Millennium è un romanzo di John Varley del 1983 (34 anni fa), pubblicato una prima volta nella collana «Argento» dell’editrice Nord, ristampato nel 1994 nella collana «Tascabili di fantascienza», sempre della Nord e infine ristampato in Urania «I capolavori» nel 2015. La traduzione del libro è rimasta comunque quella del 1986, di Antonio Bellomi.
Millennium è una storia di viaggi nel tempo, narrata contemporaneamente in prima persona da Bill Smith, incaricato dalla Commissione Nazionale per la Sicurezza dei Trasporti – vivo e attivo nel 1955, data dell’incidente aereo provocato dallo scontro tra due aerei, – e da Louise Baltimore, agente temporale proveniente dal lontano futuro, che ha il compito di prelevare i passeggeri dei due aerei e trasportarli nel proprio tempo. Il vero problema si pone quando i viaggiatori del tempo provenienti dal futuro lasciano tra i rottami dello scontro un oggetto appartenente al loro tempo, – un twonky – in grado, se rinvenuto dagli umani del XX secolo, di provocare un paradosso temporale che cambierà radicalmente la storia futura.
Se Bill Smith si trova ben presto alle prese con una serie di contraddizioni, ambiguità e stranezze che non trovano una spiegazione ragionevole nella dinamica della sciagura – oltre al misterioso oggetto alieno del quale, almeno all’inizio, non riesce a immaginare la funzione e il senso –, Louise Baltimore dovrà cercare di far scomparire l’oggetto, prima che l’onda del paradosso temporale – che viaggia a duecento anni l’ora – raggiunga il suo tempo.
Come finisce il romanzo ovviamente non lo saprete da me: potete leggerlo sul testo, tuttora disponibile in formato e-book. Secondo alcuni lettori il romanzo diviene, procedendo, farraginoso e sostanzialmente incomprensibile, giudizio che non posso condividere. I “cronoromanzi” di sf hanno spesso intrecci non facilmente comprensibili, anche per la natura stessa del tempo, ma in questo caso il buon Varley credo abbia giocato pulito, immaginando un lontano futuro quantomeno inconsueto e un finale che, pur essendo inevitabilmente complesso, mantiene le promesse iniziali.
Uno degli aspetti realmente interessanti del testo è la crescente atmosfera opprimente e claustrofobica che avvolge i movimenti, i pensieri e i gesti dei protagonisti, un clima piuttosto diverso da quello di alcuni cronoromanzi che – volenti o nolenti – “giocano” con i paradossi temporali, cercando di trovare una soluzione che scongiuri le inevitabili sciagure. Diciamo che Varley cerca di rimanere su un piano (fantascientificamente) realistico, ovvero coerente. Il risultato è un buon testo che merita la lettura o, viste le numerose ristampe, la rilettura.
Dal romanzo è stato tratto nel 1989 un film con Kris Kristofferson e Cheryl Ladd, per la regia di Michael Anderson. Qui il trailer del film.
John Varley, Millennium, Mondadori Urania 1621, 2015, pp. 269, con nota bibliografica dell’autore, € 5,90, trad. Antonio Bellomi
Idem, ed. in e-book kindle, € 3,99
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