Tanto per essere chiari fin dall’inizio, anche a chi sui quotidiani salta a piè pari la cronaca nera, Un colpo di vento può dire molto perché è veramente un bel libro. Scritto da un avvocato penalista di Berlino nato a Monaco nel 1964, narra una serie di casi trattati da von Schirach nella sua veste professionale. Sono storie ora tremende ora inquietanti, raccontate sempre con una voce sobria, rispettosa, capace di esprimere empatia ma mai di cedere alla facile commozione o al giudizio. Von Schirach compare sovente in prima persona, e si vede che è contento quando riesce a stabilire un rapporto con le persone che incontra, anche se si tratta del Patrik di Amore, uno cui si può solo augurare che non si innamori delle nostre figlie, o Philipp, che vede persone e animali sotto forma di numeri (Verde).
Il suo controllo sulla narrazione non gli impedisce di essere molto coinvolgente. Una storia come La tazza da tè di Tanata comincia come una banale storia di ragazzi disadattati, figli di un’immigrazione ormai radicata ma non assimilata alla ricca società tedesca, prosegue sul filo della farsa genere I soliti ignoti, per poi virare alla più truce e cupa violenza, senza mai cessare di stupire il lettore che può solo seguire costernato il crescendo tragico e ineluttabile. Un pezzo esemplare. I personaggi, tratteggiati in poche pagine senza sbavature, con un linguaggio oggettivo e pulito ma non asettico, hanno un fascino che li rende difficili da dimenticare. Fähner vittima della moglie prepotente, Theresa la suonatrice di violoncello, il tizio senza nome «con la faccia da ragioniere» che sa come difendersi da due sciagurati skinhead, il guardiano del museo Feldmayer dimenticato nella sua sala con una copia dello Spinario, sono figure tragiche che si sono già conquistate un posto tra i personaggi che resteranno, grazie alla grande capacità dell’autore di chiarire le motivazioni del delitto, quello che viene prima e che sta dietro. Quello che di umano c’è in ogni criminale.
Ferdinand Von Schirach, Un colpo di vento, TEA 2011, pp. 237, € 8,60, trad. dal ted. I. A. Piccinini
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.