Terra incognita di Ian McDonald è il primo volume della trilogia dell’aeronave Everness, con ogni evidenza uno juvenile, anche se il buon Giuseppe Lippi non l’ha scritto da nessuna parte. La vicenda è relativamente facile da raccontare: Tejendra Singh, insigne fisico che ha scovato il modo per collegarsi a tutte le altre Terre del Multiverso, viene rapito sotto gli occhi del figlio, Everett Singh. Il giovane liceale, valendosi della tecnologia sviluppata dal padre, raggiunge una Terra alternativa dove la tecnologia degli aeroplani non ha sostituito quella dei dirigibili.

Ian McDonald
Ma coloro che hanno rapito mr. Tejendra Singh, emissari di una potenza multisistemi, non hanno rinunciato alla speranza di impadronirsi delle tecnologia sviluppata dal padre e compiranno non pochi tentativi raffinati o maldestri per giungere a possederla. Spassoso e divertente che il capo dei villain, Charlotte/Charles Villiers, sia crudele e malvagio in TUTTE le Terre alternative, come è altrettanto divertente che la comunità Airlandese, ovvero tutti coloro che lavorano a bordo dei dirigibili – tra i quali la stupenda e coraggiosa Anastasia – non solo formino un insieme solidale ma che siano dotati di una metalingua – il palari – nato nel 1600 ed evolutosi in parallelo alla lingua inglese. Un glossario essenziale è riportato a pagina 252. Ultimo particolare del tutto personale, avendo una simpatia smodata per i dirigibili mi sono divertito non poco a leggere di agguati, assalti, ascensioni e cadute delle navi dell’aria. Grazie, Ian McDonald.
Ian McDonald, Terra incognita, Mondadori Urania n. 1638, pp. 253, € 6,50, trad. Alessandro Vezzoli
Idem e-book kindle, € 3,99
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.