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    La strada oltre il muro di Shirley Jackson

    • di Silvia Treves
    • Gennaio 4, 2025 a 6:39 pm

    Romanzo d’esordio dell’autrice, allora trentaduenne, La strada oltre il muro differisce dalle sue opere successive per la dose maggiore di realismo; l’ambiguità e la tensione crescente tipiche delle sue narrazioni, qui sono al servizio di una vicenda realista con abbondanti riferimenti personali alla gioventù della Jackson.

    Il romanzo è ambientato nel 1936, in un sobborgo immaginario di San Francisco di cui fa parte Pepper Street. La lunga via, fiancheggiata da case e giardini, è abitata da benestanti che sperano di stabilirsi in futuro nelle grandi tenute abitate dall’élite bianca di ceto alto, dove le vie non hanno nome e le case, prive di numero, sono protette da cartelli che vietano l’accesso ai non residenti. La gente di Pepper Street rappresenta, invece, il ceto medio impiegatizio e l’aristocrazia operaia. La vicenda, narrata in un indiretto libero che permette a chi legge di seguire il punto di vista di tutti i personaggi, copre il tempo di una estate.

    Le famiglie residenti in Pepper Street sono poco più di una dozzina ma – diversamente da quelle che abitano in un condominio – sono sempre sotto gli occhi di tutti e assistono continuamente alla vita dei vicini; hanno quasi tutte figli piccoli che si conoscono e frequentano le medesme scuole. Adulti e ragazzi potrebbero formare una piccola comunità, ma ne hanno soltanto la parvenza.

    Edward Hopper

    Donne e uomini vivono vite separate: gli uomini, continuamente indicati come Mr. [Mr. Merriam, Mr. Desmond] ogni giorno si recano a San Francisco, spesso insieme, conversando forse di lavoro, cosa che con le mogli non fanno mai. Le signore, le Mrs. si sentono in dovere di salvaguardare a tutti i costi il decoro; badano ai figli, si trovano a turno nelle varie case per confezionare abiti, parlare dei figli o lodare la piccola Caroline, di tre anni, che la madre porta sempre con sé. Banali incidenti di percorso, come le lettere «sconvenienti» che le ragazzine scrivono ai loro compagni, divengono argomento di conversazione e di ricatto verso le figlie per settimane. Le donne che lavorano sono soltanto un paio, entrambe criticatissime. Una delle mogli, sposata a un donnaiolo, detesta il marito e non perde occasione per dirglielo, ma non può permettersi di andarsene con i figli perché non potrebbe mantenersi da sola.

    Diversamente dai loro fratelli maschi, che, tra loro, chiamano i padri «trombone… rompiscatole… cialtrone… bastardo» ma li considerano figure pubbliche, mediatori verso il mondo esterno, le figlie non hanno grandi prospettive: lasciate alle madri – che verso i figli maschi sono molto più indulgenti – trovano in loro delle tiranne benpensanti. L’aspetto più inquietante della vicenda è il fatto che gli snobismi e i preconcetti dei genitori condizionino la mentalità e i comportamenti dei ragazzi, che crescono malevoli tra loro, perfino all’interno della medesima famiglia. È il caso di Tod, un tredicenne chiamato «impiastro» dal fratello maggiore e crudelmente punzecchiato dalla sorella. Incoraggiati da loro, gli altri ragazzi lo tengono sempre ai margini del gruppo. Anche due ragazze vengono prese in giro, una per il proprio fisico, l’altra perché di origine ebraica e quindi poco gradita. E si sparla anche dei cinesi poiché uno di loro lavora in un grande condominio un po’ lontano da Pepper Street. Per descrivere figure femminili così conformiste pare che Jackson si sia ispirata alla propria madre.

    Shirley Jackson

    Uno dei pregi davvero notevoli della scrittrice è la sua capacità di descrivere dinamiche apparentemente insignificanti, come frasi pungenti o dettate da mancanza di empatia, che svolgeranno un ruolo fondamentale nella vita di chi le subisce.

    «Non è tanto che sei grassa […] Il fatto è che non hai l’aria di una bella donna. Per esempio, anche se dovessi dimagrire continuerai per tutta la vita a camminare come se fossi grassa»

    Ed è una adulta che parla a una ragazzina.

    Nel complesso, La strada oltre il muro è un romanzo allarmante, che volutamente non rispetta la sfera domestica come rifugio sicuro per i giovani. Nell’ultimo intenso capitolo, Jackson aumenta il senso di presentimento che percorre la vicenda, dimostrando che anche in questa sua prima – e, per certi versi, inconsueta – opera, esplora il lato oscuro della realtà suburbana americana

    Shirley Jackson, La strada oltre il muro, Adelphi Fabula, 2024 [ed.or. 1948], € 19,00, Trad. silvia Pareschi

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