Morgan Spurlock
Non mangiate questo libro
Fandango
€ 15,50
trad. A. Grechi, A. Spila
Per molti italiani adulti un pasto da McDonald’s è un evento abbastanza raro da mantenere il sapore della trasgressione, il piacere della «scappatella». Ma almeno un americano su dieci mangia ogni giorno alla M gialla e spesso non per libera scelta: frutta e verdura fresche costano molto, nei quartieri più poveri ci sono pochi negozi e supermercati e spesso chi ha un reddito basso non è in grado di cucinarsi pasti freschi ogni giorno. Il fast food, allora, diventa l’unica possibilità a basso costo di consumare pranzi o cene non troppo squallidi
Ma a frequentare i fast food non sono soltanto i «poveri» perché, grazie a una pubblicità pervasiva e spregiudicata, McDonald’s vende ormai in tutto il pianeta non soltanto un insieme di prodotti ma uno stile di vita, una versione a basso costo dell’American Way of Life. Un sogno che va ben oltre il discutibile piacere del cheeseburger e del beverone color fragola, una promessa di vita «migliore» alla portata di tutti i portafogli. Come Disneyland, anche il McSogno è esportabile ovunque, con un impatto micidiale sulle diete tradizionali e un aumento pauroso dell’incidenza di infarto, diabete e problemi cardiovascolari.
Ma «gli Egg McMuffin e i Big Mac sono davvero sani e nutrienti? Fanno bene? Davvero?» Se l’è chiesto Morgan Spurlock, autore di Non mangiate questo libro e protagonista-cavia del documentario Oversize me. Per rispondere ha mangiato solo ed esclusivamente McCibo per trenta giorni, marcato stretto da Scott Ambrory con la telecamera e seguito da un’équipe medica. I risultati, abbastanza disastrosi per la salute di Spurlock sono elencati in Non mangiate questo libro, cronaca di quel mese mostruoso e inchiesta socioeconomica e culturale sul fast food e i suoi adepti.
La strategia vincente di McDonald’s e concorrenti è offrire tanto-tanto a poco-poco: hamburger più grandi, panini più grossi, beveroni esagerati acquistabili con pochi cent in più; e le porzioni sono perfino più grandi (e più caloriche) di quanto è dichiarato. È un mondo curioso quello in cui tocca lamentarsi di ricevere più cibo e più condito di quanto ci avevano promesso…
Oltre che «buono» e «tanto», McDonald’s è eloquente, soprattutto con i bambini, i clienti del futuro, che a loro volta educheranno una nuova generazione di figli alla fedeltà al marchio; nel sito della M gialla vi aspettano offerte imperdibili: gadget, magliette, soprammobili a forma di ristorante McDonald’s, suonerie e un’intera linea di prodotti per i più piccoli che tra breve sbarcherà anche in Cina!
Conclusa le lettura avrete l’impressione che McDonald’s e soci, più che efficienti multinazionali siano metastasi, un morbo alieno che subdolamente sta invadendo l’intero pianeta.
Be’, gente, NON è un’impressione: in Usa i fast food sono 186.000, per un giro d’affari di 124 miliardi di $! E i McDonald’s sono 14.000 negli Usa e 31.000 in tutto il pianeta…
La versione completa di questa recensione apparirà sul numero 36 di LN-LibriNuovi in uscita a dicembre 2005