Il romanzo è un testo in equilibrio tra biografia e finzione letteraria che, sulla base di una ricca documentazione autentica, ricostruisce la figura ormai leggendaria di Peter Wilhelm Lund, giovane naturalista danese che, nel 1835, abbandona per sempre patria e carriera per esplorare il Brasile che non lascerà mai più. Il grande scopo del dottor Lund è quello di giungere, attraverso le proprie scoperte, a comprendere e descrivere il Piano Creatore, il percorso di pura razionalità attuato nella Sua Mente, che costituisce la vera struttura del Mondo. Il libro ripercorre in lente spirali di ricordi la vita dello scienziato, dall’infanzia in Danimarca, quando il piccolo Wilhelm assilla il padre: «Perché i sogni sono nella testa? Perché non sono fuori? Perché si fanno domande?» e sogna di essere Linneo, alla morte a Lagoa Santa.
Lund trascorre la sua vita di scienziato imprigionato dall’incanto contraddittorio di un mondo insieme antichissimo e nuovo, il medesimo esplorato negli stessi anni da Darwin, un Altrove sempre sul punto di svelargli i segreti ultimi della vita e sempre troppo evasivo, con poche isole di «civiltà», collegate precariamente tra loro, assediate dalla realtà impenetrabile del continente, dalle sue stagioni rovesciate ed eccessive, da calure opprimenti e piogge torrenziali che durano mesi, privando i villaggi di ogni forma di comunicazione con la capitale e tra loro.

Henrik Stangerup
Dapprima i fossili sepolti da milioni di anni nelle grotte del Minas Gerais, che Lund ricerca estatico, percorrendo le vie in discesa delle caverne come sentieri nella mente di Dio, lo portano vicino alla meta, gli consentono di concludere che le specie preistoriche furono cancellate tutte da un grandioso cataclisma naturale:
… era terminata un’era nella storia dell’evoluzione e le infinite forme nelle quali vediamo esplicarsi la vite dei nostri giorni sono il prodotto di una nuova creazione […] All’era dei mammiferi seguì quella dell’Uomo, il Signore della Creazione. Questo era il piano della Provvidenza.
Nella sua ansia di razionalità, Lund si spinge fino ad accettare l’idea blasfema che con il Diluvio Dio abbia voluto cancellare un proprio errore e ricreare forme di vita più compatibili con l’Uomo.
Intanto la vita di Lund trascorre in una solitudine sia umana sia scientifica: egli non fa parte di alcuna comunità: non quella dei locali, non quella degli europei che vivono in Brasile e nemmeno della comunità scientifica che rimane centrata in Europa. Con anni di ritardo riceve notizia dei lavori e delle teorie di Darwin, ma per coerenza, non per cieco orgoglio, le ritiene incompatibili con la propria filosofia e la propria fede nella razionalità del Piano Divino: se la Vita è frutto del caso e della lotta crudele per sopravvivere, allora l’Umanità è abbandonata a se stessa e niente si frappone tra noi e il Caos.
Stangerup (1937, 1998), riesce nel difficile compito di fare di Lund, fautore di un sistema di pensiero condannato dalla storia, non uno sconfitto ma un personaggio pieno di dignità e di coraggio che, pur non riuscendo più a leggere nella Natura il Piano Creatore, non smette di pensare e di osservare il Mondo.
Henrik Stangerup fu, oltre che autore, anche giornalista e regista.
Henrik Stangerup, Lagoa Santa, Iperborea 1989, pp. 408, € 13,50, trad. dal danese, introd. e postfaz. B. Berni
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