Theodor Sturgeon, è probabilmente un autore che con la sf ha probabilmente assai poco a che fare.
Forse qualcuno ricorderà la recensione a Cristalli Sognanti ripubblicato in Italia (addirittura) da Adelphi, nella quale definivo Sturgeon un «idealista senza illusioni», ovvero, a ben vedere, una sorta di terrorista, termine che mi piace perché illustra bene il suo modo di procedere.
L’Editrice Nord pubblicò a suo tempo nella collana «Argento» Lo Scrigno delle 15 perle, ovvero una ristampa dell’antologia Il mondo di Theodor Sturgeon, già pubblicata nel 1982 nella collana «Narrativa d’anticipazione». Capita così che i poveretti – distratti o ingenui come il sottoscritto – si trovino a ricomprare (sia pure usato) il medesimo libro nella speranza di trovarvi qualcosa di inedito di uno dei propri autori preferiti. E invece, nulla. Anche la stessa identica impaginazione, lo stesso traduttore di diciotto anni prima (Roberta Rambelli). Diversa solo la copertina, assolutamente fuori tema (mentre la prima era soltanto grottesca e – forse involontariamente – allusiva).
Dicevo… Sturgeon procede così: prende un’idea assurda ma ricca di echi (Mai sottovalutare) tipo: pensa se a uno scienziato misogino venisse in mente di reintrodurre il meccanismo dell’estro nella specie umana, rendendo le femmine della specie ricettive e desiderabili soltanto in certi giorni. Che cosa accadrebbe?
Gli uomini sarebbero finalmente liberi di dedicarsi seriamente alle cose importanti? Le donne finalmente ricacciate una volta per tutte all’interno dei loro confini biologici di riproduttrici?
O si farebbe l’amore giusto una volta alla settimana, più o meno come adesso?
Questo era un esempio, ma si può continuare. Che cosa accade quando un suicida non riesce ad ammazzarsi, ma soltanto a mettere seriamente in pericolo la propria vita? (Suicidio). Che cosa può venire in mente ad un genio alle prese con un rotolo di carta igienica che non si rompe mai nei punti predeterminati? (Non è niente… davvero!). Come regolarsi come il più allucinante traditore della specie umana che si rivela poi il suo salvatore? (Estrapolazione)
Insomma Sturgeon è uno che ama le contraddizioni, le apparenti aporie, le contraddizioni insanabili, l’assurdo e l’imprevisto. Uno che diffida della stupidità della tecnologia e soprattutto della stupida fede in essa, che non manca mai di mettere in evidenza l’unicità di ognuno, i talenti imprevisti, la complessità imprevedibile della realtà. Un laico (o forse un blasfemo) nei confronti di nuovi riti e vecchie cattive abitudini.
Tutto sommato la defunta Nord merita qualcosa di più di un’invettiva.
Infatti mi ha dato l’occasione per rileggere quest’antologia e parlarvene.
Un discreto esempio di quella curiosa situazione detta serendipità che certamente poteva piacere a uno come Sturgeon.
Theodor Sturgeon, Il mondo di Theodor Sturgeon
Nord SF Narrativa d’Anticipazione, 1982, pp. 228, trad. Roberta Rambelli
Theodor Sturgeon, Lo scrigno delle 15 perle
Nord Argento, 1999, pp. 228, trad. Roberta Rambelli
ulteriori info presso il Catalogo Vegetti della Letteratura Fantastica
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