In un certo senso ciò che stava succedendo era un comico capovolgimento delle circostanze che ci avevano fatti finire lì, dove le autorità carcerarie che ci mettevano insieme accettavano i nostri legami e ci proteggevano contro le persecuzioni del mondo esterno.
Alan Hollinghurst è nato in Gran Bretagna nel 1954, dopo gli studi ha collaborato con la redazione del «Times Literary Supplement» dal 1982 al 1995. Autore premiato di volumi di poesie, ha debuttato nella narrativa nel 1988 con La biblioteca della piscina, subito apprezzatissimo dalla critica e dal pubblico e seguito, nel 1994, da La stella di Espero, vincitore del James Tait Black Memorial Prize e paragonato da molti critici a Morte a Venezia di Mann. Il suo romanzo La linea della bellezza (2004) ha vinto il Man Booker Prize for Fiction.
Mondadori ha pubblicato recentemente nella collana Piccola Biblioteca Oscar La biblioteca della piscina, definito «il miglior libro gay mai scritto da un inglese» da Edmund White. Il romanzo dà una vivida descrizione dell’ambiente gay di Londra nei primi anni Ottanta visto con gli occhi di un giovane aristocratico, William Beckwith. Nullafacente e intellettuale, sensibile ma superficiale, Will ha occasione di salvare la vita all’ottantenne Lord Charles Nantwich. I due si incontrano nuovamente e cominciano a frequentarsi. Ne nasce una strana amicizia, cementata dalle comuni propensioni sessuali e dall’incarico, che il vecchio Lord commissiona al giovane, di rileggere i suoi minuziosi diari per trarne una biografia. Dapprima scettico, Will scopre nelle pagine di Charles luci e ombre di una vita ricca di avvenimenti e di incontri, di appetiti, trasporti sentimentali e pacate riflessioni.
Alla vita di Charles fanno da contraltare le avventure amicali e amorose di Will, che si spende qua e là trascinato dai sentimenti e dal desiderio: incontri espliciti, innamoramenti, serate di sesso in discoteca, dialoghi collaudati e talvolta stucchevoli con conoscenti e amici che gli somigliano. Pagina dopo pagina il lettore impara a conoscere Il candido ed egocentrico Will, superficiale ma capace di preoccuparsi sinceramente degli altri:
Ero un Gemelli perfetto, un figlio dell’ambigua prima estate, conteso tra due versioni di me stesso, una l’edonista e l’altra – un po’ sullo sfondo in quel periodo – il mezzo erudito con la bocca atteggiata in una smorfia leggermente puritana.
Alan Hollinghurst |
Ma soprattutto è attratto dalla personalità complessa e sfaccettata di Charles, che è riuscito, nonostante la propria posizione privilegiata e un retaggio di pregiudizi a tessere amicizie sincere e ricambiate con persone improbabili ma capaci di grandi devozioni come Taha, il giovane africano (Nuba?) che riesce a ispirargli contemporaneamente sentimenti paterni, desiderio, amore per la bellezza. Il vecchio Lord si rivela un personaggio complesso e ambiguo, lirico e marpione, pieno di ideali ma senza troppe illusioni. A contorno numerosi personaggi dell’ambiente gay e qualche amico di Will, tra i quali spiccano James, compagno di sempre, medico scrupoloso e amante deluso, il nonno di Will, lord anche lui, che ignora con nonchalance le eleganti provocazioni del nipote, Bill, devotissimo a Charles da quando si sono conosciuti in circostanze avverse, vari ragazzotti con gli unici talenti di un bel corpo e notevole disponibilità. Completamente assenti i personaggi femminili (l’unica donna nominata di sfuggita è Philippa la prosaica sorella di Will).
Della promiscuità omosessuale del College, che gli insegnanti fingevano di non vedere, dice:
Era l’incarnazione del piacere. Quando ripiombo nell’atmosfera di quei giorni & penso a ciò che accadde dopo, sono sbalordito. Quelli che non furono uccisi governano ora il paese & l’impero, come modelli di rettitudine & ognuno di loro sa di aver fatto quelle cose inenarrabili. Suppongo che sia parte del tacito retaggio degli uomini, come l’andare a puttane e l’ubriacarsi, cose non incompatibili con la rispettabilità e il potere.
negli anni Venti il sistema di reclutamento del personale per il Servizio in Africa era singolare:
Eravamo anche parecchio sofisticati, ma in una maniera che serviva solo a dare risalto alla nostra infantile ignoranza. Era un sistema curioso, se ci pensa. Quello era uno dei paesi più estesi del mondo, e ogni anno mandavano a governarlo un pugno di ragazzi […] gente di prim’ordine come Leslie Harrap, e una quantità di atleti e di canottieri perché tutto procedesse ordinatamente, ma trovavano anche una buona dose di eccentrici e di personaggi non convenzionali. Forse questi ultimi erano la maggioranza. Un sistema assurdo, insomma, e, nello stesso tempo, molto, molto sottile, sono arrivato a pensare. Selezionava uomini disposti a darsi interamente […] La faccenda gay […] erano abbastanza intelligenti per capire che noi eravamo inclini a un immenso idealismo e a un’immensa dedizione.
Ci sono momenti in cui non posso pensare al mio paese senza una sorta di disperata vergogna. (a proposito dell’odio razziale e della discriminazione sessuale)
del suo legame con Taha:
Nonostante mille differenze era stato come un matrimonio, un grande e casto vincolo d’amore e di tatto e ciò faceva apparire ancora più strano che si fosse sposato davvero e fosse diventato padre […] Le condizioni cambiarono, al sua indipendenza, quando ogni sera se ne andava sulla Central Line, assunse una forma concreta, dignitosa; ma la sua fedeltà rimase inalterata. Forse questo distacco me lo rese addirittura più caro e mi mostrò rinnovata una devozione alla quale entrambi ci eravamo troppo abituati.
Questo, legge Will in un diario che Charles gli affida per ultimo, con la più autentica rivelazione di sé: le circostanze che inducono il Lord a riflettere sul suo vincolo con Taha durato ventotto anni, sono le peggiori, e formano un nucleo di consapevolezza che brilla trent’anni dopo con la medesima intensità, conferendo al personaggio del vecchio signore una grandezza e un «motivo» potente, che giustifica l’intero romanzo. Di fronte a lui Will è davvero una ragazzino capriccioso che deve ancora imparare che cosa significhi la dedizione, la vera passione, l’amore. Che ignora quanta giusta indignazione e quanto rancore si possa provare per i «benintenzionati» moralisti che si mettono di mezzo.
Henry James |
L’ascendenza della Biblioteca della piscina è marcatamente letteraria, nello stile elegante ed efficace e nei riferimenti, il libro è pervaso da un milieu colto familiare al lettore, da Henry James (al quale Hollinghurst è stato paragonato dalla critica) a Wilde a Edmund White; nelle pagine del romanzo vi sono numerosi rimandi espliciti a Ronald Firbank, ma è quasi inevitabile pensare ad altri due autori gay (che con Firbank sono stati oggetto di studio per Hollinghurst) E.M. Forster e L.P. Hartley.
In sostanza i pregi del libro sono, in un certo senso i suoi difetti: una squisita letterarietà, una capacità notevole di inserirsi nel solco della migliore narrativa «alta» anglosassone, una prosa limpida che fa da sapiente contrasto alla descrizione assolutamente esplicita degli incontri sessuali, tanto da far sorgere nel lettore il dubbio che il contrasto sia, almeno talvolta, progettato accuratamente, fino a risultare lievemente lezioso. Molto probabilmente almeno 80 pagine sono superflue, ripetizioni non sufficientemente incisive di atteggiamenti, incontri, atti già mostrati in precedenza (senza raggiungere però l’effetto straniante delle repliche ossessive descritte da in Città della notte e Numeri).
Ho seguito Will e il vecchio Lord per 451 pagine, e i vari Charles, quello stupefatto e infoiato del college, quello idealista e amorevole degli anni africani, quello inglese, che matura intorno a un nucleo indelebile di dolore, quello fragile della vecchiaia, un po’ svanito ed esitante ma ancora capace di tessere trame per tener fede a se stesso e a Taha, mi accompagneranno a lungo.
Informazioni su La biblioteca della piscina e altre opere di Hollinghurst in:
http://books.guardian.co.uk/authors/author/0,,-222,00.html
http://books.guardian.co.uk/bookerprize2004/story/0,,1332083,00.html#article_continue
http://cadavrexquis.typepad.com/cadavrexquis/2006/03/alan_hollinghur.html
http://contemporarylit.about.com/od/fiction/fr/lineOfBeauty.htm
Alan Hollinghurst
La biblioteca della piscina
Mondadori 2006, pp. 451, € 8,40
trad. E. Capriolo