LN | librinuovi.net

    Quello che vale la pena leggere. E qualcosa che no.

    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore
    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore

    0

    TerraNova

    Morire dentro: il superuomo ordinario

    • di Silvia Treves
    • Aprile 20, 2013 a 6:56 pm

    morire_dentro
    E chi sarò quando avrò cessato di essere me stesso?
    R. Silverberg

    Robert Silverberg, newyorkese classe 1935 con alle spalle approfonditi studi umanistici e una laurea in letteratura comparata, è probabilmente uno degli autori più rappresentativi della fantascienza anglofona degli anni Settanta. Sicuramente anche uno dei più controversi, letto e apprezzato dalla generazione che aveva vent’anni nell’ultimo periodo della guerra del Vietnam e della rivoluzione nei campus universitari, poco famigliare ai giovani appassionati di fantascienza di oggi, un po’ snobbato da chi non riesce a dimenticare i suoi primi romanzi, troppi e troppo easy, la disinvoltura di allora nel passare dalla fantascienza al racconto erotico, al romanzetto avventuroso, o da chi non ha amato i suoi fantasy degli anni Ottanta, o la sperimentazione francamente noiosa di testi come Il Figlio dell’Uomo (Son of Man, 1971).
    In realtà, come nell’opera di Picasso, anche in quella di Silverberg si riconoscono alcuni periodi: gli anni Sessanta della produzione seriale, buona abbastanza per essere venduta e niente di più, quella intensa e generosa degli anni Settanta, anni artisticamente felici nei quali l’autore esplora e integra nelle sue opere l’amore per la buona scrittura e i temi che gli sono più affini: solitudine, isolamento, difficoltà di comunicazione, la rappresentazione di un’umanità sospesa tra crudeltà e bisogno di trascendenza. Sono gli anni delle opere migliori, che sfumeranno dignitosamente, nel ventennio Ottanta e Novanta, in progetti narrativi complessi e riusciti, ma non più così sofferti.
    Romanzo di formazione a ritroso pubblicato nel 1972, Morire dentro, riproposto in una nuova traduzione1 da Fazi, è la storia costruita per flashback dello spegnersi di un talento ingovernabile che ha condannato il protagonista all’isolamento e gli ha donato attimi di gioia sfolgorante. Telepate e uomo qualunque, umano e meschino come ognuno di noi, David Selig, quarantenne single e privo di affetti, ha fallito nella professione universitaria e nella vita affettiva, schiacciato dalla capacità innata di leggere i pensieri altrui. Fin dall’infanzia David ha sperimentato nitidamente le debolezze e l’ipocrisia dei genitori, poi il conformismo degli insegnanti, l’astio della sorella, il timore e il disgusto delle amanti.
    Il suo talento non gli ha impedito di vivere nel mondo, di riflettere, fino al disgusto, sulle scelte politiche suo paese, sull’ipocrisia e sulle menzogne del potere:
    Ve lo ricordate un po’ il ‘68? I bambini morivano di fame in un posto chiamato Biafra, di cui sicuramente non vi ricordate, mentre i russi spostavano truppe in Cecoslovacchia per offrire un’ennesima dimostrazione della fratellanza socialista. Per promuovere la pace e la democrazia in un posto chiamato Vietnam, di cui vi ricordate ma preferireste di no, scaricavamo napalm su qualsiasi cosa comparisse all’orizzonte e un ufficiale di nome William Calley aveva da poco organizzato l’eliminazione di cento e passa vecchi, donne e bambini – tutti estremamente sinistri e pericolosi – della cittadina di My Lai, solo che noi ancora non ne sapevamo niente.
    Né gli ha impedito di sognare come tanti coetanei un mondo migliore e di lottare per realizzarlo, di affrontare le cariche della polizia alla Columbia Università, nell’estate del Sessantotto. Ma David è un telepate e non può fare a meno di conoscere gli altri umani troppo in profondità, per farsi illusioni:

    […] vennero sfondati i crani di molte matricole e nelle fogne scorsero svariati litri di sangue di primissima scelta. […] Fu allora che capii che non c’era speranza per il genere umano se perfino i migliori di noi andavano fuori di testa per la causa dell’amore, della pace e dell’uguaglianza tra gli esseri umani. In quelle notti oscure lessi molte menti e non vi trovai che deliri e follia.

    Ormai giunto alla mezz’età, ridotto a campare scrivendo tesine di letteratura che vende per pochi dollari agli studenti, imprigionato come in un bozzolo nei molteplici riflessi delle menti che lo circondano David è rimasto una larva, può conoscere ogni pensiero di chi ha di fronte ma è troppo sovraesposto per sviluppare l’empatia che consente a noi umani di sopportarci a vicenda, di comprenderci, di amarci. Di perdonarci.

    Uno come me, permeabile ai più intimi pensieri di chiunque, è destinato a conoscere ben poco amore. Non può dare che poco, perché non si fida molto degli altri esseri umani; conosce troppi dei loro piccoli, sporchi segreti e questo uccide i suoi sentimenti. Incapace di dare, non può ricevere. La sua anima, indurita dall’isolamento e dalla spietatezza, diventa inaccessibile e così, per gli altri, non è facile amarlo.

    Poi la svolta: le voci interiori degli altri cominciano a diventare più opache, il loro tono peculiare si confonde e David vive attimo per attimo l’affievolimento della sua unica grandezza: il talento che lo ha rovinato.

    silverberg

    Robert Silverberg

    Per chi ama la fantascienza Morire dentro è una sintesi felice dei pregi di questo genere di letteratura, ugualmente attento al mondo fuori di noi e a quello interiore, ai nostri due modi di essere, quello pubblico di cittadini e quello privato, di esseri umani dolenti che devono conservare la speranza.
    Ma, come cronaca in diretta di un’ordinaria tragedia, Morire dentro ha molto da dire, da sussurrare, a ogni tipo di lettore, molto sulla realtà di oggi e sul nostro paese, su un mondo dove perdiamo giorno per giorno la capacità di sperare, dove un inarrestabile e banale chiacchiericcio ci rende sordi ai nostri stessi pensieri, un mondo dove sempre più spesso gli altri pensano e parlano in maniera diversa, difficile da ascoltare e più ancora da comprendere. E dove, tuttavia, imparare ad ascoltare, a tollerare, a sopportare voci incomprensibili è di fondamentale importanza.
    La complessa situazione del nostro mondo ha radici e spiegazioni storiche, politiche, economiche, culturali, ma sviscerarle è compito degli autori di saggi, non degli scrittori di romanzi, a loro spetta, invece, il compito di essere «contro», di puntare il dito sui nostri malesseri, di seminare dubbi su ciò che è accettabile e ciò che non dovremmo tollerare. Con Morire dentro Silverberg assolve a questo ruolo riuscendo anche, – e gliene sono grata – a lasciarci un piccolo varco, una fessura dalla quale scorgere un paesaggio migliore e più silenzioso:

    Ora c’è un gran silenzio.Il mondo è bianco fuori e grigio dentro. Io lo accetto. D’ora in poi la vita sarà più tranquilla. Il silenzio diventerà la mia lingua madre. Ci saranno scoperte e rivelazioni, ma senza turbamenti. Forse rivedrò anche qualche colore. Col tempo.Forse.Vivendo peniamo, morendo, viviamo. Lo terrò a mente.

    Attenzione: questa non è una recensione neutrale: ho letto Morire dentro in gioventù; da allora, insieme ad alcuni romanzi di Dick, a un racconto lungo di Delany e a opere di vari autori, mi ha accompagnato nella mia vita di lettore e di autore. Negli anni successivi l’ho sempre avuto presente e so che è scivolato dentro di me fino a costituire quel terreno, diverso per ognuno di noi, dal quale nascono fantasie e racconti. Rileggerlo a distanza di così tanto tempo è stato sorprendente: pagina dopo pagina era all’altezza dei miei ricordi, ne rammentavo ogni passo e insieme lo riscoprivo. Mi percepivo cambiata, ma non tanto da non amarlo ancora. E abbastanza diversa da comprenderlo meglio e in maniera differente.
    Immagino non si possa chiedere di più a un libro.
    1 Da segnalare la traduzione di Stefano Tummolini, sensibile e più moderna di quella precedente di Rino Ferri per le edizioni Armenia.
    Robert Silverberg
    Morire dentro Fazi, 2007,
    pp. 287, € 16,50
    Trad. S. Tummolini

    Condividi!

    • Facebook
    • LinkedIn
    • Tumblr
    • Pinterest
    • Stampa

    Correlati

    Tag: FantascienzaistantaneeRecensioniRobert Silverberg

      Potresti trovare interessante anche...

    • L’uomo nel labirinto Agosto 4, 2013
    • Lo scrigno delle 15 perle Settembre 20, 2014
    • Zodiac di Neal Stephenson Luglio 6, 2015
    • La lotteria di Shirley Jackson Giugno 17, 2007
    • Articolo precedente Il Rinascimento secondo Vernon Lee
    • Articolo successivo Di nuovo LN-LibriNuovi [.net]
    • Facebook

    • In primo piano

      • L’Era degli scarti di Marco Armiero02/08/2023
      • Torino Nouvelle Vague di Franco Ricciardiello01/12/2023
      • Un Drago per Ted Sturgeon12/07/2022
      • Silenziosa sfiorisce la pelle di Tlotlo Tsamaase09/18/2022
      • Specchi neri di Arno Schmidt05/11/2022
      • Le tre stigmate di Palmer Eldritch di P.K.Dick03/02/2022
      • Immaginari alterati di Aa.Vv.01/21/2022
      • Noi di Evgenij Zamjàtin10/17/2021
      • La distopia secondo Stanisław Lem: Ritorno dall’universo.10/08/2021
      • La città condannata di Arkadij e Boris Strugackij08/01/2021
    • Ultimi articoli

      • La pista di ghiaccio di Roberto Bolaño
      • L’Era degli scarti di Marco Armiero
      • Un giorno come un altro di Shirley Jackson
      • Una seconda natura di Michael Pollan
      • Epepe di Ferenc Karinthy
      • Torino Nouvelle Vague di Franco Ricciardiello
      • Il villaggio dei dannati di John Wyhdham
      • Un Drago per Ted Sturgeon
      • Mostrology di Licia Troisi
      • La città dell’Orca di Sam Miller
      • I fratelli di Serapione (tomo 1) di E.T.A. Hoffmann
      • La cartolina di Anne Berest
      • SS-GB, I Nazisti occupano Londra di Len Deighton
      • Fanta-Scienza 2, a cura di Marco Passarello
      • The Revelation di Bentley Little
      • 1793 di Niklas Natt Och Dag
      • Silenziosa sfiorisce la pelle di Tlotlo Tsamaase
      • Imprevisti e altre catastrofi di Glauco Maria Cantarella
      • La chiocciola su pendio di Arkadij e Boris Strugackij
      • RELAZIONI Amanti, amici e famiglie del futuro a cura di Sheila Williams
    • Tag

      Antologia biografia biologia Cina cinema cyberpunk distopia donne evoluzione Fantascienza fantastico fantasy Fascismo giappone gotico horror Istantanea istantanee J.G.Ballard Mappe Napoli narrativa americana narrativa cinese narrativa fantastica Narrativa francese narrativa giapponese narrativa inglese narrativa italiana Narrativa russa narrativa statunitense narrativa tedesca Nazismo P.K. Dick Poliziesco recensione Recensioni Redazionale Seconda guerra mondiale Speciali steampunk Storia della scienza Storia naturale letteratura fantastica Thriller ucronia Vampiri
    • Archivio

    • I nostri redattori

      • Andrea D'Urso
      • Claudia Cautillo
      • Consolata Lanza
      • Davide Mana
      • Emilio Patavini
      • Enrico Barbero
      • Franco Pezzini
      • Giulio Maria Artusi
      • Gordiano Lupi
      • Massimo Citi
      • Massimo Soumaré
      • Melania Gatto
      • Morgana Citi
      • Nicola Parisi
      • Sara Passannanti
      • Silvia Treves
    • Leggere altrove

      • Carmilla
      • Corriere della Fantascienza
      • CS_libri Torino, il catalogo
      • Flanerì. Rivista di cultura e narrativa
      • L'Indice dei libri
      • LIberi di scrivere
      • Rivista fralerighe
      • Sagarana
    • Letture raccomandabili in scienza e letteratura

      • Crack, dis/connessioni letterarie Crack, dis/connessioni letterarie
      • La natura delle cose La natura delle cose
      • MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino
    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore

    © Copyright 2023 LN | librinuovi.net. Newsroom Theme by WPBandit.

     

    Caricamento commenti...
     

    Devi effettuare l'accesso per postare un commento.