Questa antologia dal titolo decisamente azzeccato contiene 31 scritti di Neil Gaiman legati da un’introduzione nella quale l’autore racconta la genesi di ogni testo. Sfogliando le pagine troverete: racconti ben riusciti, parodie, begli spunti che introducono il lettore a una possibile storia suggestiva ma inconclusa, poesie, “scherzi”, e perfino narrazioni brevissime scritte per accompagnare il CD di Tori Amos, Strange Little girls. L’introduzione stessa contiene un microracconto e testimonia, oltre alla verve generosa dell’autore, anche il suo lavoro continuo di riflessione sulla scrittura. Quasi tutti i testi meritano attenzione, anche se alcuni, si possono liquidare semplicemente come graziosi. Del resto «fragili» è un aggettivo adeguato sia ai testi lievi come bolle di sapone colorate, sia ai piccoli miracoli, e ce ne sono diversi, che continuano a echeggiare nella mente del lettore a libro ultimato. Qui mi soffermerò solo sui miracoli, lasciandovi scoprire le altre gradevoli sorprese.
Uno studio in smeraldo, vincitore dello «Hugo Award», è un notevole pastiche pulp che esce vincente dalla sfida di far dialogare la Londra vittoriana di Sherlock Holmes e il mondo degli antichi di Lovecraft, rifacendosi in maniera molto personale alle opere di autori come P. J. Farmer, A. Moore, K.Newman. L’indagine molto inconsueta per il detective eppure adeguata al Canone. Consigliabile a tutti gli appassionati di Holmes, perfino ai puristi, nonché agli estimatori della Regina Vittoria!
Presiede Ottobre è un suggestivo metaracconto nel quale i mesi si riuniscono per narrare e ascoltare storie. Orario di chiusura ricorda le cose migliori della serie americana Ai confini della realtà; contiene qualcosa che in qualunque altra storia verrebbe chiamato «espediente» ma che, introdotto da Gaiman, è il tocco giusto per lasciare inquietudine e tristezza.

Neil Gaiman
Caffé Amaro è un bel racconto sulla magia un po’ sinistra delle notti di New Orleans; come in altri racconti c’è qualcuno che racconta storie a qualcun altro; horror, curiosità per i propri simili e compassione sono molto ben mescolati.
Tesori e Souvenir, originariamente scritta per una graphic novel è una storia insieme sgradevole e struggente, in cui qualcuno talmente ricco e potente da vivere al di fuori di ogni legge umana può comprare quasi tutto. Gaiman l’ha rielaborata per conoscere più da vicino due personaggi: Smith e Mr. Alice. Tentativo ben riuscito, tanto che i due ricompaiono anche nell’ultimo racconto della raccolta: Il sovrano del Glen, sospeso tra antichi miti e la squallida ma potente forza della ricchezza: grande Gaiman, quello di American Gods e di L’oceano in fondo al sentiero.
Il problema di Susan parte da uno spunto letterario, le Cronache di Narnia, per immaginare il destino di Susan dopo la fine dell’ultimo libro. Non ho particolarmente amato le Cronache e ritengo le spiegazioni di Lewis sul perché Susan non fosse potuta entrare nella Narnia reale: «Lei è rimasta viva in questo mondo, alla fine, essendosi ormai trasformata in una piuttosto sciocca, presuntuosa giovane donna», abbastanza detestabili [*]. Un motivo in più per apprezzare la storia di Gaiman.
Chi nutre e chi mangia, è un racconto ammirevole, più incubo che semplice horror, capace di suscitare una quasi impossibile compassione per i due protagonisti.
Golia – che si rifà a Matrix, come spiega l’autore nell’introduzione – è una notevole dimostrazione di come una bella storia, sia pure narrata in maniera molto particolare, possa diventare più vera del vero e riempire una vita intera.
Come parlare con le ragazze alle feste è un racconto strano e ben riuscito, che riporta il lettore a quel momento dell’adolescenza in cui le domande sono tantissime e le risposte quasi inesistenti, I fatti relativi alla scomparsa di Miss Finch, storia deliziosa di una coppia che, per sopravvivere alla visita di una conoscente pallosissima, coinvolge un amico single in una serata davvero a sorpresa.
Neil Gaiman, Cose Fragili, Mondadori Oscar Piccola Biblioteca, 2016 [ed.or. 2006], pp. 368, € 14,00, trad. Stefania Bertola
[*] vedi Susan Pevensie in Wikipedia.
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