LN | librinuovi.net

    Quello che vale la pena leggere. E qualcosa che no.

    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Alia Evo
        • Retrofuturo
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore
    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Alia Evo
        • Retrofuturo
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore

    0

    TerraNova

    Il ciclo di vita degli oggetti software

    • di Massimo Citi
    • Febbraio 13, 2015 a 12:24 pm
    ciclo oggetti software

    Ted Chiang ha pubblicato tredici racconti e un romanzo breve in tutto e ha vinto quattro volte il premio Hugo, cinque volte il premio Nebula, tre volte il premio Locus oltre a vari altri premi e riconoscimenti. Di lui non ho molto da aggiungere a ciò che scrissi a suo tempo nella recensione alla sua antologia italiana, Storie della tua vita: un autore fuori dalle regole del genere e capace di porre in maniera inattesa e straniante le domande fondamentali della nostra esistenza: «Chi sono?», «Perché proprio io, qui?», «Esiste Dio? Qual è il mio rapporto con lui?», «Che cosa rende unica la mia esistenza?».
    Il romanzo breve – Il ciclo di vita degli oggetti software [*] – ha lasciato non pochi lettori perplessi. Qualcuno ha dichiarato che il premio Hugo è stato in questo caso, dato più alla carriera che la romanzo in sé, giudicato inferiore alla media dei testi di Chiang. Così l’ho acquistato in forma di e-book e ho iniziato a leggerlo con una certa perplessità e l’ho letto lentamente, al contrario delle mie abitudini, centellinandolo e ragionando su ogni passaggio del testo.
    Raccontarlo in breve è insieme facile e difficile: in pochi casi, infatti, mi è capitato con maggiore evidenza di notare la verità del detto «Dio dimora nei particolari». E scusate il gioco di parole.
    I clienti di una ditta software acquistano alcuni oggetti software, tamagotchi che crescono e maturano in un ambiente virtuale, e creano legami tra loro in quanto «genitori» di tali creature. Ma col tempo tali creature passano fatalmente di moda, la ditta software fallisce, i tamagotchi – i digienti di Chiang – si trovano a vivere in un universo virtuale sempre più vuoto e spoglio mentre i pochi “genitori” si affannano a cercare per loro nuovi sbocchi e nuove possibilità. Fatalmente sia gli umani che i digienti si troveranno a scontrarsi con la logica delle major informatiche per le quali sono ammissibili soltanto prodotti e non creature intelligenti:

    …cerchiamo prodotti super-intelligenti. Lei ci sta offrendo i primi e non posso biasimarla. Nessuno può spendere anni ad addestrare un digiente, come ha fatto lei, e considerarlo ancora un prodotto. Ma il nostro business non è basato su questo genere di sentimenti.

    La logica del mercato in apparenza sconfigge senza appello la curiosa, insana passione di alcuni umani che si sono dedicati a far maturare e rendere più umani semplici costrutti virtuali. Coloro che non hanno capito, o non hanno voluto capire, che le imprese hanno altri scopi, altri progetti, una diversa visione della realtà.
    Il romanzo ha un finale interlocutorio, che lascia una porta aperta al mondo dei digienti e a quello dei loro umani, anche se potrebbe trattarsi soltanto di una breve, curiosa parentesi in un mondo senza speranza.

    quote-the-universe-was-a-language-with-a-perfectly-ambiguous-grammar-every-physical-event-was-an-ted-chiang-218554


    L’approccio di Chiang non è amichevole né gradevole, i suoi umani, i “genitori” dei digienti, sono persone comuni, nerds fissati con i loro bambini virtuali che sembrano non capire come va davvero il mondo. Il racconto è freddo, non ammette solidarietà né simpatia nemmeno per i digienti, presentati all’inizio come creature forzatamente infantili, elementari nei loro gusti e nelle loro passioni per poi mutare inavvertibilmente fino a divenire creature singolarmente inquietanti nel loro esprimere sentimenti adulti con un linguaggio infantile.
    Il lettore in più occasioni si chiede perché continuare a leggere una storia tanto volutamente remota e improbabile, oltre tutto scritta in maniera così evidentemente gelida. Me lo sono chiesto anch’io, ovviamente, ma ho continuato e ho finito il romanzo, poco più di 100 pagine. Adesso, a distanza di un paio di mesi, posso affermare che sono – uno – soddisfatto di averlo letto e – due – pienamente convinto che il premio Hugo sia stato abbondantemente meritato.
    Passione per Chiang? È possibile, non lo nego. Esiste un piacere particolare nel leggere un libro di questo genere, un piacere che evoca l’immagine di arrampicarsi su una parete liscia e fredda, un esercizio che non lascia al lettore margini per sentirsi vicino o simile all’autore: un’immagine lontana, separata, indifferente.
    Ted Chiang non ha mai cercato né la simpatia né la complicità dei lettori. In questo romanzo anche meno del solito. Non ve ne consiglio caldamente la lettura: esistono momenti giusti e altri del tutto inadatti. Ma se ve la sentite vi suggerisco di farlo: vedere il mondo con gli occhi di un oggetto software è un’esperienza difficile ma unica.

    Ted Chiang, Il ciclo di vita degli oggetti software

    Delos Books, Odissea, 2011, pp. 138, € 10,00, trad. F. Lato

    idem ed. in e-book, € 4,99

    [*] elaborazione di un articolo già apparso sul sito fronte & retro. Per gentile concessione.

    Condividi!

    • Facebook
    • LinkedIn
    • Tumblr
    • Pinterest
    • Stampa

    Correlati

    Tag: FantascienzaistantaneeRecensioniSoftwareTed ChiangUniv ersi virtuali

      Potresti trovare interessante anche...

    • Hello America di James Ballard Settembre 6, 2018
    • Il cybernoir di Richard Morgan Marzo 12, 2014
    • Sul filo del tempo di Marge Piercy Agosto 22, 2021
    • Un padre sui generis per i giallisti svedesi Agosto 9, 2014
    • Articolo precedente I generi letterari per Giuseppe Petronio
    • Articolo successivo Immagine del ritorno
    • Facebook

    • In primo piano

      • Specchi neri di Arno Schmidt05/11/2022
      • Le tre stigmate di Palmer Eldritch di P.K.Dick03/02/2022
      • Immaginari alterati di Aa.Vv.01/21/2022
      • Noi di Evgenij Zamjàtin10/17/2021
      • La distopia secondo Stanisław Lem: Ritorno dall’universo.10/08/2021
      • La città condannata di Arkadij e Boris Strugackij08/01/2021
      • Lynn Margulis. La scoperta dell’evoluzione come cooperazione di Adriana Giannini02/28/2021
      • Lunedì inizia sabato di Arkadij e Boris Strugatskij01/27/2021
      • Il Dio nell’alcova di Elvezio Sciallis05/22/2019
      • La sinistra sociale di Marco Revelli03/10/2019
    • Ultimi articoli

      • Il Professore e il pazzo di Simon Winchester
      • Torino magica di Vittorio Del Tufo
      • Due romanzi di Kij Johnson
      • Il Figlio della notte di Jack Williamson
      • La boutique degli incanti, un’antologia di realismo magico
      • L’Invenzione della virilità di Sandro Bellassai
      • Specchi neri di Arno Schmidt
      • Morte sul vulcano di Vincent Spasaro
      • Assassino, torna da me! di Ray Bradbury
      • Cronorifugio di Georgi Gospodinov
      • Il telepatico / il telepate di John Brunner
      • Nuove frontiere (parte 1), a cura di Jonathan Strahan
      • Klara e il sole di Kazuo Ishiguro
      • Alien Virus Love Disaster di Abbey Mei Otis
      • Due antologie dalla «Biblioteca dell’Immaginario»
      • Le tre stigmate di Palmer Eldritch di P.K.Dick
      • Immaginari alterati di Aa.Vv.
      • La mente del corvo di Bernd Heinrich
      • La Meridiana di Shirley Jackson
      • La vita segreta, tre storie vere dell’era digitale di Andrew O’Hagan
    • Tag

      Antologia biografia biologia Cina cinema cyberpunk distopia donne evoluzione ex-URSS Fantascienza fantastico fantasy Fascismo giappone gotico horror Istantanea istantanee J.G.Ballard Mappe Napoli narrativa americana narrativa cinese narrativa fantastica Narrativa francese narrativa giapponese narrativa inglese narrativa italiana Narrativa russa narrativa statunitense narrativa tedesca Nazismo P.K. Dick recensione Recensioni Redazionale Seconda guerra mondiale Speciali steampunk Storia della scienza Storia naturale letteratura fantastica Thriller ucronia Vampiri
    • Archivio

    • I nostri redattori

      • Andrea D'Urso
      • Claudia Cautillo
      • Consolata Lanza
      • Davide Mana
      • Emilio Patavini
      • Enrico Barbero
      • Franco Pezzini
      • Giulio Maria Artusi
      • Gordiano Lupi
      • Massimo Citi
      • Massimo Soumaré
      • Melania Gatto
      • Morgana Citi
      • Nicola Parisi
      • Sara Passannanti
      • Silvia Treves
    • Leggere altrove

      • Carmilla
      • Corriere della Fantascienza
      • CS_libri Torino, il catalogo
      • Flanerì. Rivista di cultura e narrativa
      • L'Indice dei libri
      • LIberi di scrivere
      • Rivista fralerighe
      • Sagarana
    • Letture raccomandabili in scienza e letteratura

      • Crack, dis/connessioni letterarie Crack, dis/connessioni letterarie
      • La natura delle cose La natura delle cose
      • MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino
    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Alia Evo
        • Retrofuturo
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore

    © Copyright 2022 LN | librinuovi.net. Newsroom Theme by WPBandit.

     

    Caricamento commenti...
     

    Devi effettuare l'accesso per postare un commento.