La battaglia di Anghiari, il giorno che salvò il Rinascimento di Niccolò Capponi è un ottimo esempio di come trovare un filo credibile, ragionevole e persino appassionante per presentare un evento militare non dei più importanti e sanguinosi – comunque ben lontano dalla tradizione voluta dal Machiavelli di «battaglia con un solo morto» – ma comunque decisamente importante nella situazione italiana della prima metà del 1400. Il ducato di Milano, guidato da Filippo Maria Visconti, era teso in quegli anni a raggiungere una situazione di predominio nell’Italia settentrionale e centrale, compito reso per nulla agevole dalla presenza di altre potenze italiane e straniere – La Serenissima, la Firenze prima comunale poi medicea, il Papato, l’Impero, il Regno di Napoli – altrettanto assorbite alla tutela dei propri interessi e in qualche caso, come nel caso di Venezia, all’espansione della propria area di influenza.
In un tempo di alleanze incerte e volubili, di capitani di ventura preoccupati in primo luogo della propria personale armata e in secondo luogo della possibilità di ritagliarsi un proprio personale principato, si muovono i personaggi di una complessa e contradditoria commedia dell’arte. In primo luogo l’acuto, infido, opportunista (e obeso) Duca Filippo Maria Visconti in compagnia dell’astuto Signore Lorenzo de’Medici e del suo nemico giurato, Rinaldo degli Albizzi, Papa Eugenio IV, il vescovo Giovanni Vitelleschi, l’imperatore Sigismondo del Lussemburgo, gli Aragone e gli Angiò, i Dogi Foscari e Mocenigo di Venezia e tutti i capitani – Enea Silvio Piccolomini, l’Attendolo, Il Gattamelata, Il Carmagnola, Braccio da Montone, solo per citarne alcuni – a movimentare un panorama politico e militare spesso incomprensibile per un lettore del XXI secolo. Meriti principali del libro: a) rendere comprensibile una situazione altrimenti complessa fino all’inafferrabilità, b) dare un significato a una battaglia «tra milanesi e fiorentini» che ai nostri giorni risulta qualcosa di assurdo, un evento improbabile che sta tra lo scontro da stadio e la baruffa condominiale, c) dare alla battaglia un significato risolutivo per lo sviluppo dell’arte fiorentina e dell’intero Rinascimento. Una lettura che consiglio volentieri, anche per la vivace prosa dell’autore.
Niccolò Capponi, La battaglia di Anghiari, il giorno che salvò il Rinascimento, Il Saggiatore, 2011, pp.234, € 19,00
Idem, Il Saggiatore Saggi Tascabili, € 11,00
Idem. E-book formato kindle, € 6,99
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