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    Magazzino · TerraNova

    Un giorno come un altro di Shirley Jackson

    • di Emilio Patavini
    • Febbraio 3, 2023 a 5:12 pm

    Il 29 novembre 2022 è uscito per Adelphi Un giorno come un altro di Shirley Jackson. Ventidue racconti più un epilogo che costituiscono la seconda parte di Just an Ordinary Day, raccolta curata da Laurence Hyman e Sarah Hyman DeWitt e uscita per la prima volta nel 1997. La prima parte di Just an Ordinary Day è uscita in Italia nel 2020, sempre per Adelphi, con il titolo La luna di miele di Mrs. Smith; entrambi i volumi sono stati tradotti da Simona Vinci. L’antologia Just an Ordinary Day, ricordano i curatori (nonché figli dell’autrice) nell’introduzione al primo volume, è nata in seguito al ritrovamento di uno scatolone con all’interno il manoscritto originale de L’incubo di Hill House – forse il romanzo più celebre di Shirley Jackson –, e di alcuni racconti inediti. In seguito, Laurence e Sarah Hyman cominciarono a raccogliere materiale inedito scritto dalla madre o uscito su riviste per un totale di più di centotrenta racconti, tra cui le cinquantaquattro storie (di cui trentuno inedite) pubblicate in Just an Ordinary Day. Il libro, scrivono i curatori, divenne così «un’importante silloge della narrativa breve di nostra madre», e aggiungono: «Questa raccolta arricchisce significativamente il corpus delle opere pubblicate di Shirley Jackson. Riunisce racconti scritti al college e nei primi anni Quaranta, quanto era un’autrice in erba e viveva al Greenwich Village, pezzi sfornati a ritmo costante durante gli anni Cinquanta, e testi pressoché perfetti, terrificanti, prodotti negli ultimi anni».

    I racconti riuniti in Un giorno come un altro sono apparsi originariamente tra il 1943 e il 1968 sulle più disparate pubblicazioni: da acclamati periodici (The New Yorker, Harper’s, The Saturday Evening Post) a riviste femminili (Mademoiselle, Charm, Woman’s Home Companion, Good Housekeeping, Ladies’ Home Journal, Woman’s Day, Vogue), dal The Magazine of Fantasy and Science Fiction (su cui uscirono tre suoi racconti: One Ordinary Day, with Peanuts, The Missing Girl e The Omen) a riviste maschili (Playboy, Gentlemen’s Quarterly). Purtroppo però, nell’edizione Adelphi non vengono riportati né i titoli originali né l’anno di pubblicazione né la sede della prima pubblicazione dei singoli racconti, diversamente da come ci si aspetterebbe da una antologia. Non so se questo sia da imputare all’antologia originale statunitense, ma a ogni modo mi sembra un punto di sfavore all’edizione italiana, uscita per una casa editrice le cui opere sono solitamente molto curate.

    Ma veniamo al contenuto di questa antologia, che come si è detto raccoglie ventidue racconti più un epilogo. I primi racconti ritraggono scene di vita quotidiana che sembrano quasi non avere una vera e propria conclusione e non presentano quell’amara sorpresa che ci si aspetta da un finale di Shirley Jackson e che troviamo per esempio nel suo racconto più celebre e antologizzato, La lotteria. A colpire il lettore non è dunque il finale, ma l’atteggiamento e i comportamenti dei personaggi, il cui aspetto o atteggiamento da persone per bene stona a dir poco con i loro pensieri o le loro azioni. Come scrive l’editore sul risvolto di copertina: «Nessuno meglio di Shirley Jackson conosce “il male incontrollato” che si cela sotto la più linda e ordinata delle superfici». È questo il caso di molti racconti, per esempio Offre la casa, Un’anziana signora in ristrettezze, La nonna di Whistler e altri ancora. «Questi racconti non sono tutti raggelanti capolavori come La lotteria», avvertono infatti i curatori nell’introduzione al primo volume. Difficilmente si possono trovare racconti classificabili come “storie dell’orrore”; eppure, alcuni di essi possiedono quel senso tutto jacksoniano di strisciante inquietudine che si palesa nel finale, per esempio in Come Charlotte uscì di scena o nei racconti più dark degli ultimi anni, come Ha detto solo sì e Casa. Alcuni racconti hanno un’atmosfera atipica e inusuale, spesso disorientante; altri sono grotteschi, altri ancora sono scorci di vita realistica in cui talvolta si affaccia l’elemento l’imprevisto, come in Un giorno come un altro, con noccioline. Nel racconto che dà il nome alla raccolta, Mr. Johnson è un uomo che dispensa favori, cortesie e noccioline a chiunque incontri per strada – il suo comportamento di gratuita gentilezza è talmente eccentrico da metterci sull’avviso. Infatti, tornato a casa, scopriamo che quello di Mr. Johnson è un lavoro, che svolge in coppia con sua moglie, un lavoro molto particolare…

    Ci sono poi i racconti di magia quotidiana, come La moneta dei desideri o Magia di famiglia, in cui una domestica tuttofare – chiamata Mallie – stupisce una famiglia comune con le sue magie, come confezionare abiti con le coccinelle e i denti di leone trovati in giardino. Mallie ritorna poi ne La strana casa accanto, un racconto più cupo e che presenta molti punti di contatto con il romanzo Abbiamo sempre vissuto nel castello. Ancora una volta Shirley Jackson si scaglia contro il perbenismo servendosi dell’ironia del racconto e mette in scena tutta l’ipocrisia delle abitanti puritane di un piccolo villaggio di provincia, che mal sopportano la presenza dei West, una famiglia che si è appena trasferita. Esse considerano i vicini “strani” per le loro abitudini che attirano la loro pettegola curiosità. La domestica dei West – Mallie – svolge le faccende ricorrendo alla magia ed è qui accompagnata da un gatto parlante che racconta favole ai bambini. La sera tardi i nuovi vicini ballano e bevono in quello che appare agli occhi della gente del villaggio come una sorta di sabba stregonesco. Questa atmosfera fiabesca si interrompe quando le donne del villaggio decidono di sporgere lamentela contro i West per tutte le loro stranezze e per i loro modi, definiti «pagani», e minacciano di lanciare pietre contro le loro finestre. Come doveva sorridere sardonica Shirley Jackson, mentre scriveva questo racconto sulla sua macchina da scrivere Royal! E pensare che lei stessa amava autodefinirsi una strega, tanto che la nota biografica che comparve sul suo primo romanzo, The Road Through the Wall (1948), recitava: «Shirley Jackson è forse l’unica scrittrice contemporanea a essere una strega praticante amatoriale, specializzata in magia nera su scala ridotta e divinazione con un mazzo di tarocchi».

    Shirley Jackson

    E infine alcuni racconti che potremmo definire comici, come Storia di due brave persone, in cui due vicini di casa, ritenuti da tutti (ancora una volta) come “brave persone”, danno il peggio di sé in una serie crescente di dispetti reciproci che si concluderà in un finale inaspettato. Mrs. Melville fa un acquisto è un capolavoro di perfidia, l’inferno personale di una signora alla ricerca dell’ufficio reclami di un centro commerciale che rimane vittima della propria spocchia. Nel racconto La possibilità del male, l’anziana Miss Strangeworth di Pleasant Street nasconde una abitudine segreta, quella di inviare lettere anonime ai suoi concittadini con l’intenzione di metterli in guardia dal «possibile male in agguato accanto a loro», ma quando essi scoprono che è proprio Miss Strangeworth a spedire le lettere, non la prendono molto bene…

    Le storie sono narrate quasi sempre in prima persona, e le voci narranti sono quasi sempre femminili. Shirley Jackson dimostra di possedere in abbondanza una delle doti essenziali del buon narratore: la capacità di introspezione psicologica. A rendere unica la penna di Shirley Jackson è proprio l’abilità nel tratteggiare i personaggi con una manciata di parole e nel far entrare il lettore nella loro mente – unita a una scrittura intelligente e impeccabile. È proprio vero che in questi racconti si ritrova tutta quella «dedizione alla letteratura, […] l’ironia e la gioia di narrare che sono stati il suo marchio di fabbrica» di cui parlano i figli dell’autrice nell’introduzione a Just an Ordinary Day.

    I racconti qui presentati ci fanno apprezzare una Shirley Jackson dalle molte voci e dai molti stili, capace di incursioni originali e personali nel comico, nel grottesco, nel magico, nell’insolito, nell’imprevisto. Le sue sono storie che spezzano la banalità del quotidiano, in cui il tranquillo viaggio in treno di un bambino può trasformarsi in una vera e propria avventura (Viaggi con signora), o in cui una lista della spesa lasciata da una vecchia signora sul sedile dell’autobus può cambiare la vita di una giovane coppia (Il segno del destino). Si tratta in definitiva di una raccolta di storie eterogenee, ben scritte e piacevoli da leggere. Come commentò una volta il Minneapolis Tribune: «Sembra proprio che Shirley Jackson non sia in grado di scrivere una brutta frase».

    Shirley Jackson, Un giorno come un altro, tr. it. Simona Vinci, Adelphi 2022, pp. 277, €19,00

    Nota: si ringrazia l’Ufficio Stampa Adelphi Edizioni per aver gentilmente inviato una copia del libro al recensore.

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