LN | librinuovi.net

    Quello che vale la pena leggere. E qualcosa che no.

    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore
    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore

    0

    Aria

    Con il silenzio della stampa

    • di Gordiano Lupi
    • Gennaio 26, 2008 a 6:36 pm

    valladares

     

    Mi ripropongo di tornare su questo libro con articoli più approfonditi e con un commento esaustivo dopo averne completato la lettura. Ho divorato duecentocinquanta pagine in pochi giorni e devo scrivere che è vergognoso il silenzio assordante della stampa italiana su un’opera sconvolgente che racconta ventidue anni di sofferenza nei campi di concentramento castristi. Trovo orripilante che si dia ampio spazio alle veline di Ramonet e Minà, improntate alla difesa di un regime dittatoriale, mentre passa inosservato un libro denuncia scritto da chi ha sofferto ingiurie e torture paragonabili ai gulag staliniani e ai campi di concentramento nazisti. Riporto la prima parte dell’introduzione alla seconda edizione del libro, scritta da Valladares per rispondere a una vecchia campagna di menzogne ordita contro un testo sconvolgente.

    Quando uscì la prima edizione di questo libro, nel 1984, il governo di Cuba e i difensori della rivoluzione cubana negarono i fatti che descrivo in queste memorie dei miei anni di prigione. Il governo cubano lanciò una feroce campagna di diffamazione contro di me accusandomi di essere un assassino in aggiunta ad altre menzogne. Ho portato davanti ai tribunali vari giornali che avevano pubblicato quelle falsità, tra i quali il quotidiano francese comunista L’Humanité, che dovette scusarsi pubblicamente, e il settimanale greco Pontike, il cui direttore fu condannato a tre mesi di carcere per diffamazione. Anche la polizia politica esibì alla tivù cubana un documentario nel quale si vedeva che mi alzavo da una sedia a rotelle e facevo esercizi. Quello fu un videomontaggio, dove si alternava la mia vera immagine a quella di un sosia che interpretava il mio ruolo: quel sosia abbandonò Cuba durante il momento più critico della fuga dei balseros, partì da Guantanamo e lo conobbi a Miami, come pure il tecnico del ICAC (Istituto Cubano dell’Arte Cinematografica) che aveva preparato il montaggio. Altri, più arguti, dicevano che le testimonianze qui pubblicate erano esagerazioni, un prodotto della lunga prigionia, perché semplicemente non potevano dar credito agli orrori, ai crimini e alle torture che hanno caratterizzato le allucinanti carceri politiche cubane. Nel mio paese c’è qualcosa che neanche i più ferventi difensori della rivoluzione cubana possono negare, ossia che è la dittatura più antica del mondo, da più di quarant’anni. E non esiste dittatura buona, né di sinistra né di destra. Il crimine e la barbarie sono da ripudiare in uguale misura sia da un lato sia dall’altro. C’è chi pretende di giustificare la tirannia di Castro con un alibi: ha costruito scuole e ospedali. Anche Stalin, Hitler, Pinochet, hanno costruito scuole e ospedali, ma come Castro hanno torturato, ucciso e costruito campi di concentramento e di sterminio, messo fine a tutte le libertà e commesso i peggiori crimini contro l’umanità.

    Armando Valladares descrive con dovizia di particolari ciò che ha visto e sofferto nelle carceri politiche di Castro, alla Cabaña come a Isla de Pinos, tra nemici potenziali della rivoluzione e detenuti comuni. Ricostruisce la storia di Cuba da un’angolazione diversa da come viene presentata in Italia dai difensori della tirannia, parla della Baia dei Porci come di un episodio eroico messo in atto da un esercito di liberazione e non di un’aggressione praticata da un gruppo di mercenari al soldo della Cia. Racconta la crisi dei missili e il pericolo di una terza guerra mondiale che Castro avrebbe voluto in modo scellerato, senza pensare alle conseguenze. Narra le fucilazioni di persone che avevano il solo torto di non condividere il pensiero del regime, soprattutto fa capire come i primi ad essere eliminati e imprigionati sono ex- compagni di lotta che non condividono la svolta marxista. La rivoluzione cubana andrebbe riletta come una rivoluzione tradita ascoltando il parere di persone come Huber Matos, Armando Valladares, Carlos Franqui, Carlo Alberto Montaner e molti altri sopravvissuti ai gulag castristi. La rivoluzione cubana si è trasformata in un regime guidato da un famelico Saturno che divora i suoi figli colpevoli di non seguirlo fino in fondo. Valladares consegna alla storia un reportage sconvolgente che descrive celle di due metri per due, fredde, sporche, piene di topi, con una buca per i bisogni fisiologici e una branda sporca popolata da piattole. Racconta di sadiche guardie che prendono a calci prigionieri, impediscono il sonno con pertiche affilate, spaccano gambe a colpi di baionetta, gettano persone in pozzi maleodoranti perché li puliscano. Valladares scrive di uomini che soffrono per un’alimentazione disumana a base di acqua calda zuccherata, un tozzo di pane, brodaglia con vermi, fagioli di scarto e generi alimentari guasti. Racconta impossibili tentativi di fuga tra le paludi di Isla de Pinos repressi con duri metodi stalinisti e lunghi periodi di cella di rigore, di visite impossibili da parte di parenti lontani che incontrano i loro cari solo dopo aver subito angherie e perquisizioni. La cosa più sconvolgente che Valladares riferisce è il programma di riabilitazione politica proposto ai detenuti che ottengono la libertà in cambio di un’abiura alle loro idee. Castro divide i prigionieri politici con il ricatto di far vedere i familiari, sventolando il miraggio di poter tornare a casa e fare una vita normale. Molti cedono, anche perché i militari fiaccano la resistenza con ogni tortura possibile. Valladares non condanna chi si arrende, non tutti sono votati all’eroismo, ma continua la sua lotta tenace sino alla fine e sopporta ogni genere di vessazione fisica e morale.
    Leggete Contro ogni speranza e fatevi un’idea realistica di cosa rappresenti ancora oggi la dittatura castrista. Peccato che le menzogne siano editate da Mondadori e godano di risonanza pubblicitaria mentre la realtà deve accontentarsi di Spirali, che pubblica un grande libro in edizione rilegata al prezzo poco abbordabile di 25 euro. Vi garantisco, però, che li vale tutti.

    Armando Valladares
    Contro ogni speranza
    Spirali
    € 25,00

     

    Condividi!

    • Facebook
    • LinkedIn
    • Tumblr
    • Pinterest
    • Stampa

    Correlati

    Tag: istantaneeCubanarrativa cubanaArmando ValladaresRecensioni

      Potresti trovare interessante anche...

    • Sole calante Agosto 7, 2012
    • Il mignolo di Buddha Gennaio 1, 2014
    • J. Ovejero – Nostalgia dell’eroe Agosto 26, 2005
    • Una fascinazione iperletteraria Marzo 28, 2012
    • Articolo precedente H. Weinrich – La lingua bugiarda
    • Articolo successivo M. Simon – Dirty Sally
    • Facebook

    • In primo piano

      • L’Era degli scarti di Marco Armiero02/08/2023
      • Torino Nouvelle Vague di Franco Ricciardiello01/12/2023
      • Un Drago per Ted Sturgeon12/07/2022
      • Silenziosa sfiorisce la pelle di Tlotlo Tsamaase09/18/2022
      • Specchi neri di Arno Schmidt05/11/2022
      • Le tre stigmate di Palmer Eldritch di P.K.Dick03/02/2022
      • Immaginari alterati di Aa.Vv.01/21/2022
      • Noi di Evgenij Zamjàtin10/17/2021
      • La distopia secondo Stanisław Lem: Ritorno dall’universo.10/08/2021
      • La città condannata di Arkadij e Boris Strugackij08/01/2021
    • Ultimi articoli

      • La pista di ghiaccio di Roberto Bolaño
      • L’Era degli scarti di Marco Armiero
      • Un giorno come un altro di Shirley Jackson
      • Una seconda natura di Michael Pollan
      • Epepe di Ferenc Karinthy
      • Torino Nouvelle Vague di Franco Ricciardiello
      • Il villaggio dei dannati di John Wyhdham
      • Un Drago per Ted Sturgeon
      • Mostrology di Licia Troisi
      • La città dell’Orca di Sam Miller
      • I fratelli di Serapione (tomo 1) di E.T.A. Hoffmann
      • La cartolina di Anne Berest
      • SS-GB, I Nazisti occupano Londra di Len Deighton
      • Fanta-Scienza 2, a cura di Marco Passarello
      • The Revelation di Bentley Little
      • 1793 di Niklas Natt Och Dag
      • Silenziosa sfiorisce la pelle di Tlotlo Tsamaase
      • Imprevisti e altre catastrofi di Glauco Maria Cantarella
      • La chiocciola su pendio di Arkadij e Boris Strugackij
      • RELAZIONI Amanti, amici e famiglie del futuro a cura di Sheila Williams
    • Tag

      Antologia biografia biologia Cina cinema cyberpunk distopia donne evoluzione Fantascienza fantastico fantasy Fascismo giappone gotico horror Istantanea istantanee J.G.Ballard Mappe Napoli narrativa americana narrativa cinese narrativa fantastica Narrativa francese narrativa giapponese narrativa inglese narrativa italiana Narrativa russa narrativa statunitense narrativa tedesca Nazismo P.K. Dick Poliziesco recensione Recensioni Redazionale Seconda guerra mondiale Speciali steampunk Storia della scienza Storia naturale letteratura fantastica Thriller ucronia Vampiri
    • Archivio

    • I nostri redattori

      • Andrea D'Urso
      • Claudia Cautillo
      • Consolata Lanza
      • Davide Mana
      • Emilio Patavini
      • Enrico Barbero
      • Franco Pezzini
      • Giulio Maria Artusi
      • Gordiano Lupi
      • Massimo Citi
      • Massimo Soumaré
      • Melania Gatto
      • Morgana Citi
      • Nicola Parisi
      • Sara Passannanti
      • Silvia Treves
    • Leggere altrove

      • Carmilla
      • Corriere della Fantascienza
      • CS_libri Torino, il catalogo
      • Flanerì. Rivista di cultura e narrativa
      • L'Indice dei libri
      • LIberi di scrivere
      • Rivista fralerighe
      • Sagarana
    • Letture raccomandabili in scienza e letteratura

      • Crack, dis/connessioni letterarie Crack, dis/connessioni letterarie
      • La natura delle cose La natura delle cose
      • MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino MUFANT – Museolab del Fantastico e della Fantascienza di Torino
    • Home
    • In primo piano
    • Articoli
      • Recensioni
      • Interviste
      • Speciali
        • Retrofuturo
        • Alia Evo 5.0
    • Archivio
    • Chi siamo
    • LN Bookstore

    © Copyright 2023 LN | librinuovi.net. Newsroom Theme by WPBandit.

     

    Caricamento commenti...
     

    Devi effettuare l'accesso per postare un commento.