Alan Bennett
La sovrana lettrice
Adelphi
€ 12,00
trad. M. Pavani
Tutto comincia per caso: seguendo i suoi amati cani, la regina d’Inghilterra (sì, proprio lei, Elisabetta II) scopre che in un cortile di Buckingham Palace è parcheggiato il furgone di una biblioteca circolante. Dentro, unico cliente, uno sguattero dai capelli rossi. La cortesia di sovrana la spinge a scusarsi con il bibliotecario per il rumoroso abbaiare dei suoi corgi, e dopo aver scambiato qualche parola, a prendere una decisione avventata: «Adesso che siamo qui, immaginiamo sia il caso di prendere in prestito un libro». Da questo momento in poi, si mette in moto una valanga che avrà effetti travolgenti e imprevedibili. Norman lo sguattero diventa suo consigliere in quella che ben presto si trasforma in una passione divorante. La regina fa scoperte continue e diventa sempre più strana gettando nel panico i suoi collaboratori, in particolare l’antipatico Sir Kevin, suo segretario. Tutti la osteggiano, ma Elisabetta è dotata di saggezza, sense of humour, un pizzico di cinismo e molto disincanto e riesce a resistere fino a un finale di sublime ironia.
Mi ero proposta, iniziando questa recensione, di evitare a tutti i costi termini come «incantevole», «esilarante» e simili, e ci sono riuscita anche se mi giravano continuamente in testa. Comunque sarebbero perfettamente adeguati a una lettura che consiglio a chiunque, anche a chi per prima cosa di un libro chiede: ma è lungo? No, è brevissimo purtroppo, ma così si gode meglio ogni riga, ogni personaggio tratteggiato con perfida precisione, ogni battuta dei dialoghi dotati di diabolica naturalezza. Un elogio della lettura efficacissimo e soprattutto divertente.