Alan Bennett
Scritto sul corpo
Adelphi
€ 5,50
trad. di D. Tortorella
Scritto sul corpo fa parte di una nuova collana di Adelphi che raccoglie testi brevi, di narrativa e saggistica. Smilzi e di un formato simile a quello dei tascabili Adelphi, i volumetti sortiscono il duplice effetto di tentare il lettore e irritarlo, perché, insomma – come in cinque anni il governo precedente non ha mancato di ricordarci – 5,50 euro (il prezzo di ogni volume) sono pur sempre Lit. 10.648. Perché, invece, non raccogliere in un solo volume di costo maggiore (ma non multiplo di 5,50!) più scritti del medesimo autore o di autori compatibili? Soltanto per offrire un testo veloce e leggero, «consumabile» anche in treno o in metrò?
Pur continuando a nutrire perplessità sulla scelta editoriale, devo ringraziare Adelphi per Scritto sul corpo che – piu di un «lieve e straziante coming out» mi è parsa una riflessione pacata su una diversità che va al di là dei gusti sessuali e della scarsa aderenza agli stereotipi di genere.
Adolescente di aspetto ancora infantile, Bennett osserva instancabile il proprio corpo da bambino e quelli dei coetanei che invece crescono, maturano, sbocciano a una virilità tranquillizzante e preludio di un destino «normale». Il ritardo nella crescita è un muro che lo separa dagli altri e mette in dubbio il suo futuro, ma è anche predestinazione, motivo per riflettere su se stesso. È, soprattutto, solo una delle forme possibili di quel sentirsi diversi che costituisce il nocciolo dell’adolescenza. Se tanti «adulti» guariscono dall’adolescenza come da una malattia, altri continuano a percepire il «marchio» e questo non ha a che vedere con il genere, le abitudini sessuali o la sindrome di Perter Pan, ma con la convinzione che comunicare con gli altri, imparare a tollerare, comprendere e condividere sentimenti ed emozioni non sono faccende da poco. L’esperienza talvolta aiuta, e, come dice Bennett, dopo l’approdo a una serenità condivisa:
non posso certo vantarmi di condurre una vita normale o, sogno dei miei genitori, una vita come tutti gli altri. Ma noi ci accontentiamo.