LN | librinuovi.net

    Quello che vale la pena leggere. E qualcosa che no.

    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Alia Evo
        • Retrofuturo
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore
    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Alia Evo
        • Retrofuturo
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore

    0

    TerraNova

    La Cultura secondo I.M.Banks

    • di Massimo Citi
    • Novembre 15, 2012 a 5:37 pm

     


    Della seconda metà degli anni ’80, precisamente del 1987, è stata anche una delle ultime rappresentazioni narrative coerenti di un universo utopico/distopico. Parlo della Cultura di Iain M. Banks, venuta alla luce con il romanzo Consider Phlebas, tradotto una prima volta nel 1989 dall’Editrice Nord con il titolo La mente di Shar (trad. di Pierluigi Zuddas) e ora ripubblicato da Fanucci nella collana «Solaria Immaginario» con il titolo (fedele all’originale fino all’essere un po’ pedestre) Pensa a Fleba, nella traduzione di Roldano Romanelli.
    Che tipo di utopia/distopia è quella della Cultura?
    In prima approssimazione la si farebbe rientrante nella categoria delle «modifiche delle forme di produzione». La Cultura è infatti una società altamente tecnologica, nella quale sono le IA (intelligenze artificiali) a definire il campo e i modi delle interazioni umane e della produzione. Non solo: innesti, cyborghizzazioni, modifiche neurali e endocrine sono pratiche quotidiane nel mondo della Cultura, tanto che il protagonista del romanzo, il metamorfo Horza, prodotto di una raffinata ingegneria genetica bellica, (incoerentemente) la detesta proprio perché sottilmente inumana, dominata come appare dalle macchine.
    Horza non ha completamente torto, infatti l’accorta ambiguità della Cultura nasce proprio dal suo pragmatismo del tutto antideologico. Banks non lascia trasparire alcun modello politico nella genesi e nella prassi dell’Utopia di sua invenzione. La Cultura è non-violenta, pragmatica, necessariamente tollerante, polimorfa, apparentemente popolata da individui curiosi e un po’ infantili ma anche, quando necessario, decisi e amorali. Nessuna fede, nessun credo sembra guidarli, tanto che i loro nemici, gli alieni Idirani governati da una rigida teocrazia, sembrano al lettore molto più «umani» e comprensibili.

    Ma l’ambiguità della Cultura, il suo apparire insieme fortuna e condanna dell’umanità, il suo orientamento antiretorico e la sua prassi, perennemente oscillante tra prassi diretta e contorti bizantinismi, le calcolate reticenze e le osservazioni solo apparentemente casuali sono il modo personale di Banks di sfuggire alla necessità «morale» di definire una società futura. Un sottile umorismo percorre e innerva le descrizioni della Cultura, forma di società futura ipotizzata per rovesciare e ridicolizzare il nostro presente. Gli utensili intelligenti della Cultura – dalle astronavi alle armi – sono moralisti, formali, guidati da dettami etici vincolanti e praticamente insopportabili, simili a vecchie zie petulanti che hanno immancabilmente ragione e anche per questo risultano particolarmente moleste.
    Di fronte a questo genere di macchine gli umani possono rivelare i propri tratti immaturi, tanto più che saranno le Menti sintetiche a indirizzarli verso forme di esistenza e coesistenza accettabili.
    Con divertita amarezza Banks ammette che gli esseri umani sono sostanzialmente incapaci di creare forme di governo eticamente degne (oltre che realmente efficaci) e che l’unica cosa intelligente possano fare è affidare a entità non umane il governo del mondo. La Cultura è indubbiamente un tipo di organizzazione sociale «umano» e, almeno per certi aspetti, divertente, ma nasce da una rinuncia e dal riconoscimento di un fallimento. In questo senso riassume in sé i tratti dell’Utopia e della Distopia e rappresenta sicuramente un punto di svolta nel rapporto tra fantascienza e utopia politica. Un punto di non ritorno.

    La particolare angolatura con la quale ho scelto di affrontare il romanzo rischia, mi rendo conto, di indebolirne il valore narrativo. Pensa a Fleba è, in realtà, un’efficacissima e brillantespy-story, costruita intorno al personaggio del metamorfo Bora Hora Gobulchul, traditore e mentitore per necessità e per natura, ma romanticamente fedele a un concetto di umanità desueto e, a ben vedere, pericoloso. Il fatto che Horza non sia un membro biologico della specie umana ma una macchina bioendocrina non toglie nulla alla sua contorta grandezza e alla sua coerenza suicida. È il suo idealismo, del tutto degno di un uomo del XX secolo, a renderlo pericoloso a sé e agli altri.
    Quanta geniale perfidia narrativa sia nascosta nella narrazione di Banks è un giudizio che lascio volentieri al lettore. Per conto mio invito caldamente coloro che non hanno ancora letto Pensa a Fleba ad approfittare della nuova edizione del libro.
    Già che ci siamo: sarebbe stato perlomeno corretto indicare l’esistenza di una precedente edizione del libro, oltretutto pubblicata con un titolo diverso. Questo per evitare che tanta brava gente creda di acquistare un «nuovo» libro di Banks…

    Iain M. Banks, Pensa a Fleba, Fanucci, 2002, pp. 384, € 15,40, Trad. Roldano Romanelli 

    Condividi!

    • Facebook
    • LinkedIn
    • Tumblr
    • Pinterest
    • Stampa

    Correlati

    Tag: FantascienzaIain M. BancksistantaneeRecensionitecnologia

      Potresti trovare interessante anche...

    • Confusi nel tempo Febbraio 27, 2012
    • Ponte di Comando di Elizabeth Moon Dicembre 8, 2015
    • Scacco al tempo di Fritz Leiber Settembre 23, 2015
    • Un ricordo di Alfred Bester Aprile 30, 2017
    • Articolo precedente Cene gotiche: storia di un sottogenere letterario
    • Articolo successivo Ristrutturazioni domestiche: le ghost-story
    • Facebook

    • In primo piano

      • Specchi neri di Arno Schmidt05/11/2022
      • Le tre stigmate di Palmer Eldritch di P.K.Dick03/02/2022
      • Immaginari alterati di Aa.Vv.01/21/2022
      • Noi di Evgenij Zamjàtin10/17/2021
      • La distopia secondo Stanisław Lem: Ritorno dall’universo.10/08/2021
      • La città condannata di Arkadij e Boris Strugackij08/01/2021
      • Lynn Margulis. La scoperta dell’evoluzione come cooperazione di Adriana Giannini02/28/2021
      • Lunedì inizia sabato di Arkadij e Boris Strugatskij01/27/2021
      • Il Dio nell’alcova di Elvezio Sciallis05/22/2019
      • La sinistra sociale di Marco Revelli03/10/2019
    • Ultimi articoli

      • Il Professore e il pazzo di Simon Winchester
      • Torino magica di Vittorio Del Tufo
      • Due romanzi di Kij Johnson
      • Il Figlio della notte di Jack Williamson
      • La boutique degli incanti, un’antologia di realismo magico
      • L’Invenzione della virilità di Sandro Bellassai
      • Specchi neri di Arno Schmidt
      • Morte sul vulcano di Vincent Spasaro
      • Assassino, torna da me! di Ray Bradbury
      • Cronorifugio di Georgi Gospodinov
      • Il telepatico / il telepate di John Brunner
      • Nuove frontiere (parte 1), a cura di Jonathan Strahan
      • Klara e il sole di Kazuo Ishiguro
      • Alien Virus Love Disaster di Abbey Mei Otis
      • Due antologie dalla «Biblioteca dell’Immaginario»
      • Le tre stigmate di Palmer Eldritch di P.K.Dick
      • Immaginari alterati di Aa.Vv.
      • La mente del corvo di Bernd Heinrich
      • La Meridiana di Shirley Jackson
      • La vita segreta, tre storie vere dell’era digitale di Andrew O’Hagan
    • Tag

      Antologia biografia biologia Cina cinema cyberpunk distopia donne evoluzione ex-URSS Fantascienza fantastico fantasy Fascismo giappone gotico horror Istantanea istantanee J.G.Ballard Mappe Napoli narrativa americana narrativa cinese narrativa fantastica Narrativa francese narrativa giapponese narrativa inglese narrativa italiana Narrativa russa narrativa statunitense narrativa tedesca Nazismo P.K. Dick recensione Recensioni Redazionale Seconda guerra mondiale Speciali steampunk Storia della scienza Storia naturale letteratura fantastica Thriller ucronia Vampiri
    • Archivio

    • I nostri redattori

      • Andrea D'Urso
      • Claudia Cautillo
      • Consolata Lanza
      • Davide Mana
      • Emilio Patavini
      • Enrico Barbero
      • Franco Pezzini
      • Giulio Maria Artusi
      • Gordiano Lupi
      • Massimo Citi
      • Massimo Soumaré
      • Melania Gatto
      • Morgana Citi
      • Nicola Parisi
      • Sara Passannanti
      • Silvia Treves
    • Leggere altrove

      • Carmilla
      • Corriere della Fantascienza
      • CS_libri Torino, il catalogo
      • Flanerì. Rivista di cultura e narrativa
      • L'Indice dei libri
      • LIberi di scrivere
      • Rivista fralerighe
      • Sagarana
    • Letture raccomandabili in scienza e letteratura

      • Crack, dis/connessioni letterarie Crack, dis/connessioni letterarie
      • La natura delle cose La natura delle cose
      • MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino
    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Alia Evo
        • Retrofuturo
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore

    © Copyright 2022 LN | librinuovi.net. Newsroom Theme by WPBandit.