
Radicalized è un’antologia particolare, sia per com’è costruita – quattro racconti lunghi che oscillano fra le settanta e le cento pagine – sia per i temi che, a distanza quasi sei anni, si rivelano attualissimi: il futuro mostrato è appena dietro l’angolo. Le narrazioni di Doctorow sono spicce e crude; se ascoltati con attenzione, i personaggi dicono molto del nostro presente.
In Pane non autorizzato l’immigrata Salima, provata da cinque anni di campo profughi e altri in un centro di accoglienza, ottiene un alloggio a basso reddito fornito di elettrodomestici funzionanti solo con prodotti compatibili. La situazione precipita quando l’azienda produttrice del tostapane chiude, bloccando tutti i tostapane ancora in funzione. Subito dopo “muore” la lavastoviglie. Invece di comprare altri elettrodomestici, Salima riesce ad accedere alle funzionalità dei loro sistemi operativi e, poiché i vicini hanno i medesimi problemi, insegna loro come “aggiustarli”. Ma l’iniziativa potrebbe mettere tutti quanti nei pasticci…

Pane non autorizzato si legge d’un fiato, grazie allo spirito comunitario che lega gli inquilini. Chi legge fa il tifo, e finisce col detestare le Rochester Towers: cinquanta piani di cui solo sette affittati ai poveri, piazzati a sandwich fra i primi trentacinque e gli ultimi otto, di proprietà dei ricchi. Gli ascensori sono in comune, ma i ricchi hanno sempre la precedenza; i poveri sanno che esistono solo annusando i loro profumi costosi.
Il protagonista di Minoranza modello è L’American Eagle, giunto sulla terra da ragazzino e dotato di vari superpoteri. Ha servito il suo paese adottivo per secoli come agente federale e solo ora, per la prima volta, si rende conto che il sistema americano è intrinsecamente razzista. Così interviene per difendere un afroamericano dalla furia e dall’ignobile sadismo dei poliziotti bianchi. La scelta di accostare un supereroe, anzi più d’uno, alla brutalità della polizia avrebbe potuto rivelarsi fallimentare e ridicola; invece, il racconto si mantiene in equilibrio, aiutando i lettori a interrogarsi sulla natura malata dell’America attuale. Probabilmente è proprio la posizione identitaria di Eagle, immigrato da chissà dove, non umano né tantomeno bianco, a creare un cortocircuito nella vicenda; a farglielo notare è proprio il suo protetto:
«Lei è bianco solo per gentile concessione; resterà sempre un omino verde travestito da bianco […] Lei è il primissimo immigrato clandestino».
Poco alla volta, Eagle prende atto di ciò che la gente pensa di lui: una super creatura scomoda, che ha impiegato troppo tempo a schierarsi, o forse un venduto ai teppisti neri; di sicuro è un supereroe, ma è sufficiente – o necessario – Superman per combattere questa battaglia?

In Radicalized Lacey, moglie di Joe e madre, scopre di avere un cancro metastatico terminale: le restano tre mesi di vita. Ci sarebbe una cura ma la compagnia assicurativa non copre le “terapie sperimentali”. Pieno di rabbia contro la compagnia e tutti i suoi dipendenti, Joe si iscrive a un forum frequentato da persone che, come lui, stanno per perdere i loro cari per malattie trattabili che le assicurazioni rifiutano di finanziare. Poi accade un miracolo e Lacey guarisce. La ritrovata felicità spinge Joe a considerare la famiglia il bene più prezioso, ma non ad abbandonare il forum: si sente in debito verso quella gente meno fortunata di lui. Notte dopo notte, chatta con quei disperati, leggendo storie di dolore, risentimento e odio sempre più cupe e violente…
Il racconto narra di un dramma interno al Paese, che non riguarda estremismi politici o religiosi ma persone straziate che abbracciano la violenza perché spinti attivamente dal sistema. Non dimentichiamo che, secondo Lancet l’assistenza sanitaria a scopo di lucro causa ogni anno negli Usa 68.000 morti evitabili.

La maschera della morte rossa (chiara allusione al racconto di E. A. Poe) è la storia di Martin Mars, un riccone che, in attesa dell’evento, costruisce una fortezza dove rintanarsi durante il crollo della società, in attesa che la “civiltà” riprenda. A Fort Doom c’è posto per trenta persone selezionate da Mars: affidabili ma prive di troppa iniziativa, metà uomini e metà donne, metà single e metà in coppia. Armato di una sorta di darwinismo sociale e di un razzismo non del tutto conscio, Martin sceglie come luogo sicuro le colline desertiche abbastanza lontane da Phoenix e attende. Poi un crollo in borsa, incendi in Canada e disordini scoppiati in città gli dicono che è giunto il momento di rintanarsi. Il piano di Martin, che lavorava in borsa fino a poco prima, è abbastanza semplice:
«aspettare che si ristabilisse la pace e quindi riemergere con il necessario per assicurarsi un posto al sole: merce di scambio, obbligazioni al portatore, contanti a volontà e tutto il suo ingegno».
Chiusi a Fort Doom, i trenta fortunati si svagano con sortite eccitanti: creano campi base nei vecchi ranch abbandonati, vanno a caccia, seguono le vicende attraverso internet. Tuttavia, le cose a mano a mano si complicano e i trenta vanno incontro a pericoli che nemmeno l’astuto Martin aveva preso in considerazione…

Le storie di Doctorow non sono perfette e forse sono racconti a tesi. ma fanno pensare, specialmente in questi mesi. Il mio preferito è Pane non autorizzato, dimostrazione chiara del fatto che non si si salva da soli.
Cory Doctorow, Radicalized Quattro storie del futuro, Mondadori 2021, ed or 2019, pp. 324, € 15,00, Trad. Dafne Calgaro
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