Quella della P2 è una delle pagine più nere ed ingarbugliate della storia recente d’Italia. Ma proprio per questo è una delle più interessanti per lo storico perché una delle più fertili per capire dove si annidi il marcio del nostro attuale malessere. Perché la cancrena d’Italia affonda radici ostinate forse proprio lì. Pubblicare dunque i diari di Tina Anselmi, ovvero la presidente della Commissione parlamentare sulla Loggia segreta, è inutile dire sia di notevole interesse.
Ma se interessante e indispensabile in qualche modo è una tale operazione, è anche vero che la stessa andrebbe supportata all’interno di un progetto editoriale più formato. Perché se le note dell’Anselmi possono essere un documento utile e focale per lo studioso, va appurato che le stesse hanno comunqueil valore di appunti vergati forse in fretta, in balia di stati d’animo diversi ed in ogni caso senza un comune filo conduttore ed un’ idea d’insieme a tenere uniti i taccuini. La loro utilità storica la si può riconoscere, dunque, solo se questi documenti sono inseriti all’interno di un contesto che faccia rilevare il loro peso ed il probabile percorso dal quale sono scaturiti.
Leggere queste pagine per uno storiografo può infatti avere un senso (anche se credo che poco aggiungano al già conosciuto): può partire da queste tracce per un’interpretazione degli eventi che già mastica ed ha inquadrato ma per un lettore che non è con entrambe le scarpe dentro questa materia e dentro il contesto della P2 ecco invece che i diari perdono molto del loro valore e diventano solo una serie di nomi e casi affastellati senza un costrutto proprio per il loro carattere privato di diario. È come non dare l’indirizzo ed il nome del ristorante all’invitato di un compleanno. O come editare le espunzioni di Germinale di Zola (per esempio) senza inserirle in un’edizione che ne riproduca anche il testo. Chiaro che l’operazione perderebbe molto del suo utile. Ed è un peccato perché il materiale è davvero ampio e ghiotto.
Diciamo che il volume ha in ogni caso un intento nobile e vuole essere una base di partenza ed un incitamento affinché l’Italia abbia il coraggio di riprendere in mano le fila del proprio destino. Ed è anche un volume di certo coraggio visto il panorama politico attuale. Speriamo dunque possa in qualche modo essere ascoltato e plaudito affinché attraverso il proprio passato l’Italia possa avere la forza di guardare al proprio presente che mai come ora forse sente essere (suo malgrado) figlio prediletto di quei turpi anni.
Anna Vinci,
La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi.
Ed. Chiarelettere,
€ 16,60, pp.548