Jan Costin Wagner
Luna di ghiaccio
Einaudi
€ 17,00
trad. P. Severi
Kimmo, il protagonista di Luna di ghiaccio, è poliziotto a Torku, una tranquilla città finlandese, e assiste giorno per giorno al lento spegnersi della giovane moglie Sanna. Dopo settimane trascorse in ospedale ad assisterla, nella volontà caparbia di non perdere nemmeno un attimo della poca vita che le resta, la morte di Sanna lascia Kimmo privo di coordinate, fin troppo disposto a vedere, nella serie di omicidi che turba la vita regolata di Torku, l’occasione di distogliere la mente dalla perdita. Il giovane si getta anima e corpo nell’indagine, reso più ricettivo alle emozioni altrui dal dolore e dallo sperdimento: compagni, superiori e conoscenti gli appaiono nitidi, i loro moventi comprensibili, la loro vulnerabilità in assonanza con la propria. E questa sua nuova attitudine all’ascolto, temprata dall’angoscia e dal senso di perdita, gli consente di entrare nell’universo terribilmente umano del serial killer.
Alle vicende di Kimmo si intreccia la lenta maturazione interiore di Daniel, un professionista tedesco che, chiamato da Kimmo, vola in Finlandia a ricostruire la vita dell’ultima vittima del killer, conosciuta molto tempo prima.
Scritto senza enfasi e con grande attenzione alle parole, Luna di ghiaccio racconta le emozioni con i colori glaciali, le ombre e le luci nette del paesaggio scandinavo. Al di là della struttura narrativa, che segue per oltrepassarli i canoni formali del poliziesco, il romanzo esplora in larghi cerchi concentrici la mente e il cuore del protagonista, di Daniel e del serial killer.
Come libro di genere, Forse Luna di ghiaccio talvolta sacrifica il ritmo allo scavo interiore ma, a chi è disposto a camminare al passo dell’autore, regala la soddisfazione di leggere una vicenda complessa e non soltanto complicata, che affronta onestamente temi difficili come il lutto, la solitudine, la paura.