Circa 200 anni nel futuro, una squadra composta da cinque esperti astronauti terrestri sta studiando la superficie di Mango III, un pianeta che orbita attorno ad Aldebaran e che presenta condizioni estreme, completamente inadatte alla vita come noi la conosciamo. Lo scopo primario del gruppo – e di tutte le altre squadre esplorative inviate dalla Terra nel cosmo – è la ricerca della cererite, un minerale raro e prezioso in grado di catalizzare la fusione fredda, fonte energetica primaria per i nostri discendenti. Ma, nonostante gli scarsi successi ottenuti, gli umani non dimenticano la domanda fondamentale: «C’è vita là fuori? C’è vita intelligente?»
Le discipline scientifiche sono ormai molto evolute e l’astrobiologia non si limita più a cercare tracce di vita a base carbonio, quindi la squadra – incuriosita da alcuni fenomeni inspiegabili – si concentra su due elementi: strane macchie rosa che coprono le rocce e un misterioso manufatto azzurro di enormi proporzioni che incombe all’orizzonte. Alla ricerca di ulteriori dati i cinque decidono di ritardare l’annuncio pubblico delle scoperte, per evitarne la strumentalizzazione da parte dei tanti gruppi politici e ideologici che si muovono nella rete. Ma…
Errore di prospettiva è un romanzo che affronta generosamente temi complessi intrecciandoli fra loro e con la quotidianità vissuta dalla squadra nella stazione spaziale; Gli ingredienti, molti e ben scelti, offrono al lettore pagine sia di space opera sia di narrativa di anticipazione. C’è il brivido di scoprire vite aliene veramente diverse, che però soddisfano la definizione operativa ormai condivisa dagli studiosi (i viventi sono sistemi complessi, altamente ordinati, capaci di riprodursi e di evolvere) e c’è la società globale terrestre, che ha ormai bandito la guerra e convoglia le proprie risorse nella ricerca e nell’esplorazione spaziale, ma non è ancora equa. C’è la rete del futuro – attraversata da flussi di dati con dimensioni per ora impensabili – nella quale sono enormemente ingigantite le informazioni, i contributi culturali e le forme d’arte oggi disponibili ma, fatalmente, anche i problemi: comunicatori carismatici imperano su un pubblico sempre connesso, interpretazioni faziose e fake news gestite da gruppi di pressione come i neo Ambientalisti, l’Unione umana, i Complottisti Unificati e gli Idealisti Finalizzati raggiungono contemporaneamente miliardi di contatti. Nonostante la pace e lo sviluppo delle tecnologie, esistono ancora le disuguaglianze sociali, giocate ormai sulla speranza di vita di ognuno: gli esploratori spaziali hanno potenzialmente una vita lunghissima perché la loro competenza è un bene prezioso e difficilmente sostituibile, mentre gli umani che vivono sulla Terra hanno una vita più breve, che solo la ricchezza potrebbe allungare notevolmente.
Nel futuro del romanzo, gli astronauti, sempre esposti ai raggi cosmici, vengono continuamente riparati da migliaia di nanomacchine che scorrono nelle loro vene e vivono nelle loro cellule, come simbionti artificiali; umani privilegiati ma messi a dura prova, i protagonisti affrontano il vuoto e il buio del cosmo, mondi freddi e avari di colori la cui diversità inquietante insidia inavvertita la mente dei viaggiatori. A compensarli ci sono le relazioni all’interno della piccola squadra: tre uomini e due donne che, plasmati dalle tante missioni, sono diventati una vera famiglia che resiste là fuori nutrendosi dei sentimenti, dei bisogni e delle fragilità che li legano. E ci sono – per soddisfare i lettori che, come me, sperano che la SF italiana osi sognare nuove ipotesi scientifiche – un paio di notevoli «incontri» astrobiologici.
Errore di prospettiva è una narrazione generosa, piena di spunti che autori più avari avrebbero centellinato in più romanzi: il lettore quasi si dispiace che non abbiano avuto più spazio… ma può sperare che Nino Martino li riprenda in un futuro prossimo.
Nino Martino, Errore di prospettiva, Delos Digital srl, 2017, ebook pp. 236, € 3,99,
Idem Ed. Cartacea pp. 224, € 15,00
Il romanzo è stato finalista al Premio Odissea 2017. Nino Martino, laureato in Fisica, è attivo nella SF italiana fin dagli anni Sessanta e ha pubblicato racconti di SF su riviste come Oltre il cielo, Galaxy e Galassia. Dirige il sito La natura delle cose dove pubblica i suoi lavori insieme a un gruppo di scienziati, filosofi e critici letterari.
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