Nel labirinto della notte di Allen Steele, Fanucci Solaria, ha il difetto tipico dei romanzi basati su un mistero il cui scioglimento è continuamente rimandato e la soluzione finale non può essere all’altezza di quanto via via promesso. Infatti, nonostante i lodevoli sforzi dell’autore, la delusione finale è praticamente certa.
Ma andiamo con ordine.
Siamo su Marte, nella regione Cydonia. Nei pressi di un gruppo di formazioni rocciose che sono state più volte presentate come prove dell’esistenza dei marziani: la Faccia e le quattro piramidi che sorgono negli immediati dintorni. Chiariamo: il fatto che in seguito la «Faccia» a una migliore risoluzione si sia rivelata un ammasso incoerente di rocce, rende il romanzo forse un po’ vintage ma non gli toglie fascino.
Sul luogo si trova una missione internazionale formata da militari e scienziati. Compito della missione è riuscire a penetrare nei sotterranei del complesso di costruzioni, impresa che si rivela ben presto letale. Qualcuno ha infatti disseminato il luogo di trabocchetti di ogni genere – meglio di quelli di Indiana Jones – quasi a sfidare la capacità della civiltà umana di interpretare e risolvere il problema.
Allen Steele è nato a Nashville, Tennessee, ma non pensa – a differenza di Gregory Benford – che compito degli USA sia quello di salvare l’umanità. Anzi. Spesso dà l’impressione di credere che la stupidità e il fanatismo dei militari yankee sia più un ulteriore problema che una soluzione. Coerentemente infila a metà romanzo il personaggio di un ufficiale statunitense fanatico a creare enormi danni a una missione già di per sé pericolosa ed enigmatica.
La narrazione maligna dell’ottusa pervicacia di costui e dei suoi fidi tirapiedi nel rovinare il lavoro altrui è probabilmente la parte migliore del romanzo che, come scrivevo all’inizio, ha comunque il difetto di avere un finale non proprio originalissimo e di denunciare non pochi momenti di stanchezza. Ma Allen Steele è un narratore accattivante e dotato di un tono vivace e di un buon ritmo, caratteristiche che rendono comunque abbastanza godibile il romanzo anche quando tira in lungo per carenza di idee. Si può leggere.
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Allen Steele, Nel labirinto della notte, Fanucci Solaria 2000 [ed.orig 1992], pp. 444, prefaz. Sandro Pergameno, postfazione Allen Steele, trad. Domenico Gallo e Andrea Marti.
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