismo. Quel tipo di ragazza è Rose Freeling, borghese non ottusa né pavida, ma dotata di solido buon senso e rispetto delle convenzioni sociali. A partire dal funerale del marito, Ned, ricco e sicuro di sé, di cui è stata moglie affettuosa per cinquant’anni, ripercorriamo la sua esistenza divisa tra il dovere liberamente accettato e una bruciante passione per Mylo, outsider fascinoso, brillante, inafferrabile ma anche capace di intermittente costanza. In mezzo c’è la guerra, la resistenza francese, i cambiamenti che travolgono l’Inghilterra delle grandi case di campagna e dei privilegi. E c’è un lieto fine, tanto fiabesco quanto impertinente. Alcuni meravigliosi personaggi secondari descritti con perfida innocenza fanno da contorno a questa storia che acchiappa e avvolge e rende la realtà narrativa, senza abbellimenti né sentimentalismi, un incanto da cui non vorremmo mai uscire. Ci resta il sospetto che Mary Wesley, con le sue ironiche e sapienti parole, sarebbe riuscita a rendere appassionante persino la nostra, normalissima, vita.
L’amore paziente di cui ci parla Ann Tyler, nata negli Stati Uniti nel 1941 e abitante a Baltimora, Maryland, dove sono ambientati la maggior parte dei suoi romanzi, è di tutt’altra specie, più grigio e asfittico, ma altrettanto carico di verità. La vicenda si svolge dal 1961 al 1973. Jeremy Pauling è uno scapolo di mezz’età, artista al limite dell’autismo ma di un certo successo, che vive in una grande casa di cui affitta le stanze a persone sole. Quando tra i suoi inquilini fa la sua comparsa Mary Tell, giovanissima madre di una bambina, in fuga dal marito per amore di un tizio sposato e presto sparito, sembra che le loro due solitudini possano annullarsi a vicenda. Ma malgrado la nascita di una miriade di bambini, l’amore paziente si trasforma in una inesplicabile separazione. Mary è un personaggio che incuriosisce, sospeso tra la coazione a riprodursi e l’incosciente caduta nella determinata accettazione della povertà. Un bel romanzo, malinconico e coinvolgente, fatto di sfumature e non detti pieni di tenerezza.
Mary Wesley, Quel tipo di ragazza
TEA 2005, pp. 352, € 8,00, trad. S. Bini
Ann Tyler, L’amore paziente
Guanda 2005, pp. 267, € 7,50, trad. L. Pignatti
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