Andrea Bajani
Cordiali saluti
Einaudi
€ 9,50
Il protagonista di Cordiali saluti è un tipo particolare di scrittore. È colui che, assolvendo a un compito aziendale molto comune ma poco desiderabile, compila lettere di licenziamento. Ma si tratta di lettere di licenziamento che non hanno nulla di freddamente burocratico. Sono invece lunghe lettere personali, scritte tenendo conto del passato del destinatario, di attitudini, passioni e interessi, Lettere amichevoli e allegre, a tratti accorate o partecipi, complici e comprensive che soltanto sul finale si avvitano repentine nell’epilogo:
P.S. Può lasciare le chiavi dell’ufficio alla portinaia, grazie. Si senta libera di correre incontro ai suoi sogni a decorrere dal 31 c.m.
Le lettere costituiscono altrettanti punti di riferimento all’interno del libro, i momenti nei quali la soffocante superficialità, la vellutata e tossica leggerezza del mondo dell’impresa si presentano nella loro veste reale. La «regola per uccidere» dell’universo aziendale veste così l’apparenza paradossale di una lettera frivola, operazione che conduce al limite estremo e autodistruttivo la retorica dell’impresa come obiettivo comune e ideologia performante.
Unica via di scampo – personale e ideologica – dello «scrittore di lettere» il rapporto con i due figli bambini dell’ex-direttore vendite, brutalmente licenziato e gravemente ammalato. La regressione a comportamenti infantili, il tentativo di recuperare uno sguardo immemore sul mondo sono la lama di rasoio sulla quale il protagonista è costretto a correre per non entrare in conflitto con se stesso. Tentativo nonostante tutto destinato al fallimento.
Dove il romanzo di Bajani colpisce e fa davvero male è nell’amarezza sottotraccia, nella descrizione trasognata e inapparente della nuova ferocia dei rapporti di lavoro. L’azienda è un mondo senza garanzie, senza speranze, la realizzazione dell’homo homini lupus di Hobbes.
Il fallimento – o meglio, l’oscuramento – dell’utopia marxista ha lasciato aperta questa sola possibilità, la lotta di tutti contro tutti per riuscire a rimanere a galla. Un qui-e-ora dove nulla accade ma tutto è sospeso in una frenetica paralisi.
la versione completa di questa recensione nel numero 34 di LN-LibriNuovi in uscita a giugno 2005