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    TerraNova

    La lunga storia di una passione

    • di Nicola Parisi
    • Maggio 20, 2012 a 4:18 pm


    Perry Rhodan è, per molti amanti della sf, parte di un fenomeno di costume, prima ancora che personaggio o serie di fantascienza. Come spiega il nostro Nicola Parisi, Perry Rhodan è stato un riferimento costante per la sf tedesca dal dopoguerra ad oggi, tanto da essere amata – più o meno ciò che è avvenuto con Star Trek – in un certo senso indipendentemente dalla qualità media della produzione.

    Quando la letteratura assume un tale rilievo, penetra così profondamente nella realtà quotidiana, diventa difficile per chiunque si occupi più o meno attentamente di libri e letture ignorare il fenomeno o liquidarlo come banale o poco interessante. L’articolo di Nicola Parisi, apparso su blog Il Futuro è tornato a firma Nick the Nocturnian ci ha incuriosito e stimolato proprio per la curiosa e sorprendente durata della serie e per l’interesse suscitato, sia tra i maggiori scrittori del genere – e non – che tra i normali lettori.
    Buona lettura!
    …


    C’è qualcosa in Perry Rhodan che sa di antico e di moderno al tempo stesso; un richiamo ad un epoca in cui la fiducia nell’esplorazione Spaziale, ma anche nel Futuro felice che ci aspettava tutti quanti erano talmente alte che ogni persona, dallo scienziato all’uomo della strada, era convinta che nel giro di pochi decenni la razza umana si sarebbe affrancata dalla vita sul nostro globo per arrivare alle Stelle.

    Lo Spazio era ancora un richiamo forte, e anche in letteratura, specialmente in quella popolare, quest’aspirazione dava i suoi frutti. Ovunque in Europa e nel Mondo proliferavano riviste, fumetti, pubblicazioni varie, ma anche collane di libri da edicola dalle cui copertine svettavano eroici gli Astronauti del Futuro.
    Ma chi è esattamente Perry Rhodan ?

    I Padri.

    Walter Ernsting

    All’origine c’è quest’ uomo: Walter Ernsting, uno dei padri della fantascienza tedesca, tra gli anni Cinquanta e Sessanta scrive libri, lancia riviste, spesso però è costretto ad utilizzare uno pseudonimo americanizzante: Clark Darlton, una storia che peraltro si ripete nella storia della fantascienza europea, non solo negli anni Sessanta ma anche molto dopo e ne faranno le spese molti scrittori, anche nel nostro paese.

    Ernsting \Darlton sente però che gli manca ancora qualcosa, propone quindi al suo amico e collega Karl Herbert Scheer di creare assieme un personaggio, un eroe del futuro, per una rivista letteraria seriale. Qualcosa che si ispiri ai fumetti e ai libri inglesi o americani che spopolano presso i lettori in quel periodo.


    Il risultato sarà Perry Rhodan, un fascicoletto da edicola in formato pulp booklet, il cui primo numero uscirà nel 1961; lo scriveranno loro due in collaborazione con un pool di scrittori, secondo le idee iniziali la serie di volumetti dovrà durare al massimo per una trentina di puntate.

    La serie durerà invece 2600 numeri, puntuale nelle edicole tedesche ogni settimana fino ai giorni nostri.
    Qui però le cose si fanno complesse: ancora oggi in Germania si dibatte su chi dei due creatori abbia creato cosa: quello che è certo è che Ernsting inventerà il nome del protagonista e il suo carattere nonchè molte delle prime razze aliene incontrate nelle avventure iniziali.
    Su tutto il resto esattamente come in tutte le scritture seriali e condivise non c’è certezza.


    Sia come sia i volumetti popolari hanno successo, si parla di almeno centotrentamila lettori a settimana. E anche quando gli scrittori iniziali passeranno la mano (Ernsting scriverà il suo ultimo numero nel 1992 ) ci saranno fior di scrittori che seguiranno le loro orme, uno tra tanti sarà negli anni Novanta, la nuova promessa della fantascienza Andreas Eschbach, che farà fuoco e fiamme per poterne scrivere anche solo un numero della sua serie letteraria preferita.

    Storia di una storia.

    Descrivere la trama di una serie che dura da oltre cinquant’anni è quantomeno arduo, la serie viene fatta cominciare cronologicamente nell’anno 1971, quando il maggiore Perry Rhodan della US Space Force si unisce al primo equipaggio che effettua lo sbarco sulla Luna, sul nostro satellite Perry e i suoi compagni s’imbattono in un astronave extraterrestre; grazie alla tecnologia Aliena la Terra viene unificata in un unica nazione e gli uomini possono affacciarsi verso lo Spazio esterno..
    Da questo primo punto, le cose si complicheranno; gli scrittori immettono tutte le tendenze della fantascienza contemporanea: Cervelli positronici; viaggi interspaziali; multiversi (quello del Ciclo ad esempio verrà chiamato il Meekorah) ma anche tutte le teorie scientifiche più moderne… come la relatività.

    Astronavi in… lego

    Ma questo costringerà spesso gli scrittori ad effettuare clamorosi e iperbolici stravolgimenti della continuity per poter giustificare le passate incongruenze quando una qualsiasi teoria scientifica verrà sbugiardata.

    Per poter dare una parvenza di logica ai vari flashback impiegati nelle storie gli scrittori non troveranno di meglio che far imbattere il protagonista e i suoi comprimari nel segreto dell’immortalità.
    E del resto la serie stessa è diventata un moloch, un serpente fagocitatore che nel corso degli anni partorisce ben due spin off: «Atlan» e «Planetenromane»; diverse versioni a fumetti, una successiva collana da libreria e perfino un film sconfessato però dai fans.


    Con l’andare del tempo e il proliferare dei numeri la serie originale viene suddivisa in cicli più o meno autoconclusivi che possono durare dai 25 ai 100 numeri ed ogni ciclo addirittura può essere raccordato in grandi-cicli praticamente infiniti.

    Perry Rhodan vive in sè quindi tutti i limiti delle serie sottoposte a lunghe continuity, spesso si dice ironicamente ma non troppo, che un lettore di Perry Rhodan spesso non ha tempo per poter leggere niente altro.
    Ma quello che non è mai cambiato nel corso degli anni è la passione con cui sempre nuovi scrittori compongono le loro storie, l’amore dei lettori e sopratutto il concetto di base: una gran serie dedicata alla Space Opera e alla Fantascienza in senso lato, un gran personaggio e soprattutto il desiderio di un futuro più grandioso e idealista di quello che stiamo costruendo adesso.

    Qualche piccola nota sulle edizioni straniere.

    A causa della vastità dell’argomento questa parte sarà giocoforza da considerare incompleta e dovrà valere solo come prima infarinatura.
    Il primo paese dove la serie approderà sarà Israele ma solo per pochi numeri dato che si tratterà di edizioni pirata.
    In seguito i libri saranno tradotti in Brasile; Olanda; Francia; Cina; Canada e Russia nonchè in molti altri paesi.
    Negli Stati Uniti i libri di Perry Rhodan arriveranno grazie al lavoro e all’interesse del superfan della fantascienza Forrest J. Ackerman che s’innamorerà del personaggio.
    In Spagna tale sarà l’interesse che perfino i fumetti di Flash Gordon saranno reintitolati come Roldan el Temerario nel tentativo di capitalizzarne il successo.

    Discorso a parte merita l’ Italia: nel nostro paese è il veterano Antonio Bellomi, uno che meriterebbe una vera e propria riscoperta per tutto quello che ha fatto per la fantascienza italiana, che cura la prima edizione nostrana negli anni che vanno dal 1976 al 1981.

    Bellomi, in appendice ai romanzi del personaggio decide di dare spazio a racconti di fantascienza generale scritti da autori italiani; viene dato così molto spazio a talenti come Vittorio Catani, Vittorio Curtoni e Renato Pestriniero.
    Dopo la chiusura delle pubblicazioni più volte Bellomi, tenterà senza successo di riportare la serie in edicola.
    Ci penserà decenni dopo l’Editore Armenia,a stampare le avventure del personaggio, stavolta in libreria però, con due volumi rispettivamente nel 2008 e nel 2009.
    Il tentativo, come sappiamo si è interrotto quasi subito, a causa della decisione dell’ Armenia di abbandonare il settore fantascientifico.
    Ci sarà in futuro qualche nuovo editore che riproporrà la serie?
    Se c’è una cosa che ci può insegnare la vita editoriale di Perry Rhodan è proprio quella di aspettarci ogni cosa, perfino l’impossibile e l’ inaspettato.

    Con questo è tutto.
    Scrivere quest’articolo è stata una delle cose più complicate che mai ho dovuto scrivere, tale era la mole di dati, di informazioni sulla cronologia che giocoforza ho dovuto eliminare molte, troppe cose.
    Mi sono trovato però davanti ad una storia affascinante anche dal punto di vista editoriale, quindi direi che ne è valsa la pena.
    Però proprio quando la prima stesura di quest’articolo era bella che pronta, e in attesa di essere inviata per la pubblicazione un banale errore ha fatto sì che fosse cancellata dal mio computer.
    In fondo anche questa è fantascienza.
    Spero che vi piaccia, se gradite niente mi farà più piacere, se invece non troverete qualcosa di poco gradevole… ebbene, date pure la colpa al Computer.

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