La pubblicazione di questa recensione rappresenta l’esordio di una nuova collaboratrice nel variopinto equipaggio di LN-LibriNuovi: Sara Passannanti. Spero che i lettori apprezzino questa recensione così come l’abbiamo apprezzata noi e che sia così anche per il futuro. Buona lettura!
Questo vuole essere un manuale di volo. Ma è anche un manuale della sconfitta in partenza, che parla di cose superate e impossibili.
Così si definisce questo piccolo volume pubblicato per I Divani Sellerio. Un elegante libricino che, partendo dalla genesi de Le Lotissement du Ciel di Cendrars, ci presenta una agiografia laica di personaggi – duecento quelli attestati – accomunati da un’unica caratteristica: il volo. Santi, eretici, personaggi letterari e non che hanno solcato i cieli fin sulla luna o si sono impigliati a rami e soffitti dei conventi.
Armato di senso dell’umorismo e di una buona scorta di curiosità, Buonanno conduce una ricerca che via via lo porta a illuminare, documentandole, le vite di questi stravaganti personaggi e a trovarne i tratti comuni: leggerezza, umiltà, spirito e insieme nostalgia e svagatezza. Qualità ideali e, per questo, mal tollerate da coloro che appartengono alla terra, da coloro che sono schiacciati dal peso della serietà. Una gravità che non permette di sollevarsi e cambiare punto di vista, non concede di allargare la propria prospettiva sul mondo. Il volo rende diversi e indipendenti, eppure è egualitario: uomini e donne ne sono protagonisti allo stesso modo, sia da singoli che collettivamente, sia schiavi che domenicani. Per questo è inaccettabile, e chi vola è un folle o un sognatore. Il volo è precluso a chi non sa abbandonarsi a esso, pertanto non solo i volatori, ma lo stesso abbandono alla fede e alla fantasia è stato osteggiato nella storia, fino a quando, nel secolo dei lumi, il dubbio ha sopraffatto definitivamente lo stupore e la scoperta della gravità ha reciso una volta per tutte questo fenomeno incantevole, in cui si sono mescolati lo straordinario e il meraviglioso.
Il pregio di questo trattatello, al di là della scrittura limpida e ironica, è che non mette mai in discusione l’effettiva autenticità dei voli descritti. Non è quello il punto: l’autore ci accompagna a scoprirne la bellezza, le somiglianze con l’espressione artistica. Come l’arte, il volo è unico, privo di funzionalità e intimamente intrecciato alle emozioni che suscita, sia in chi lo pratica che in chi a esso partecipa. E tutto sommato, è questo che oggi, come nel Settecento, non dovremmo mai trascurare: che la verità, spesso, sta annidata in quel solco stretto e profondo, che separa i fatti dimostrabili scientificamente dalla rappresentazione che nel diamo attraverso immaginazione e bellezza.
Il volumetto è arricchito da una bibliografia essenziale e da un corredo di illustrazioni e incisioni che accompagnano la lettura e, insieme, rimandano con un ideale omaggio alla prima delle lezioni americane di Calvino, quella appunto sulla leggerezza. Una levitas più che letteraria, un vero e proprio stile di vita:
Scivolare, passare sulle cose del mondo. […] Non dubitare che tutto possa farsi leggero, e salvarsi.
E la passione per i libri, per la poesia, è una delle declinazioni della levitas che possiamo esercitare per volare un poco anche oggi. Perché stare con il naso nascosto tra le pagine somiglia un po’ a puntare il naso contro il cielo e staccarsi da terra sollevati da una forza salvifica e irresistibile.
Errico Buonanno, Vite straordinarie di uomini volanti, Sellerio Il divano 315, 2018, pp. 154, pp. Bibliografia 5, pp. Elenco ill. 2, € 13,00
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