Henry Ansgar Kelly, autore di numerosi testi sia letterari sia storici, si è occupato a lungo della figura del Diavolo. In questo Satana, una biografia intende dichiaratamente «smitizzare» la figura di Satana riportandola alle origini – che affondano le radici nel Vecchio e nel Nuovo Testamento – e fare luce sulle trasformazioni che ha subito nel tempo. Nel Primo Testamento ebraico non esiste il Diavolo e «satana» è un aggettivo (non un sostantivo e tanto meno un nome proprio) che indica un agente di natura angelica cui YHWH attribuisce funzioni di oppositore o di pubblico accusatore dell’Umanità. L’aggettivo «satana» diventa nome proprio nella traduzione greca (Bibbia dei «Settanta»). Nei vangeli e nel resto della letteratura secondotestamentaria Satana e Diavolo ormai sinonimi, indicano un’entità cui spettano «i regni del mondo» e che ha il compito di mettere alla prova la virtù dei mortali, tentando perfino Gesù e i suoi discepoli. Nonostante i metodi piuttosto brutali, Diavolo-Satana resta ancora un fedele servitore di Dio; la sua figura comincia però una lenta deriva, fino al prevalere delle funzioni di oppositore e tentatore della cristianità e di Angelo della Morte. Il Satana peccatore e responsabile della caduta di Adamo ed Eva nasce con i primi Padri della Chiesa e diventa preminente nel terzo secolo, con quello che l’autore considera il “travisamento” di Origene. Dalle spoglie di un generico «satana» nasce così Lucifero, il più nobile tra gli angeli di Dio, bandito dal Cielo con i suoi seguaci per orgoglio e per invidia contro il genere umano.
Motivata dalla necessità di spiegare il male senza mettere in dubbio la bontà di Dio la trasformazione trova una ragion d’essere teologica nella necessità di spiegare il Male, insinuatosi nella Creazione nonostante l’estrema Bontà del Creatore, un tema dalle venature gnostiche che, condotto agli estremi, portò all’eresia Manichea. Kelly si augura che sulla figura di Satana venga ristabilita una corretta ortodossia biblica, correggendo così la visione di un Dio che, buon padre nei Vangeli, di fatto abbandona l’umanità nelle mani del Grande Tentatore e al pericolo della dannazione eterna.
Controverso per la tesi peculiare e per uno stile talvolta un po’ artificioso, il saggio di Kelly ha suscitato interesse ma anche aspre critiche di metodo e di merito.
Dando il meglio nelle prime duecentotrenta pagine, il saggio ha un grosso motivo di interesse anche per lettori laici, perfino se di formazione marxista come me: il rifiuto di affrontare «ogni gratuita discussione sul “Male” in termini troppo vaghi» e l’obiettivo di spostare l’attenzione «dal concetto indistinto di un invisibile “principe del male” (o di qualunque altra astratta personificazione del Male)» per concentrarsi invece sulle «reali cause delle azioni malvagie concretamente compiute dagli uomini».
Grazie a Massimo Scorsone per la cura rispettosa e competente del testo.
Henry Ansgar Kelly, Satana, una biografia, UTET Libreria, € 26,00, a cura di M. Scorsone
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