Alan Bennett è un autore che trovo quasi sempre divertente, talvolta illuminante. In questo Una visita guidata ci propone una conferenza tenuta in qualità di trustee della National Gallery e incentrata, come spiega lui stesso, «sul mio rapporto con la pittura e le esposizioni d’arte». Il testo, corredato con alcune illustrazioni a colori, è spigliato e amichevolmente ironico ma offre riflessioni serie sulla fruizione individuale e collettiva delle opere d’arte. L’esordio provocatorio tranquillizzerà tutti coloro che, come Bennett, non hanno mai sofferto della sindrome di Sthendal; nessun brivido vi assale alla vista di una vera opera d’arte? Sereni, siete in buona compagnia:
«Bertrand Russell […] si crucciava che i quadri non gli dessero neanche il voltastomaco»
quanto a Hawthorne, citava sì, «quel freddo demone della spossatezza che infesta i grandi musei» ma forse non si riferiva tanto al potere conturbante dell’arte, quanto alla stanchezza che coglie, all’ennesima sala, il visitatore di musei. Comunque Bennett non è affatto insensibile di fronte a un quadro che emana una certa «aura», semplicemente – invece del languore – prova un’irresistibile «voglia di portarmelo a casa». Come non condividere? Tra considerazioni storiche e simpatici gossip su pittori e personaggi ritratti
«Secondo me il fatto che i santi non possano mai separarsi dagli strumenti del loro martirio è sintomo di una grave insicurezza relazionale»
l’autore illumina emozioni che forse non confesseremmo ai nostri amici intellettuali: non siete mai scoppiati a ridere in un museo, stimolati dalla posa bellicosa di un nobile pasciuto o dall’espressione perbenista di una dama? Io sì e anche Bennett…
«Mi piacerebbe che alla National Gallery ci fosse un cartello con scritto: “Non deve per forza piacerti tutto”».

Alan Bennett
Qua e là, defilate ma certo non casuali, Bennett semina frasi che fanno pensare: «Guardare quadri è uno strano miscuglio di pubblico e privato. È una cosa pubblica ma non collettiva». Un’esperienza da vivere in mezzo agli altri, ma da soli, insomma. Forse è proprio questo a inquietare molte persone – giovani ad esempio – che dalla condivisione traggono piacere e sicurezza. Assolutamente condivisibili, poi, le considerazioni finali: «Quante più istituzioni, libertà e benefici si possono dare per scontati, per acquisiti definitivamente – e metto le gallerie e i musei gratuiti e finanziati dallo stato in cima all’elenco – tanto più una società si può dire civile». Ha ragione da vendere, Mr Bennett, eppure, in alcuni paesi «civili» sta accadendo di dover difendere e pretendere nuovamente ciò che prima si poteva dare felicemente per scontato…
Alan Bennett, Una visita guidata, Adelphi Biblioteca minima, pp. 43 + 8 tavv. a colori f.t., € 8,00, trad. Andrea Di Gregorio
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