David Bezmozgis
Natasha
Guanda
€ 12,50
trad. C. Piazzetta
È questa la prima fatica letteraria di David Bezmozgis, trentenne di origine ebraica nato nella Lettonia Sovietica degli anni ’70 dove ha vissuto sino ai vent’anni per ritrovarsi, dopo la fuga della sua famiglia da Mosca, a Toronto.
Con semplicità e naturalezza l’autore ci parla dell’antisemitismo del regime comunista, dello strappo lacerante dalle radici per abbandonare l’atmosfera di paura, della difficoltà di inserirsi in un contesto sociale completamente nuovo e profondamente diverso.
Su questo sfondo si sviluppano le storie di tutti i giorni: i problemi dei singoli componenti della famiglia, i dolori e i lutti,il primo contatto fisico con l’amore , se così si può chiamare il mescolarsi delle pulsioni giovanili del protagonista e della cugina quattordicenne Natasha, appunto, patetica e squallida figura di puttana-bambina.
Per la sua prosa non scarna ma asciutta, essenziale, David Bezmozgis si fa apprezzare già dal suo primo libro, in un certo qual modo autobiografico.
C’è da augurarsi che il nostro Autore non devii dal suo cammino con il trascorrere del tempo e con il proseguire della sua carriera letteraria e che riesca a conservare la sua innata capacità di comunicare emozioni e stati d’animo senza cedere all’enfasi, così come gli è riuscito nel suo primo libro nel quale il suo vantaggio è stato quello di trattare avvenimenti a lui intimamente legati,di «parlare» appunto, prima di scrivere.