…E oggi tocca a John Scalzi, autore de Le Brigate Fantasma, Gargoyle 2013, titolo originale Ghost Brigades, 2006.
Godibile senza fatica, il romanzo di Scalzi ha il solo difetto di lasciare il lettore in qualche modo sottilmente insoddisfatto, come se molte delle cose scritte e dette mancassero di una cornice più ampia nella quale inscriverle. Il tema è semplice e poderoso, il Dottor Boutin, neurofisiologo di punta ha tradito la causa dell’umanità per mettersi al servizio di ben tre razze aliene diverse, tutte e tre decise a rintuzzare le mire espansionistiche dell’Unione Coloniale terrestre. Per parare il colpo militari e scienziati terrestri preparano un clone del dottor Boutin, lo battezzano Paul Dirac (tutti i cloni ricevono un nome derivato da quello di un grande scienziato) e lo inviano in un reparto di militari formato da altrettanti cloni, nati già adulti e addestrati – anche da un punto di vista sociale – in pochi mesi e guidati da una sezione indipendente del proprio cervello, il cosiddetto BrainPal che li rende profondamente empatici tra loro. E il punto di vista di Dirac(2), la sua peculiare visione della realtà fino all’incontro con l’Originale sono il centro del libro.

John Scalzi
Il tema, come si vede, è ricco e stimolante. Dirac(2) finirà per seguire le tracce del dottor Boudin – che ha un suo preciso anche se opinabile giudizio sull’Unione Coloniale –, o seguirà la sua personale visione del mondo, maturata in compagnia degli altri cloni, in qualche modo separati dall’umanità? E gli impulsi che lo assalgono avranno la meglio sulla sua fedeltè? E il dottor Boudin ha torto o in fondo ha qualche elemento di ragione nel suo odio per una organizzazione sovranazionale (e sovraplanetaria) che sembra non aver alcun rispetto per chi lavora per loro?
In qualche modo lo scontro si consuma fino a una soluzione comunque credibile, ma, come spiegavo all’inizio, si rimane vagamente perplessi e leggermente delusi per l’occasione perduta. Non completamente perduta, sia chiaro, ma passata troppo velocemente sullo sfondo. In fondo la ghiottissima occasione di mettere in scena un conflitto di personalità tra due soggetti che posseggono lo stesso DNA è un elemento di notevolissima drammatizzazione che meritava, anche in questo libro, qualche riga in più. Ma tant’è, in fondo il modo di procedere narrativamente di Scalzi è sempre stato segnato da una sottile aria di deja-vù, come a dire «ecco qua un’ottima storia di sf, vera space opera come se ne scrivevano una volta, ma, tranquilli, non prendetela troppo sul serio…». Altra caratteristica dell’autore il ricorso costante a uno crepitante humour antiautoritario, attentamente calibrato verso il mondo militare e civile, e l’assoluta mancanza di qualsiasi sense of wonder di stampo religioso. È un buon autore, Scalzi, e merita leggerlo. Fine.
John Scalzi, Le Brigate Fantasma, Gargoyle 2013 (ed. or. 2006), pp. 307, € 14,90, trad. Benedetta Tavani.
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