LN | librinuovi.net

    Quello che vale la pena leggere. E qualcosa che no.

    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore
    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore

    0

    Magazzino

    Melodien di Helmut Krausser

    • di Massimo Citi
    • Agosto 21, 2013 a 3:57 pm

     

    MELODIEN

     

    Alla fine è questo tutto ciò che rimane […] cantare all’amatissima una serenata. Nient’altro. Una serenata alle cose. Passato, presente, futuro. Come è stato, com’è, come sarà. Nel futuro e per sempre. La gioia del viandante nel tempo.

     

    Così si chiude uno dei romanzi più significativi pubblicati in Italia nella prima metà del 2007. L’autore, Helmut Krausser, alla sua terza apparizione in italiano (dopo Il falsario – Einaudi e Il grande Bagarozy – Barbera) è giustamente considerato uno degli scrittori più interessanti della narrativa tedesca degli ultimi vent’anni e questo Melodien viene a confermare la sensazione nata dalla lettura dei primi due romanzi finora pubblicati.

    Melodien è un libro inconsueto, grandioso nella concezione, nei riferimenti storici e nello sviluppo ma, nel contempo, capace di afferrare e trattenere emozioni, sentimenti e dolori dei molti memorabili personaggi che lo popolano. Non vi è nulla di affrettato o parziale nel lento, potente scorrere delle pagine e nessuno dei registri del romanzo viene trascurato. Si rischia il ridicolo affermando che si tratta di un libro dove appaiono «Arte, amore, passione, religione, sogno, ambizione, meschinità, ossessione, desiderio, terrore, mistero, ferocia, follia e avidità», ma è un rischio che si deve pur correre. Nel momento in cui la produzione di molti autori, soprattutto italiani, è stanca, flebile e autisticamente ripiegata sul proprio «particulare» incontrare un romanzo di tale smisurata ambizione è un’esperienza rara e preziosa.

    Protagonista – e filo rosso che congiunge le narrazioni e i personaggi, in movimento dal 1498 al 1666 – è un fotografo dal dubbio talento, Alban Täubner, presentato da Krausser come «sull’orlo del suicidio e in fuga spasmodica dal passato». Spunto iniziale del romanzo una lettera che giunge alla persona sbagliata, ovvero a Täubner invece che al mitosofo Herr Professor Jan-Hendrik Krantz. Da qui l’incontro tra i due e l’occasione per il racconto del professore, alla ricerca ormai da decenni di una serie di spartiti «diabolici», nati dall’ispirazione (o forse dal «commercio con Satana») dell’alchimista fiorentino Castiglio Tropator, «musico, ciarlatano, filosofo, indagatore di misteri, iniziato ai poteri delle Melodie». Fin qui uno spunto e un tema che parrebbero non discostarsi troppo dai tanti thriller «iniziatici» basati su misteri storici più o meno verosimili venuti al seguito de Il codice Da Vinci di Dan Brown.

    krausser

    Helmut Krausser

    Sennonché Krausser non è un Dan Brown qualunque. Non soltanto scrive infinitamente meglio (e la qualità della scrittura si può cogliere agevolmente anche attraverso l’ottima traduzione) ma è in grado di dedicare centinaia di pagine drammatiche e appassionanti alle vite di coloro che, nell’Italia del Rinascimento e della Controriforma, dedicheranno la propria vita a inseguire il miraggio degli spartiti di Castiglio. Dalla vita dell’alchimista fiorentino e del suo allievo, Andrea, «grezzo diamante, raffinato cantore, l’origine del mito» si passa così a quella di Carlo Gesualdo, principe e compositore – ma anche monomaniaco sanguinario – nella Napoli del 1566 a quella di Marc’Antonio Pasqualini, «diacono della Cappella Papale, cantante castrato devoto a sinistri culti». Täubner è tuttavia scettico e incline a credere che il povero professore sia soltanto l’ennesimo idiota carico di soldi e invasato da una missione cervellotica e senza speranza. Il confronto/scontro tra Täubner e Kranz e poi tra Täubner e l’accademica Nicole Duvrés, costituisce così il contrappunto ai giorni nostri di una vicenda che si snoda e si articola lungo due secoli fondamentali per l’arte e la musica ma anche per la nascita del mondo moderno. Inutile dire che, nel confronto, le gloriose ossessioni di Castiglio, di Carlo Gesualdo e Pasqualini, rapportate alle piccole ambizioni e alle ridicole fissazioni dei nostri contemporanei, risultano tanto più nobili e grandi. Una conferma, peraltro, della visione perfidamente disincantata dei nostri tempi e delle nostre povere ansie che Krausser ha esibito anche nei romanzi precedenti. Al centro del testo, capace di emergere con luminosa evidenza in molti momenti della narrazione, è il complesso rapporto tra l’umanità e l’arte musicale – ben rappresentato dal mito di Orfeo che ritorna più volte nel corso della narrazione. La musica, inafferrabile eppure familiare, divina e quotidiana, capace di suscitare emozioni, ricordi, desideri, sogni, indurre visioni e persino comportamenti, influenzare decisioni e giudizi: l’unica forma di magia naturale quotidianamente praticabile e praticata. Il sogno dell’alchimista Castiglio di distillarne l’essenza più profonda e farne un formidabile strumento di benefico potere si rivela così una romantica illusione, la folle ebbrezza di chi non riesce a comprendere che la magia della musica è già profondamente parte alle nostra esistenza. Sono probabilmente questi due elementi di malinconico scetticismo – la disillusione verso i nostri tempi e la coscienza dell’impossibilità di piegare la musica ai nostri poteri – a distinguere il romanzo di Krausser da tanti altri apparenti consimili pseudomistico-alchemico-arcani e a farne una lettura davvero preziosa

     

    Helmut Krausser, Melodien

    Barbera ed. 2007, pp. 810, € 15,50

    trad. G. Giri, L. Bortot

     

    [N.d.R.] Questo articolo è stato pubblicato anche presso il blog Irididiluce di Fiorella Corbi dietro gentile concessione dell’autore.

     

    Condividi!

    • Facebook
    • LinkedIn
    • Tumblr
    • Pinterest
    • Stampa

    Correlati

    Tag: istantaneenarrativa tedescaRecensioniHelmut Krausser

      Potresti trovare interessante anche...

    • C. Farina – L’invasione degli ultragay Marzo 28, 2009
    • J. Novakovich – Vita fuori tempo di Ivan Dolinar Settembre 19, 2006
    • Io leggo in grigio Dicembre 9, 2011
    • Il sussurro del mondo di Richard Powers Ottobre 12, 2020
    • Articolo precedente L’ultimo degli uomini
    • Articolo successivo L’illusione di Dio
    • Facebook

    • In primo piano

      • L’Era degli scarti di Marco Armiero02/08/2023
      • Torino Nouvelle Vague di Franco Ricciardiello01/12/2023
      • Un Drago per Ted Sturgeon12/07/2022
      • Silenziosa sfiorisce la pelle di Tlotlo Tsamaase09/18/2022
      • Specchi neri di Arno Schmidt05/11/2022
      • Le tre stigmate di Palmer Eldritch di P.K.Dick03/02/2022
      • Immaginari alterati di Aa.Vv.01/21/2022
      • Noi di Evgenij Zamjàtin10/17/2021
      • La distopia secondo Stanisław Lem: Ritorno dall’universo.10/08/2021
      • La città condannata di Arkadij e Boris Strugackij08/01/2021
    • Ultimi articoli

      • La pista di ghiaccio di Roberto Bolaño
      • L’Era degli scarti di Marco Armiero
      • Un giorno come un altro di Shirley Jackson
      • Una seconda natura di Michael Pollan
      • Epepe di Ferenc Karinthy
      • Torino Nouvelle Vague di Franco Ricciardiello
      • Il villaggio dei dannati di John Wyhdham
      • Un Drago per Ted Sturgeon
      • Mostrology di Licia Troisi
      • La città dell’Orca di Sam Miller
      • I fratelli di Serapione (tomo 1) di E.T.A. Hoffmann
      • La cartolina di Anne Berest
      • SS-GB, I Nazisti occupano Londra di Len Deighton
      • Fanta-Scienza 2, a cura di Marco Passarello
      • The Revelation di Bentley Little
      • 1793 di Niklas Natt Och Dag
      • Silenziosa sfiorisce la pelle di Tlotlo Tsamaase
      • Imprevisti e altre catastrofi di Glauco Maria Cantarella
      • La chiocciola su pendio di Arkadij e Boris Strugackij
      • RELAZIONI Amanti, amici e famiglie del futuro a cura di Sheila Williams
    • Tag

      Antologia biografia biologia Cina cinema cyberpunk distopia donne evoluzione Fantascienza fantastico fantasy Fascismo giappone gotico horror Istantanea istantanee J.G.Ballard Mappe Napoli narrativa americana narrativa cinese narrativa fantastica Narrativa francese narrativa giapponese narrativa inglese narrativa italiana Narrativa russa narrativa statunitense narrativa tedesca Nazismo P.K. Dick Poliziesco recensione Recensioni Redazionale Seconda guerra mondiale Speciali steampunk Storia della scienza Storia naturale letteratura fantastica Thriller ucronia Vampiri
    • Archivio

    • I nostri redattori

      • Andrea D'Urso
      • Claudia Cautillo
      • Consolata Lanza
      • Davide Mana
      • Emilio Patavini
      • Enrico Barbero
      • Franco Pezzini
      • Giulio Maria Artusi
      • Gordiano Lupi
      • Massimo Citi
      • Massimo Soumaré
      • Melania Gatto
      • Morgana Citi
      • Nicola Parisi
      • Sara Passannanti
      • Silvia Treves
    • Leggere altrove

      • Carmilla
      • Corriere della Fantascienza
      • CS_libri Torino, il catalogo
      • Flanerì. Rivista di cultura e narrativa
      • L'Indice dei libri
      • LIberi di scrivere
      • Rivista fralerighe
      • Sagarana
    • Letture raccomandabili in scienza e letteratura

      • Crack, dis/connessioni letterarie Crack, dis/connessioni letterarie
      • La natura delle cose La natura delle cose
      • MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino
    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore

    © Copyright 2023 LN | librinuovi.net. Newsroom Theme by WPBandit.

     

    Caricamento commenti...
     

    Devi effettuare l'accesso per postare un commento.