Marc Behm
L’occhio che guarda
Einaudi stile libero
€ 10,80
trad. D. Brolli
Un noir fuori da tutti gli schemi, con tutte le sfumature cangianti della nostalgia mescolata alla follia. Il protagonista, l’Occhio, un detective senza nome che sembra un impiegato preoccupato solo della nota spese e di non perdere la macchina fotografica del capo, viene incaricato di cercare un giovanotto abbindolato, secondo i genitori, da una ragazza poco adatta a lui. L’Occhio è scrupoloso nello svolgere il suo lavoro, ma in testa ha un tarlo legato a una foto scolastica, l’unica che possiede di sua figlia. Quale sarà delle quindici ragazzine? Lui non lo può sapere perché non l’ha mai conosciuta, la moglie glie l’ha portata via. La ragazza ricercata, scopre subito, è un’assassina paranoica che cambiando nome e connotati seduce e uccide uomini ricchi. L’Occhio, in costante colloquio con una voce interna che lo guida e lo giudica, inizia un inseguimento che diviene accompagnamento, protezione, complicità a distanza, nella convinzione folle che la ragazza sia sua figlia, o comunque quello che la vita gli offre in sostituzione di quanto ha perso senza rimedio. Prima o poi ci sarà una conclusione, ma quello che conta è la struggente indagine, la vita parallela di un vecchio Occhio pazzo d’amore e di una giovane pazza di morte. Un libro difficile da dimenticare e profondamente coinvolgente, che capovolge il cliché del detective duro come una roccia e porta quello della dark lady fino al limite estremo. L’edizione originale è del 1981, e in Italia è già uscito nel 1995 da Bompiani con la medesima traduzione di Daniele Brolli, cosa che la quarta di copertina si guarda bene dal dire. Se ci siano altre edizioni italiane precedenti, non lo so. In ogni caso se ve lo siete perso approfittate di questa, è un romanzo che tocca il cuore senza sprecare una parola né una lacrima.