Amato Mostro è un romanzo breve ad andamento teatrale: in un ufficio due personaggi si fronteggiano durante quello che pare un normale colloquio di lavoro per il posto di guardiano notturno in una banca. Ma, pian piano, le domande dell’intervistatore si fanno più personali, scavano con imparziale spietatezza nella vita di Juan, un trentenne al suo primo impiego. Lungi dal risentirsene, l’interlocutore si racconta, rovescia con calma sul funzionario angherie subite e inflitte, speranze, velleità e delusioni quotidiane, l’amore per la lettura, il rapporto ambiguo con una madre possessiva che lo tiene virtualmente prigioniero. Ricordi sepolti da lungo tempo e vicende recenti scivolano poco a poco nel colloquio mentre i due, immersi in un’atmosfera sottilmente complice, confessano aspetti caratteriali ammissibili solo con se stessi o con un perfetto estraneo. Apparentemente così diversi, il direttore in carriera e il disoccupato, armati di filosofie di vita e convinzioni politiche contrastanti giungono a valutazioni sorprendentemente simili.
Sullo sfondo una Spagna inquieta e contraddittoria, da poco uscita dalla dittatura (il romanzo è stato pubblicato in originale nel 1985) la cui storia e attualità divengono argomenti di discussione e riflessione durante il colloquio. L’interessante espediente di raccontare la vicenda solo con la voce di Juan, che sembra narrare la il divenire della vicenda a un interlocutore invisibile, riassumendo in tono dimesso i lunghi interventi dell’intervistatore, i discorsi deliranti della madre e le proprie obiezioni, consente al lettore di mantenere un lucido distacco dalla narrazione e di cogliere le sottili dinamiche che si instaurano fra i due protagonisti. L’autore ci offre così pagine dense di osservazioni minuziose e di spunti in un’opera di grande compattezza il cui finale – l’unico possibile – viene costruito mattone su mattone sin dalle prime pagine, mantenendo saldamente la presa su un materiale narrativo complesso e sfuggente.
Javier Tomeo, aragonese (1932-2013), con romanzi come Il castello della lettera cifrata, Il delitto del Cinema Oriente, Problemi oculari e I nemici si è affermato come uno dei narratori più originali e interessanti della scena letteraria spagnola contemporanea. Alcune tra le sue opere sono state messe in scena in Spagna, Germania e Francia, riscuotendo notevole successo. Pubblicato in Italia da Mondadori, Passigli, Bollati Boringhieri. Questo romanzo è recuperabile su Amazon.it ed Ebay.
Javier Tomeo, Amato Mostro, Mondadori Ottagono, 1989, pp. 120, trad. A. Morino
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.