
Cronorifugio di Georgi Gospodinov, Voland 2021 [Ed.or. 2020]… un romanzo curiosamente enigmatico già dal titolo: che cos’è un “cronorifugio”?
«Una “clinica del passato” dove [Gaustìn] accoglie quanti hanno perso la memoria per aiutarli a riappropriarsi dei loro ricordi. Ogni piano dell’edificio riproduce nei dettagli un decennio del secolo scorso, e la prospettiva di un confortevole rifugio dal presente finisce per allettare anche chi è perfettamente sano.» [dalla quarta di copertina].
Apparentemente il romanzo è basato sulla ricerca, condotta da Georgi Gospodinov, del mitico Gaustìn, inventore e conduttore della bizzarra clinica, il cronorifugio. Ma Gaustìn non è realmente scomparso e al protagonista / autore capita di incontrarlo in più occasioni: nella sua clinica, «negli anni ’40, al primo piano» o ricevere una sua telefonata, o incontrarlo «nello studio anni ’60», o leggere suoi appunti, frammenti, considerazioni mentre l’intero mondo sembra perdere il filo del tempo che cambia e procede, ognuno cercando di rientrare nel proprio tempo preferito e rifiutando ogni cambiamento. Così è anche per Gospodinov, costretto a rivivere le giornate meno gloriose della sua patria, la Bulgaria, e a viverne e riviverne la concitazione, il dubbio, l’incertezza fino al ritorno al vecchio regime, «quasi che per trent’anni avessero atteso con pazienza il ritorno di quei tempi».
Il filo del tempo spezzato si ripresenta in mille occasioni, racconta tanti diversi momenti del passato personale e comune, nello stile volutamente minore di Gospodinov, capace di rendere una storia confusa, assurda e vagamente ridicola anche una vicenda sanguinosa e crudele come l’invasione tedesca della Polonia. La voce dell’autore accompagna gentilmente il lettore nei mille rivoli di un passato che non è passato e che non vuole passare, come se tutto il nostro tempo trascorso fosse a un passo da noi, un fantasma ilare e folle che non ha nessuna intenzione di scomparire.

Un libro del quale consiglio volentieri la lettura: è stato il tipo di testo che desideri tornare a casa prima per leggerne un altro po’ e mentre sorridi dei modi rilassati e del registro sottilmente satirico di Gospodinov, ti rendi conto forse per la prima volta che il tempo passato – di ognuno e di tutti – è appena dietro la porta, pronto a ritornare, calmo e suadente, per fornire un rifugio dal presente e, peggio ancora, dal futuro. E per chi è nato pochi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale e ha goduto di 70 anni di pace in Europa, non è affatto difficile rimpiangere il passato e temere il futuro.
Ultimo piccolo particolare – o forse, a pensarci, nemmeno troppo piccolo – è la cura attenta e sensibile con la quale è stato redatto il libro e le minuscole illustrazioni che l’accompagnano, un esempio eccellente di costruzione di un testo. Grazie, Voland!
Georgi Gospodinov, Cronorifugio, Voland 2021, coll. Sírin [ed.or. 2020], pp. 318, € 19,00, trad. Giuseppe Dell’Agata
Da segnalare su queste pagine la recensione di Sara Passannanti al romanzo di Georgi Gospodinov, Romanzo Naturale.
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