Se vi capita di trovare soltanto la prima parte del lunghissimo romanzo di Moon evitate pure di acquistarlo. La suddivisione in due parti, infatti, nasce da motivi esclusivamente pratici e non ha nessun rapporto con il succedersi della vicenda. Space Opera pura, con astronavi, flotte stellari, battaglie spaziali e viaggi tra le stelle, orridi pirati e giovani ufficiali coraggiosi.
Su uno sfondo sociopolitico non particolarmente curato il lettore è chiamato a seguire le avventure di Esmay Suiza, giovane e promettente ufficiale della Flotta e della sua amica / rivale Brun Meager. Moon, autrice di Non umano si rivela curiosamente abile («curiosamente» visto il genere di romanzo) nel tratteggiare i caratteri delle due donne e altrettanto abile e divertente nel descrivere identità politica e ideologia dei pirati: fondamentalisti religiosi texani, nemici accaniti e cruenti di qualsiasi genere di emancipazione / liberazione della donna e portatori di una visione del mondo tossica come una boccata di iprite pura. Nonostante qualche lungaggine nella prima parte, un romanzo che si legge d’un fiato, soprattutto quando il lettore (particolarmente la lettrice) comincia a desiderare intensamente lo sterminio totale, brutale e sanguinario dei machos texani dello spazio.
Particolare divertente: Elizabeth Moon è anche lei texana.
Elizabeth Moon, Ponte di Comando (Rules of Engagement), Prima parte in Mondadori Urania n° 1466, maggio 2003, Seconda parte in Mondadori Urania n° 1469, luglio 2003, ed. or. 1998, pp. 297 + pp. 297, € 3,55 cad., trad. A. M. Francavilla
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