Lui è tornato (Er Ist Wieder Da) di Timur Vermes, 2013 Bompiani è un curioso romanzo dove il protagonista racconta di sé in prima persona, proprio come nel suo principale (e unico) libro: Mein Kampf.
Infatti si tratta di un protagonista non comune: Adolf Hitler.
Il Führer si risveglia ai nostri giorni in un campo abbandonato a Berlino. È in divisa, sia pure intrisa di benzina, e sta passabilmente bene. Raggiunge un’edicola sperando di trovarvi la Völkische Beobachter ma rimane sorpreso e confuso dal genere di giornali che sono disponibili. L’edicolante, a sua volta sorpreso dalla somiglianza dell’uomo con l’Adolf Hitler di sessant’anni prima, lo considera un ottimo attore, tanto da metterlo in contatto con alcuni impresari televisivi. In breve tempo Hitler si trova a disporre di un breve spazio televisivo e poi di un intero programma che raggiunge presto una buona audience. L’aspetto peculiare della cosa è che Hitler non ha minimamente cambiato parere e i suoi discorsi, sia pure depurati per volontà della direzione dal suo antisemitismo, e il suo punto di vista, davvero curioso nella Germania odierna, collezionano simpatie tra ogni genere di cittadini. Un attentato compiuto da un’organizzazione di estrema destra lo rende ancora più popolare e tutti i partiti del Bundestag – CDU e SPD prima di tutti – gli offrono la propria tessera.
Un discreto romanzo, dove un Hitler sufficientemente verosimile rispetto al personaggio storico riesce a ridicolizzare la politica, la vita quotidiana e particolarmente i grandi media tedeschi. Una lettura interessante per chi. come il sottoscritto, ha una passione inconfessata per la storia e l’attualità tedesche e non ha resistito all’acquisto, per le persone “normali” è consigliabile acquistare l’edizione economica, 18,50 euro, infatti, sono un po’ troppi per una satira, sia pure divertente.
Timur Vermes, Lui è tornato
Bompiani 2013, pp. 443, € 18.50, trad. F, Gabelli
idem, 2014, pp. 445, € 13,50
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