Patrick McGrath
La città fantasma. Manhattan ieri e oggi
Bompiani
€ 7,40
trad. A. Cristofori
Il libro, ristampato in collana economica dopo l’uscita in rilegato nel 2005 è un trittico di racconti lunghi che dipingono Manhattan in tre momenti topici della Storia.
Testimone a dieci anni di un episodio della Guerra d’Indipendenza americana, il protagonista de L’anno della forca lo ricorda in punto di morte, mezzo secolo dopo, rievocando un conflitto quotidiano che di grande ha soltanto la testarda volontà degli «americani» di liberarsi degli inglesi. Non sono i giorni della speranza e delle vittorie di Washington ma i lunghi mesi di lutti, di gente stremata, di una città cannoneggiata per intere giornate, invasa, incendiata, risorta come Canvas town, la città di tela, caotico accampamento di tende, di baracche e di ripari di fortuna. Su questo sfondo lotta e viene giustiziata la madre del protagonista, che aiuta i ribelli mossa da un profondo senso della giustizia, della famiglia, della dignità.
La storia di Julius, narrata dal nipote dei protagonisti, comincia quando termina la vicenda precedente, con il matrimonio di Noah Van Horn, abile e aggressivo mercante di Manhattan. Frutto dell’unione sono tre figlie e il sospirato erede maschio, Julius. Noah accumula ricchezze e potere e domina la famiglia con pugno di ferro, cedendo talvolta alla gentile caparbietà delle figlie ma ostinandosi a fare di Julius, sognatore e artista, un uomo d’affari. Quando finalmente le figlie riescono a farlo desistere, Noah sostituisce il figlio deludente con un erede adeguato. L’assoluta mancanza di realismo di Julius e l’assenza di scrupoli del «sostituto» cambieranno il destino della famiglia. Suggestiva comprimaria, una N.Y. avviata a diventare metropoli e centro commerciale del mondo, sorprendentemente cambiata agli occhi di Julius, tornato a casa dopo vent’anni di assenza.
Ground Zero completa il trittico narrando l’incontro mercenario – pochi giorni dopo l’Undici Settembre – di due quarantenni: Dan, avvocato impegnato sul fronte dei diritti civili e segnato pesantemente da un rapporto soffocante con la madre, e Kim, affascinante artista che arrotonda saltuariamente gli introiti come prostituta. Ad unirli è la confessione sconvolgente di Kim che ha assistito in diretta all’attacco al World Trade Center parlando al cellulare con l’amante intrappolato al centoquattresimo piano della Torre. Nata da una solitudine e da uno smarrimento condivisi da un’intera nazione, la relazione cresce zoppa, metafora di un mutamento epocale della percezione e dell’autopercezione dell’Occidente rispetto al mondo.
Belli, per nulla oleografici, i racconti tratteggiano personaggi ordinari che la Storia si incarica di rendere emblematici, dipinti grandiosamente dalla scrittura cesellata e asciutta di McGrath, dalla sua attenzione minuziosa ai gesti, agli sguardi, agli espedienti – compresi gli incubi e la pazzia – che uomini e donne come noi mettono in atto per tenere a bada il mondo.