Acque profonde è il secondo volume dei racconti di mare di William Hope Hodgson, apparsi tra il 1912 e il 1914, e pubblicati in Italia dalla benemerita Edizioni Hypnos, tradotti da Elena Furlan e con l’ottima curatela di Pietro Guarriello. Aggiungo che Hypnos ha raccolto i racconti di mare in un tre volumi, dei quali due già pubblicati e il terzo uscito in questi giorni e che sto attendendo in regalo per il 19 marzo…
Hodgson nel corso della sua vita scrisse quattro romanzi e un centinaio di racconti e, oltre che scrittore, fu anche marinaio e fotografo. Questo volume raccoglie dieci racconti, tra i quali due capolavori del genere fantastico, «Il relitto» e «La nave di pietra» ai quali aggiungo volentieri «Le campane della Laughing Sally» che non è un testo fantastico in senso stretto ma che a partire da un elemento spettrale di forte presa risale lentamente a spiegazioni assolutamente naturali, un po’ come Il castello dei Carpazi di Jules Verne.
In generale si tratta di buoni o ottimi racconti di ambientazione marinara con, come ambientazione preferita, il mar dei Sargassi, presentato come incubo necessario nel quale, come «Nei profondi abissi» può capitare di incontrare un terrificante mostro marino, sul modello in seguito ripreso in grande stile da H.P.Lovecraft. Quanto ai due racconti considerati capolavori del genere, magistrale «Il relitto», una nave abbandonata popolata da una creatura inumana e assassina e potentemente suggestivo «La nave di pietra», con il suo enigmatico antico vascello interamente costruito in pietra.
Sempre nell’edizione Hypnos, collana Biblioteca dell’Immaginario, è anche Sub Rosa, tutti i racconti fantastici 3, di Robert Aickman. L’autore è stato attivo nella seconda metà del ‘900 ed è stato un appassionato cultore della ghost story classica, sul modello dei “due James” (Henry e Montague Rhodes) e di Walter De La Mare.
Racconti interessanti, se non altro per la possibilità per chi legge di paragonare un racconto gotico scritto nel corso del XX secolo con i maestri del genere, che hanno generalmente operato alla fine del XIX secolo e nei primi anni del XX. Come se la cava Aitken? Con onore, anche se è inevitabile la sensazione di deja vu nel suo modo di raccontare – in prima persona, con una visione necessariamente personale da parte dell’Io narrante, tipica del genere – e nelle vicende che corrono sul limite sottile dell’equilibrio tra realtà e sogno.
Comunque particolarmente meritevoli di lettura La stanza interna, dove la scelta inconsueta di un narratore al femminile riesce ad accrescere la drammaticità del racconto, La polvere sospesa, che, a parte la forte suggestione, ha anche il pregio forse involontario di ammantare la tradizionale avita dimora britannica di una quantità non casuale di polvere e Le case dei russi, racconto trasognato e dall’ambientazione non scontata. E l’ambientazione non ortodossa è una delle caratteristiche senz’altro originali dell’autore, un appassionato di viaggi che il curatore dell’antologia, Andrea Vaccaro, presenta così:
«Tutti viaggi letterari in Sub Rosa sono riflesso di altrettanti viaggi dell’autore: il paese di Unilinna descritto in Le case dei russi si basa sulla cittadina finlandese di Savonlinna […] l’inquietante paese di Nel bosco fa riferimento alla cittadina svedese di Östersund, e la vicenda descritta ne I ciceroni riprende minuziosamente una visita alla cattedrale belga di Antwerp dello stesso Aickman.»
Quanto infine alla femme fatale presente nel racconto Mai dimenticare Venezia risulta parte del fascino fatale della città lagunare, che l’autore non può che raccontare con accenti decadenti e con una passione febbricitante che a tratti può risultare sin troppo caricata, preannunciandone con eccessivo anticipo lo scioglimento. Ciò detto un’antologia assolutamente degna per un appassionato di gotico.
William Hope Hodgson, Acque profonde, tutti i racconti di mare – 2, Hypnos, pp. 361, € 21,90, a cura di Pietro Guarriello. trad. Elena Furlan
Idem ed. in e-book, € 6,99
Robert Aickman, Sub Rosa, tutti i racconti fantastici – 3, Hypnos, pp. 358, € 24,90, postfazione di Andrea Vaccaro, trad. F. Lato, E. Furlan, P. Busnelli. M. Porzio Idem
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.