Bernhard Schlink
L’omicidio di Selb
(Garzanti)
Autore di A voce alta, il magistrato Bernhard Schlink, ha anche scritto una serie di gialli con un protagonista piuttosto inconsueto: Gerhard Selb, un investigatore privato tedesco che è quanto di più lontano si possa immaginare dal classico detective. Selb non è un duro, non è cinico e amareggiato, non è uno sciupafemmine, è un “ex”, ma non è il solito ex poliziotto cinico e schifato per la corruzione del Sistema; è invece un gentiluomo sulla settantina, ironico e ben portante che, anni e salute permettendo, sposerebbe Brigitte, la sua “amica” decisamente più giovane. Nel molto tempo libero che gli ormai pochi casi gli lasciano, Gerd fa un po’ da padre al figlio di Brigitte, vede un certo numero di amici, vive solo con un gatto obeso, cucina piuttosto bene e si arrangia a fare i conti con un passato che, data l’età e la nazionalità, non può scivolare via leggero: la campagna di Polonia nei ranghi della Weimar, una ferita, lutti inflitti e subiti e, dal 1942 l’impiego come sostituto procuratore di Stato.
In questo terzo volume della serie Selb deve appurare l’identità del socio “occulto” che, a fine Ottocento, risanò senza comparire le finanze di una piccola ma antica banca privata tedesca che ora intende ricostruire la propria storia. Il caso – apparentemente lineare, se non semplice – si complica per l’atteggiamento poco collaborativo del giovane proprietario della banca, per lo strano comportamento del suo assistente, la morte misteriosa dell’archivista… Indagando sulle presenti attività della banca, Selb scopre legami con una banca cooperativa dell’ex DDR…
Seguendo Selb, il lettore ripercorre gli anni del nazismo, il difficile dopoguerra, la separazione traumatica e l’altrettanto traumatica riunificazione tra le due Germanie e gradualmente ricostruisce ricordi, rimpianti, rimorsi della sua vita. Il finale amaro, segnato dall’impossibilità di mettere la parola fine a un caso comunque risolto e da un futuro che dopo un infarto si assottiglia sempre più, fanno di L’omicidio di Selb un romanzo che va ben al di là del buon prodotto di intrattenimento. Se proprio si vuole cercare una pecca, sta nei personaggi di contorno, gli “amici” di Selb, dei quali viene, forse inevitabilmente, sacrificato il potenziale narrativo.
Il titolo italiano, benché fedele, non riesce a rendere fino in fondo l’ambiguità dell’originale Selbsmord che gioca su un doppio registro: Selb-assassino (omicidio di Selb) e Selb-vittima (selbs[t]mord=suicidio).