Deus X è un romanzo di Norman Spinrad uscito per la prima volta in italiano nel 1993 e, purtroppo, mai più ristampato. Fu il libro che provocò la sua rapida iscrizione alla categoria del cyberpunk, sia pure come decano vista la non più verde età.
Un buon esempio di etichetta a suo tempo affibbiata per semplici ragioni commerciali, a meno che basti tirare in ballo computer, reti e realtà virtuale per essere arruolati nel Cyberpunk. Il romanzo in realtà più che a Gibson e Sterling è apparentato a opere come Un cantico per Leibowitz di R. Miller jr. o a Guerra al Grande Nulla di di James Blish, affronta cioè il tema della speculazione in campo mistico e religioso. Lo spunto dal quale parte l’autore è nuovo e molto suggestivo: può essere concepita una sopravvivenza elettronica dell’anima? E tale anima o entità sensibile come sarà giudicata dalla Chiesa, come opera del Maligno o della Divina Provvidenza?
In un mondo devastato dall’inquinamento, nel quale le sperequazioni nello standard di vita hanno raggiunto livelli insostenibili, la Chiesa Cattolica Romana si è ridotta ad essere una setta semi-clandestina guidata da una papessa, Giovanna I. Sarà uno dei sacerdoti di questa Chiesa ad accettare la registrazione integrale di sé per penetrare nell’universo elettronico dove si trovano le anime registrate e sciogliere l’enigma etico posto dalla loro esistenza.
Molto di più sulla trama non mi sembra opportuno dire. Il romanzo affronta temi ambiziosissimi e mette davvero TANTA carne al fuoco e un insuccesso almeno parziale è praticamente certo. Inevitabilmente Spinrad non riesce a seguire a dovere tutte le vie che esplora, la vicenda accelera a tratti in modo forsennato, personaggi e motivazioni appaiono qualche volta sommari e insufficientemente spiegati, ma se questo romanzo è un fiasco credo dovremmo augurarci molti altri fallimenti di questa statura! Da leggere.
Norman Spinrad, Deus X, Nord 1993 (ed.or. 1993), pp. 203, trad. Alessandro Zabini, in vendita c/o e-bay.
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