Gli scenari di questo libro riprendono (e anzi, spesso ricalcano alla lettera) quelli delineati da Gwynne Dyer nel saggio Le guerre del clima (Marco Tropea Editore), ma li ho attentamente confrontati con i rapporti dell’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) e dell’European Environment Agency, i quali, però, secondo numerosi scienziati del clima, peccano sistematicamente per difetto.
Così Bruno Arpaia presenta il suo libro nella postfazione, che titola significativamente “Avvertenza”.
Bruno Arpaia è un autore italiano nato nel 1957 ed è il traduttore italiano di Carlos Luis Zafon. Un autore che ha sempre dimostrato una buona competenza nell’utilizzare sfondi scientifici in romanzi come L’energia del vuoto, ambientato nel CERN, romanzo discusso ma comunque ottimamente concepito, e che ora prova a raccontare che cosa ne sarà del mondo da qui a trent’anni malcontati.
Protagonista è un uomo non più giovane, Livio, uno dei fuggiaschi da un’Italia divenuta invivibile. Il romanzo è organizzato su due piani temporali, da un lato il viaggio di Livio verso l’Europa del Nord – una fortezza praticamente irraggiungibile per gli emigranti del sud del mondo, dall’altro la gioventù di Livio e di sua moglie Leila, ricercatori napoletani allontanatisi dall’Italia e a suo tempo assunti negli USA. La spedizione verso il Nord del mondo è organizzata militarmente da un’organizzazione di incerta natura che si occupa di trasportare gli emigranti, taglieggiandoli ferocemente e Livio si trova nella situazione – comune a molti emigranti – di dover accettare le condizioni imposte. Allontanato dagli Stati Uniti dai recenti provvedimenti di un governo di estrema destra – divenuto inaccettabile poiché non-americano [che cosa vi ricorda?] – è stato costretto a rientrare a Napoli, divenuta uno dei punti di raccolta di un Mediterraneo divenuto torrido e alla disperazione: una città in piena decadenza, con una situazione di ordine pubblico ormai sfuggita a ogni controllo. Ed è a Napoli che avverrà l’episodio che lo allontanerà definitivamente dall’Italia.
Il viaggio di Livio si snoda attraverso la Svizzera, sostanzialmente abbandonata con i pochi abitanti superstiti che sopravvivono solo gli 1.800 metri di altitudine, giunge a una Germania divenuta un deserto, dove gruppi dispersi di superstiti e di banditi armati difendono le poche aree dove tuttora sono disponibili risorse idriche. E al termine del viaggio, sulle coste del Baltico, i pochi sopravvissuti dovranno subire un ultimo ricatto o rinunciare senza speranza al loro sogno per poter tentare l’ultimo pericolosissimo balzo. Le navi scandinave sparano…
Seguendo il durissimo viaggio di Livio apprendiamo della situazione generale del pianeta, dove gli accordi internazionali sono saltati uno dopo l’altro, dove la percentuale di CO2 ha raggiunto e infine superato ampiamente il limite di 400 ppm e dove ciascuno dei principali paesi del mondo azzarda proprie soluzioni all’effetto serra cavalcante, provocando ulteriori problemi atmosferici. E insieme alla quantità di CO2 nell’atmosfera cresce il grado di sciovinismo, di intolleranza, di rabbioso populismo, si alzano inutili muri che saranno rapidamente abbandonati come le abitazioni e gli oggetti di ogni giorno.
Raccontare più in dettaglio la vicenda non è facile e non è opportuno, anche perché attraverso la figura di Livio, con una vita cresciuta sotto il segno della ricerca scientifica e terminata aggrappata su un gommone davanti alle coste dalla Svezia, si ha una perfetta summa di una situazione che non è soltanto possibile per molti di noi ma addirittura probabile.
È utile far notare la funebre somiglianza tra la fuga verso terre promesse di rifugiati? È il caso? Arpaia si limita a sottolineare con calma ironia la somiglianza delle storie di chi fugge e non c’è molto altro da aggiungere. Buon libro, in definitiva, forse – ed è strano affermarlo – fin troppo rapido e sommario visto il tema affrontato. Quanto alle ipotesi scientifiche messe in campo – in fondo, pur non essendo un romanzo di sf in senso proprio, la realtà scientifica ha un peso preponderante nel testo – sono le ipotesi correnti e quelle che hanno maggior peso nelle previsioni che riguardano la seconda metà del secolo.
.
Bruno Arpaia, Qualcosa, là fuori, Guanda Narratori della Fenice, 2016, pp. 217, € 16,00
Idem in formato kindle / epub, € 7,99
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.