Danilo Arona
Cronache di Bassavilla
Dario Flaccovio
€ 13,00
Ho letto molti racconti e romanzi di Danilo Arona e penso di non sbagliare se affermo che insieme a Gianfranco Nerozzi ed Eraldo Baldini è uno degli autori horror italiani che meritano di essere valorizzati. Cronache di Bassavilla è una storia dell’orrore soprannaturale che parla di fantasmi e di antiche leggende tramandate in mezzo alle nebbie della pianura Padana. Storie inverosimili che scaturiscono dalla nebbia, da quella luce greve in grado di divenire il buio dell’anima, dal silenzio, come dice lo stesso Arona con una felice intuizione letteraria. E poi prosegue:
Bassavilla è ovunque. Guardate bene nella nebbia. E non dimenticatelo: a noi che qui siamo nati la nebbia piace. Amiamo il suo fruscio e la sua coscienza. Amiamo svanire nel suo grigiore stagnante con i colletti tirati sin sopra le orecchie, le mani in tasca e le tese dei cappelli che nascondono gli occhi. A noi piace perché nasconde la realtà.
Ho lasciato che fossero le parole dello scrittore a parlare di un romanzo che non è un romanzo, ma una raccolta di racconti e di leggende metropolitane che hanno come filo conduttore un misterioso personaggio chiamato Melissa. Una ragazza bionda con un giubbetto rosso e senza documenti viene investita sull’autostrada Bologna – Padova, ma nel solito istante la stessa ragazza appare ad altri automobilisti ed è sempre Melissa, una donna morta molti anni prima o forse una presenza immortale. Melissa la sanguinaria è anche un virus informatico, fa suicidare le persone, appare e scompare come se fosse un incubo materializzato. Arona snoda la sua trama in modo poco convenzionale, raccontando articoli di cronaca nera, leggende raccolte con pazienza certosina e misteri italiani rimasti senza soluzione. L’ambientazione tra le nebbie di Alessandria e i paesi del Monferrato è molto curata, forse il punto debole del romanzo è l’assenza di veri protagonisti perché la narrazione prosegue frammentaria seguendo il flusso dei ricordi. In ogni caso ringrazio Arona per non aver tirato in ballo l’ennesimo commissario di pubblica sicurezza, un giudice o un carabiniere, perché non ne posso più degli scrittori italiani affezionati agli stereotipi di Simenon e di Camilleri. Arona sceglie la via del racconto fantastico e lascia il lettore nell’incertezza, facendolo vivere di paure concrete e di sogni cinematografici. La passione per il cinema porta l’autore a intitolare ogni capitolo come se fosse un vecchio film e tutto il romanzo è infarcito di situazioni che fanno pensare a molte pellicole horror. Cronache di Bassavilla è un romanzo horror che parla di fantasmi, di luoghi infestati, di presenze misteriose e impensabili che possono uscire persino da uno specchio, da un televisore, dal corpo di una ragazza addormentata. Arona racconta le leggende delle sue parti e le inserisce in una storia ben strutturata che fa capire come l’Italia sia terra misteriosa e per questo adatta alla narrativa dell’orrore. La leggenda della ragazza nel fiume, la leggenda di Melissa la sanguinaria che rompe gli specchi, le apparizioni improvvise tra le nebbie lombarde… Inquietudine, tensione e paura, sono gli elementi fondamentali per un romanzo dell’orrore maturo e scorrevole che fa di Danilo Arona un emulo originale dello Stephen King prima maniera.